domenica 30 dicembre 2007

Ma Angeles Alfaro se n'era andata così come era venuta, col suo sesso tenero e il suo violoncello da peccatrice, su un transatlantico imbandierato dall'oblio, e l'unica cosa rimasta di lei sulle terrazze di luna erano stati i suoi gesti d'addio con un fazzoletto bianco che sembrava una colomba all'orizzonte, solitaria e triste, come nei versi dei Giochi Floreali. Con lei Florentino Ariza aveva imparato quello che aveva già provato più volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone al contempo, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Solitario tra la folla del molo, si era detto in un accesso di rabbia: "Il cuore ha più stanze di un casino"

(Gabriel Garcia Marquez, L'amore ai tempi del colera)

lunedì 24 dicembre 2007

idee regalo

Per i ritardari ancora alla ricerca degli ultimi regali di Natale in mezzo alla folla di giornalisti spediti nei centri commerciali per fare il servizio sui ritardari ancora alla ricerca degli ultimi regali di Natale in mezzo alla folla di giornalisti ecc.
Ecco un pratico consiglo per un regalo di Natale dell'ultimo momento da mostrare orgogliosi davanti alle telecamere di Studio Aperto spedite nei centri commerciali per fare il servizio sui ritardari ancora alla ricerca degli ultimi regali di Natale in mezzo alla folla di giornalisti ecc.
Il Natale 2007 non può ovviamente essere un vero Natale senza questo indispensabile regalo che farà felici i vostri bimbi che potranno mostrare finalmente la loro gioia davanti alle telecamere di Studio Aperto spedite nei centri commerciali per fare il servizio sui bambini che vivono la magica atmosfera del Natale con lo sguardo da ritardati rivolto alla telecamere di Studio Aperto spedite nei centri commerciali per fare il servizio sui bambini che vivono la magica atmosfera ecc...ah, sì, l'idea sarebbe questa: http://www.dmail.it/prodotto.php?cod=148197-827&np=1&PHPSESSID=87a0b1374f55c5edce1b. Potrete così finalmente scegliere in modo alternativo e divertente su quale canale guardare il servizio sui ritardatari ecc. Per tutta la famiglia.

Buon Natale

Tanti auguri. Ma tanti.


Buon Natale a tutti quelli che se lo meritano. Ma solo a loro.

domenica 23 dicembre 2007

rifugi

Ho ritrovato tutto quanto. Proprio come l'avevo lasciato. Tutto al suo posto, niente si è mosso. Le persone sono uguali a prima, le cose pure. Ho capito che questi ultimi mesi sono esistiti per me, ma qui no, non ci sono mai stati. Qui sono partito ieri, e oggi sono tornato. C'è stata una parentesi, ma le parentesi non contano. Le parentesi sono quelle cose che puoi e mettere e togliere come vuoi, il discorso non cambia.
Ho ripreso in mano tutto quanto, e riprendendolo in mano sono riuscito a capirne il valore. Come quando hai qualcosa, e sei così abituato ad averla che non pensi mai a quanto valga davvero per te. Poi ti capita di perderla per un momento, e solo quando la ritrovi la apprezzi per ciò che davvero vale. Se la ritrovi.
E così riprendendo in mano tutto quanto, rivivendo tutto quanto "come se" fosse la prima volta, mi sono accorto che sono poche le cose che davvero hanno valore, quelle che vorrei sempre ritrovare qua ogni volta che torno. Ho capito che di tante cose si puo' tranquillamente fare a meno.
Ieri notte alle 4,30, mentre guidavo verso casa, ho capito che il tempo non ce la fa a cambiare certe cose. Ho capito che un giorno o tre mesi, un paio di settimane o cent'anni sono esattamente la stessa cosa. Non importa quanto tempo si sta lontani, o quante cose si vedono e si vivono in questo tempo. Le cose più preziose che uno ha rimangono sempre lì, aspettano. Poi allargano le braccia al tuo ritorno, e richiudendole su di te lasciano i giorni, le settimane, i mesi fuori dalla porta, fuori da quel posto segreto dove nessun altro momento esiste e nient'altro accade, se non l'ultimo abbraccio dato, quello che si sta dando e quello che si darà. E' il rifugio più sicuro che uno possa avere. E' il rifugio più sicuro che ho.

venerdì 21 dicembre 2007

arrivato

aaaaahhhhhhhhhh.......................casa....................................non mi ricordavo fosse cosi' bello essere qui.....,...

martedì 18 dicembre 2007

soliti vecchi problemi

di nuovo alle prese con l' "indispensabile"... come al solito non ci capisco niente...
"riporta a casa solo l'indispensabile"...
"lascia li' l'indispensabile per i prossimi mesi"...
Come faccio a portare a casa e contemporaneamente a lasciare qui l'indispensabile?
Se riporto a casa l'"indispensabile" le cose che rimangono qui non dovrebbero essere "superflue"? Ma allora dovrei passare i prossimi mesi in mezzo a cose superflue?
E se lascio qui l'indispensabile come faccio a passare le vacanza di natale senza l'indispensabile?
Il maglione verde coi rombi e' indispensabile o no? Se si', lo devo riportare a casa o no?

sabato 15 dicembre 2007

dinner

Ultimo sabato a Cambridge.
Un pochino di shopping natalizio, tanto per non sentirmi un pesce fuor d'acqua in un posto dove il Natale e' iniziato due mesi fa.
Pausa nella sala da te'. La solita. La mia. La nostra. Un te' allo zenzero con biscottone.
Due passi per il centro, qualche foto da prospettive che forse mi erano sfuggite.
Biglietti dell'autobus per l'aeroporto. 12 pounds. Va bene, sempre piu' economico del treno. Con ritorno, ovviamente. Si', vado e poi torno, l'anno prossimo. Fra tre settimane sono di nuovo qui.
Metto i guanti, sistemo la sciarpa. Ogni volta che svolti l'angolo trovi il vento inglese in agguato, pronto ad assalirti. Il segreto e' non farti trovare scoperto, perche' il vento inglese non dorme mai.
Sono le 3 del pomeriggio, cioe' quasi sera. Fra poco piu' di un'ora sara' buio, e poi alle 7 sara' gia' notte. Forse e' per questo che gli inglesi dicono "tonight" quando noi diremmo "stasera". Le giornate sono cortissime, il pomeriggio praticamente non esiste. Se durante la mattina rimandi qualcosa, pensando che la giornata sia ancora lunga e avrai tempo nel pomeriggio, rischi di trovarti a sera senza aver fatto quello che avevi in mente. Forse e' per questo che qui il tempo passa cosi' in fretta. Forse e' per questo che gli inglesi non hanno l'idea di "pranzo".Forse e' per questo che alle 6,30 di sera (o forse dovrei dire "di notte") e' gia' ora di cena. Ho scoperto che "dinner" in inglese non e' esattamente la "cena", come invece pensavo. Praticamente corrisponde alla cena, e' vero, ma l'idea di "dinner" e' diversa dalla nostra idea di "cena". "Dinner" e' il pasto principale della giornata, che gli inglesi, siccome sono inglesi, fanno di sera, verso le 6-6,30. La "cena" intesa come ultimo pasto della giornata e' la "supper", ma quasi nessuno la fa.
Mi incammino verso casa. Mi "incammino" per modo di dire, perche' devo prendere l'autobus. Devo fare a meno della bicicletta per i prossimi giorni, perche' stamattina l'ho portata nella nuova casa dove staro' da gennaio. Il vantaggio dell'autobus e' che non faccio fatica a pedalare. Lo svantaggio e' che nelle ore di punta, cioe' proprio quando esco dalla biblioteca, ci mette il doppio del tempo che impiegherei in bicicletta. Un'ora per fare 5-6 miglia. Piu' o meno come andare a Londra.
Inglesi...

lunedì 10 dicembre 2007

casa

fra 10 giorni sono a casa...non ci posso credere, mi sembrava di dover stare qui un'eternita', e invece questi mesi sono volati. Mi sembra di essere appena arrivato. Mi ricordo tutti i dettagli del primo giorni qui come fosse ieri.
Non credevo che sarei arrivato a dirlo, ma un po' mi manca casa. Qui il posto e' bello, le persone sono cordiali, la birra e' buona...insomma, ho tutto quello che mi serve. Ma e' quell'idea di sentirsi a casa, quella sensazione di familiarita' con le cose e le persone che mi manca...probabile che dopo due giorni in Italia non ne potro' piu' e non vedro' l'ora di tornare qui. Ma intanto l'idea che fra poco saro' a casa MIA, nei posti che sono MIEI, mi fa sentire bene...oddio, quasi quasi ho paura che queste vacanze di natale scivolino via troppo in fretta...
Non vedo l'ora di riappoggiare la testa sul MIO cuscino...

giovedì 6 dicembre 2007

cow beast

vacca bestia...e' gia' quasi ora di fare le valigie...
vacca bestia...come passa in fretta il tempo...
vacca bestia...mi sembra di essere appena arrivato...

martedì 4 dicembre 2007

posti nuovi

Stamattina Cambridge aveva un volto diverso. Ho attraversato il centro, le stesse strade da cui passo ogni mattina da piu' di due mesi. Ma mi sembrava un posto nuovo, come se lo stessi vedendo per la prima volta. C'era una bellezza nuova, strana, diversa, che finora era rimasta nascosta. Una persona e' passata di qui nei giorni scorsi, e ha tirato fuori qualcosa di magico da ogni angolo della citta'. E' per quei due occhi che Cambridge ha mostrato tutta la sua bellezza, e' in attesa di quei due occhi che l'aveva tenuta segreta per questi mesi. Ed e' grazie a quei due occhi che adesso anch'io riesco a vedere queste strade e queste piazze come non le avevo viste prima. Ogni cosa si e' caricata di un significato nuovo, quello che prima era semplicemente bello adesso e' qualcosa con un'anima. E io so chi e' stato a dare questa anima ai muri, ai ponti, alle strade.
Negli ultimi tre giorni mi e' successa di nuovo una cosa che non mi succedeva piu' da parecchio tempo: mi sono sentito felice. Non e' la prima volta che mi capita di scrivere qua dentro che mi sono sentito felice, ma ogni volta e' per lo stesso motivo. E quanto piu' ci si sente felici, tanto piu' si sente un senso di vuoto quando quello che ti ha reso felice si allontana. Ma e' cosi' confortevole vedere che qui qualcosa e' rimasto, qualcosa che non andra' piu' via... adesso sento questo posto piu' "mio", perche' qualche giorno fa una persona me lo ha fatto sentire "nostro".
Nostro. Tuo e mio.

giovedì 29 novembre 2007

bruce

ieri sera bruce ha suonato, a due passi da casa mia, e io non ho potuto essere li'. Mi dicono sia stato uno spettacolo straordinario, ma su questo non c'erano dubbi.
Piccolo omaggio a bruce, in attesa di recuperare questa occasione perduta:

Last night I stood at your doorstep
Trying to figure out what went wrong
You just slipped somethin' into my palm
Then you were gone
I could smell the same deep green of summer
Above me the same night sky was glowin'
In the distance I could see the town where I was born
It's gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me Gonna be a long walk home
A long walk home
In town I passed Sal's grocery
The barbershop on South Street
I looked into their faces
They were all rank strangers to me
The veterans' hall high up on the hill
Stood silent and alone
The diner was shuttered and boarded
With a sign that just said "gone"
It's gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me Gonna be a long walk home It's gonna be a long walk home
Here everybody has a neighbor
Everybody has a friend
Everybody has a reason to begin again
My father said "Son, we're lucky in this town
It's a beautiful place to be born
It just wraps its arms around you
Nobody crowds you, nobody goes it alone.
That you know flag flying over the courthouse
Means certain things are set in stone
Who we are, what we'll do and what we won't."
Its gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home It's gonna be a long walk home
Its gonna be a long walk home
Hey pretty Darling, don't wait up for me Gonna be a long walk home Hey pretty Darling, don't wait up for me Gonna be a long walk home It's gonna be a long walk homeIt's gonna be a long walk home

tempo

che bello quando si aspettano gli abbracci, e si se che quegli abbracci stanno per arrivare...e' come se tutto il tempo fra l'ultimo abbraccio dato e quello che si sta per dare non fosse esistito.

Avviso importante: il blog rimarra' chiuso per felicita' dal 30/11 al 3/12/. Ci scusiamo per il disagio.

venerdì 23 novembre 2007

te

cose che gli inglesi sanno fare bene:
1 birra
2 dolci, soprattutto biscotti
3 filosofia

cose che gli inglesi sanno fare abbastanza bene:
1 giocare a rugby
2 giocare a calcio (a parte gli ultimi risultati)
3

cose che gli inglese non sanno fare:
1 cucinare
2 guidare dalla parte giusta
3 parlare l'inglese

cose che gli inglesi, semplicemente, fanno:
bere te'. In continuazione. Bere te' e' la prima cosa che fai al mattino quando ti alzi e l'ultima prima di andare a dormire. Sto diventando drogato di te'. La media e' di 4/5 al giorno. Te' te' te' te' te' te'..non fai in tempo a sederti sul divano che arriva qualcuno a chiederti se vuoi una tazza di te'
Te' in inglese si dice tea. Almeno questo l'ho imparato

lunedì 19 novembre 2007

freddo

freddissimo....se esci di casa in bicicletta al mattino qui geli. Quindi ti devi vestire pesante: sciarpa, guanti, cappotto, mutande. Cosi' dopo 5 minuti che pedali sei sudato come un cammello e muori di caldo. Allora ti slacci il cappotto. Cosi' ti arriva tutto il freddo addosso mentre sei sudato. Perche' non mettono il condizionatore sulle biciclette?

martedì 13 novembre 2007

italy

perche' ogni volta che qui mi capita di parlare o di sentire parlare dell'Italia mi devo sempre vergognare di essere italiano? Non che ne sia mai andato molto orgoglioso, anzi. Pero' dopo quello che ho sentito e visto domenica abbiamo toccato il fondo. Soprattutto se poi mi guardo attorno e vedo come si comporta la gente qui per strada, negli stadi, alla guida, e in tutte quelle circostanze in cui noi italiani ci dimostriamo un popolo di ritardati mentali.
La prossima volta che nasco col cavolo che divento italiano...

domenica 4 novembre 2007

cattedrale

troppo poco tempo per aggiornare il blog!!! E' un buon segno quando non si ha tempo, vuol dire che si stanno facendo altre cose. E in effetti sono qui proprio per fare altre cose.

Ho imparato un sacco di cose qui a Cambridge, per esempio:
finalmente ho scoperto la differenza fra whisky e whiskey. Non e' che uno e' giusto e l'altro e' sbagliato, o che in certo pub lo scrivono in un modo e in altri in un altro modo. Sono due cose dverse (cosi' dicono). Whisky e' solo lo Scotch Whisky, cioe' il whisky che fanno in Scozia. Ma attenzione, perche' "Scotch" non significa "scozzese". Si usa solo per il whisky. Le persone sono "scottish", o "Scots". Siccome in Scozia pensano che il loro whisey e' il migliore, lo chiamano anche in un altro modo. Invece il resto del whiskey si chiama semplicemente e banalmente whiskey, per esempio quello irlandese (che pero' non e' che sia cosi' schifoso come gli scozzesi vorrebbero farti credere)

poi ho imparato che non tutta la birra richiede la schiuma. Le ale inglesi sono lisce lisce (tipo Guinness), senza gas, quindi hanno,e devono avere!, poca schiuma. Infatti molte birre vengono spillate con una spina che funziona semplicemente a pressione (e di solito sembra che quelli che la versano facciano uno sforzo tremendo per azionarla). Credo che la migliore che ho bevuto finora sia la Abbott, ma sono solo all'inizio della ricerca.

Ah, si' , poi ho imparato anche delle cose di filosofia (credo), ma quelle sono secondarie perche' non hanno a che fare con il malto 'orzo.

Sul mio comodino c'e' un gabbiano. Sotto il gabbiano c'e' un libricino con delle foto di animali e dei pensieri che un angioletto ha scritto per me. Sotto il libricino c'e' una guida dell'inghilterra che un angioletto mi ha regalato. Dentro la guida si parla di una cittadina non lontana da Cambridge con una cattedrale enorme, enormissima. E bellissima. In cima a una collina. Alta alta. Cosi' oggi ho preso il treno e sono andato a vederla. Ed e' enorme, enormissima. Ed e' bellissima. Ed e' in cima a una collina. Ed e' alta alta.
E siccome l' ho trovata dentro il libro che un angioletto mi ha regalato, oggi e' stato come quell'angioletto fosse stato li' insieme a me a vederla...

lunedì 29 ottobre 2007

natale

questi inglesi non stanno bene: qui e' da due settimane che siamo praticamente in clima natalizio. I negozi e le vetrine sono gia' addobbati, e persino le strade hanno gia' le illuminazioni (per fortuna ancora spente).

e poi qui vanno tutti pazzi (compresa la mia famiglia) per un programma che sarebbe la versione inglese di "ballando con le stelle". Qui si chiama "strictly come dancing", e c'e' TUTTE le sere sulla BBC. Il programma e' esattamente e stupidamente uguale a quello italiano: ci sono personaggi pseudofamosi che ballano con ballerini professionisti. Ne danno un resoconto pure durante il notiziario del mattino.
Mah...

Non ci sono gabbiani qui a cambridge, ma sono in arrivo presto. Anzi, e' in arrivo presto. Non servono tanti gabbiani, ne basta uno solo, purche' sia quello giusto. Volera' fin qui, presto.
Aspetto...ma questo novembre ha davvero troppi giorni! Cosa ci fanno tutte quelle date di mezzo?

Vado che mi aspetta la mia biciclettata della sera, altrimenti faccio tardi per la cena. Nella mia famiglia si mangia alle 6,30!!

ciao a tutti. Salutatemi Ermanno (non credo che lui mi conosca).

mercoledì 24 ottobre 2007

week

brutta settimana per l'inghilterra! prima la nazionale di calcio ha perso in russia, ed e' praticamente fuori dagli europei. Poi la nazionale di rugby ha perso la finale di coppa del mondo contro l'australia (ma erano gia' rassegnati in partenza). Poi domenica Hamilton ha perso il mondiale di F1 che aveva praticamente gia' in tasca. Insomma, meglio non parlare di sport per un po' in famiglia.

A proposito, i parents sono tornati dalla spagna. Sono stati carinissimi, perche' mi hanno pure portato un pensierino: un vasetto di marmellata spagnola e una bottiglia di birra spagnola. D'accordo, l'abbinamento non e' il massimo, e non credo che ne' la birra ne' la marmellata siano specialita' spagnole. Ma i gusti degli inglesi sono quelli che sono, e poi un regalo con dentro della birra fa sempre piacere. D'altra parte io compre sempre per loro i biscottini quando vado a farmi la spesa.

Mi spiace che dopo Natale devo "traslocare". D'altra parte se trovo una sistemazione piu' in centro e' meglio, considerando che a gennaio e febbraio non e' il massimo farsi un'ora al giorno di bicicletta, e che dovro' essere spesso in universita' (qui il centro E' l'universita').

DOmani ho un appuntamento in banca .Ho pensato che e' la cosa miglior aprire un conto qua, cosi' non ho problemi di limiti di prelievo e di inutili spese di commisioni. Insomma, vediamo se le banche inglese rubano un po' meno di quello italiane (scommettiamo di si').

Devo scappare, che la biblioteca mi aspetta!!!
Ciao..........................

giovedì 18 ottobre 2007

news!!!!

Siccome l'universita' di cambridge non mi dava risposte per mail, ieri sono andato io all'universita' di cambridge e le ho detto: "universita' di cambridge, mi dai una risposta?". Allora l'universita' di cambridge mi ha detto: "ti stavo giusto scrivendo una mail: sei stato accettato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" . In realta' l'universita' di cambridge non ha usato tutti quei punti esclamativi. Ce li ho aggiunti io. E in realta' non mi ha detto proprio cosi', ma parlava una lingua tipo inglese. Pero' il succo era quello.
Quindi dal 1 dicembre a fine marzo sono uno studente dell'universita' di cambridge. In pratica vuol dire che faccio esattamente le stesse cose che faccio adesso, pero' posso anche seguire le lezioni e in piu'ho l'opportunita' di pagare 5oo sterline di iscrizione!!!! (sara' per questo che mi hanno accettato senza troppi problemi? maybe...).
Scappo che ho fretta. Non inseguitemi!
ciao a tutti, e un abbraccio speciale a una persona speciale.

sabato 13 ottobre 2007

2a settimana

ancora niente news dall'universita'. Sto aspettando di sapere se mi accettano come visiting student, cioe' come studente che paga l'iscrizione all'universita' senza essere un vero studente. Pare che lunedi' sia il giorno decisivo, visto che c' e' una riunione di dipartimento in cui dovrebbero decidere. Non so se devono chiedere o meno anche il parere della regina d'inghilterra, comunque io nel frattempo faccio quello che ho fatto nelle ultime due settimane:aspetto.

oggi e' un gran giorno qui inghilterra: c'e' la semifinale della coppa del mondo di rugby contro la francia. Nonostante il pessimismo del father qui, settimana scorsa l'inghilterra ha battuto l'australia, che e' un evento che deve essere successo solo 3, 4 volte nella storia. Il mio father si e' gia' comprato le scorte di birra per stasera. Credo che mi associero' a lui.

Settimana prossima Malcolm e Sandra (father e mother) se ne vanno in spagna per motivi di affari, anche se da quanto ho capito e' una scusa per farsi una settimana di ferie. Mi lasciano a casa con la figlia (il cui nome e' ancora in gran parte un mistero, anche se non ci dovrebbero essere h in mezzo). Dicono di non preoccuparmi, perche' Tamelin (o qualunque cosa sia) e' un' ottima cuoca. Va bene, io non mi preoccupo, pero' una cosa e' certa: sabato prossimo me la scordo la super-colazione che Malcolm mi ha preparato stamattina. Non era la normale colazione del sabato con salsicce, uova, funghi, prosciutto, te'. No, questa mattina c'era il black pudding ad aspettarmi al risveglio! Sandra e la figlia-X si sono rifiutate di mangiarlo, ma si sono anche rifiutate di dirmi con cosa e' fatto il black pudding finche' non lo avessi assaggiato. Morale: il black pudding e' buonissimo. Malcolm aveva ragione. E si', e' rimasto buonissimo anche dopo che ho scoperto che e' fatto con il sangue di toro...
..peccato solo che dovro' aspettare due settimane prima di mangiarlo di nuovo..

mercoledì 10 ottobre 2007

king's

resoconto velocissimo: l'incontro con il fellow del king's e' andato benissimo..mi ha ricevuto nel suo studio dentro a un edificio che pare un castello (dovete assolutamente cercare le foto del King's college su internet), poi mi ha portato in una stanza privata piena di tappeti e tende e poltrone e mi ha offerto il caffe', e abbiamo parlato per quasi un'ora. O meglio, io ho parlato, mentre lui ascoltava (oppure fingeva di farlo, non so), pero' mi ha fatto anche parecchi commenti. Insomma, molto meglio di quanto mi aspettassi ( e di quanto temessi).
ciao a tutti!!

sabato 6 ottobre 2007

prima settimana

mi sono preso la mattinata per visitare Cambridge. Non ne avevo ancora avuto il tempo da quando sono arrivato. La citta' e' davvero carina, anche se molto caotica a trafficata per essere cosi' piccola. I posti piu' belli sono ovviamente i colleges, soprattutto quelli nella zona del fiume. Ho comparato una bicicletta per spostarmi piu' liberamente e anche piu' velocemente, considerando che il bus ci mette mezz'ora dal centro della citta' al sobborgo dove alloggio. Venire in citta' in bicicletta e' bellissimo, c'e' una strada che passa attraverso i campi costeggiando la ferrovia, e in venti minuti mi porta dal villaggio alla citta' (se si pedala di buon ritmo). Anche il piccolo villaggio e' molto carino e pittoresco, con le casettine in mattoni e i negozietti non proprio "moderni". Ho gia' trovato il "mio" pub, si chiama "The Plouge", e' una piccola locanda vicino al mio alloggio con un barista cordiale che mi chiede sempre come e' andata la giornata e della buona birra inglese che in Italia non avevo mai provato. Ho preso la buona abitudine di fermarmi li' ogni giorno per una pinta quando torno dall'universita', prima di arrivare a casa. Mi serve per recuperare le energie spese nella pedalata.
Anche la famiglia e' molto cordiale e disponibile: ci sono una mamma, Sandra, un papa', Malcolm, e una figlia di piu' di 30 anni che non ho ancora capito come si chiama (qualcosa come Tamelin, ma con qualche lettera in piu' non so bene dove). Sono proprio la tipica famiglia inglese, che abita nella tipica casetta inglese a due piani con i mattoncini a vista e un tipico giardino inglese sul retro. E non so se sia o meno tipicamente inlgese, pero' cenano prestissimo, alle 18,30, e vanno a dormire prestissimo, mai dopo le 21,30. Durante la settimana mi preparano una colazione "normale" (anche se molto piu' speciale di quella che normalmene faccio in Italia), con te', toast, burro, marmellata e cereali. Ma nel week end, wow... stamattina colazione con salsicce, prosciutto cotto al forno, uova, funghi...e ovviamente una tazza di te'. E come ogni tipica famiglia inglese (suppongo), hanno una spiccata avversione per tutto cio' che arriva dagli States, cibo o programmi televisivi che siano. I Simpson, Ugly Betty, Grace's Anathomy, tutto per loro e' semplicemente "American rubbish". In compenso seguono una specie di soap opera noisissima che qui va per la maggiore da 4o anni, e si chiama "Coronation Street". Il father e' tifosissimo del Manchester United e di Rooney (abbiamo guardato insieme la partita contro la Roma l'altra sera e tifato insieme per lo United), ma soprattutto e' un appassionato di rugby. Oggi per esempio era in fibrillazione perch' questo pomeriggio l'Inghilterra ha una partita importante contro l'Australia, anche se lui non sembra molto fiducioso nella vittoria (stamattina era visibilmente preoccupato per questo).
Adesso devo scappare perche' mi aspetta un giretto nella Market Square, giusto per prendere famigliarita' con la citta'. QUesto pomeriggio, se riusciro' a resistere alla tentazione della partita di rugby (non credo sara' difficile) credo che continuero' un po' a studiare: lunedi' ho un appuntamento importante con un professore del King's College, e questo e' il vero motivo per cui sono venuto fin qui. Quindi e' davvero il caso che ci arrivi preparato.
Ciao a tutti, non so quando riusciro' a scrivere di nuovo, ma spero molto presto.

giovedì 4 ottobre 2007

cam

ciao!!!!!!!!!!!!!!! internet point di cambridge, saluto velocissimo. Qui si sopravvive, anche se e' pieno di inglesi. Il difetto maggiore degli inglesi e' che parlano inglese, cioe' una lingua diversissima dall'italiano. Per esempio se dici "scusi che ore sono?" qui non ti capisce nessuno. Pero' si sta abbastanza bene, anche se qualcosa di casa mi manca. Forse una sola cosa, si', ma mi manca cosi' tanto che vale per mille. Sono di fretta, devo scappare in universita' a studiare. Lunedi' ho il mio primo appuntamento con un professore qui a Cambridge, non so bene cosa saro' in grado di dirgli...puo' essere che a un certo punto, non sapendo piu' che pesci pigliare, mi verra' da seguire il buon vecchio consiglio che ho sentito una volta da una persona, e diro' al professore, "caro professore, supercallifragilistichespiralidoso!"


Ciao a tutti, e un abbraccio solo a qualcuno

lunedì 1 ottobre 2007

ciao

ora sì, ora è ora.
Solo qualche ora di sonno, e poi sarà davvero ora.
Parto leggero, sereno, sollevato.
Parto sicuro.
Felice? sì, forse felice.
Parto.
Forse per un po' non scriverò nel blog. Forse sì. Forse, appunto.
Vi saluto. Non ho molte parole stasera, d'altra parte non mi servono a molto.
Stasera mi bastano i ricordi. Occupano loro tutto lo spazio.
Quindi ciao, solo ciao

sabato 29 settembre 2007

brevi appunti di uno che parte

parto.

sto preparando tutte le cose, ma le cose non saranno mai pronte. 15 chili di bagaglio, più 10 chili di bagaglio a mano. Giusti giusti, e anche un pochino di più. Non ci sta più nemmeno un capello.

Certo che se fanno le valigie che da sole pesano 3 chili...

volevo mettere un commento sull'ultimo album di bruce prima di partire, ma non ho ancora fatto in tempo a comprarlo. Quindi il commento me lo terrò per me.

comunque qui fa freddo, faccio bene a partire.

sto provando l'i-pod nuovo che mi hanno regalato. Funziona! E'un i-pod vero! Grazie a tutti quelli che me l'hanno regalato e che leggono il blog. Ieri sera non credo di essere riuscito a far vedere quanto ero contento. Più per il pensiero che per il regalo in se stesso. Davvero. Quindi ve lo dico adesso: grazie, mi ha fatto davvero piacere. E anche per il tè. Oggi lo assaggio. Anzi, credo che me lo porto in Inghilterra. Mela+cannella e rum, mai provati. Dai che battiamo gli inglesi anche sul tè.

Adesso aspetto. Aspetto che sia ora. Ora non è ancora ora.

Devo andare ancora a comprare delle cose: marsupio, album bruce, ricarica telefono, cactus.

Pile, ricordarsi le pile.

Il portatile non lo porto, anche se si chiama "portatile".

Comunque è assurdo che 8 chili di bagaglio mi vadano via per i libri. Se fossi stato uno furbo avrei fatto in modo di mettere tutti i libri come files nel portatile, così risparmiavo spazio, peso, in più avevo il portatile.

Il portatile comunque non mi servirà.

Poi uno non riesce mai a capire cosa sia "l'indispensabile" da portarsi dietro. Mi ero detto che per ragioni di spazio e di limiti di peso mi sarei portato solo lo stretto indispensabile. Sì, ma cosa è l'indispensabile? E' qualcosa che si allarga sempre di più, finchè a un certo punto ci si rende conto di essere ormai nel mezzo del superfluo, anche se non si vede il punto in cui si era passato il confine. Forse le cose indispensabili sono molte di più di quello che uno pensa. O forse è semplicemente che il superfluo è indispensabile. Morale: ho molta più roba di quella che inizialmente avrei voluto. Tutta indispensabile. Viaggiare ti fa rivalutare molte cose. Credevo che l'indispensabile per una persona potessero essere un paio di jeans e una manciata di ricordi. Invece ci sono anche i maglioni e qualcosa come la malinconia, solo un po' meno ingombrante. Al check-in non accettano carichi di malinconia superiori ai limiti stabiliti. Quindi mi adeguo. Così parto anche più leggero.

Stasera ho scoperto che l'i-pod che mi hanno regalato non è un i-pod. E' un lettore mp3. Io credevo che i-pod e lettore mp3 fossero la stessa cosa, invece ho scoperto che i-pod è una marca (o un modello?) di lettore mp3. La sostanza non cambia. Neppure il lettore mp3. Quindi, ancora, grazie.

Ora non è ancora ora, però è già più quasi ora di prima.

leaving on a jet plane

All my bags are packed, I'm ready to go
I'm standing here, outside your door
I hate to wake you up to say goodbye
But the dawn is breakin', it's early morn'
The taxi's waitin', he's blowin' his horn
Already I'm so lonesome I could die

So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go

There's so many times I've let you down
So many times, I've played around
I tell you now, they don't mean a thing
Ev'ry place I go, I think of you
Ev'ry song I sing, I sing for you
When I come back I'll bring your wedding ring

So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go

Now the time has come to leave you
One more time let me kiss you
Then close your eyes, I'll be on my way
Dream about the days to come
When I won't have to leave alone
About the times I won't have to say

Oh, kiss me and smile for me
Tell be that you'll wait for me
And hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go

John Denver, Leavin' on a Jet Plane

ovunque proteggi

Non dormo ho gli occhi aperti per te,
Guardo fuori e guardo intorno
Com’è gonfia la strada
Di polvere e vento
Nel viale del ritorno
E quando arrivi
Quando verrai per me
Guarda all’angolo del cielo
Dov’è scritto il tuo nome
Ed è scritto nel ferro
Del cerchio di un anello
E ancora mi innamora
E mi fa sospirare così
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto..
E se mi trovi stanco
Se mi trovi spento
Se il meglio è già venuto
E non ho saputo
Tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché
E anche gli alberghi tristi
Che troppo è per poco
E non basta ancora
Ed è una volta sola
Ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto
L’incanto di te
Di te vicino a me
Ho sassi nelle scarpe
E polvere sul cuore
Freddo nel sole
E non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato
Mi spiace se ho sbagliato
Se non ci sono stato
Se non sono tornato
Ma ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà nel tempo
Il tempo per partire
Il tempo di restare…
Il tempo di lasciare
Il tempo di abbracciare
In ricchezza e in fortuna
In pena e povertà
Nella gioia e nel clamore
Nel lutto e nel dolore
Nel freddo e nel sole
Nel sonno e nel rumore
Ovunque proteggi
La grazia del mio cuore
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore
Ovunque proteggi
Proteggimi nel male
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore

vinicio capossela, Ovunque Proteggi

venerdì 28 settembre 2007

ombrelli

Piove. Governo ladro, come piove. Gesù fai smettere di piovere. Gesù pensaci tu.
Ave Maria, tutte le nuvole manda via. San Marcello, regalaci un ombrello. Santa Iole, fai tornare il sole.
Le preghiere contro la pioggia non funzionano. Oggi ho provato a inventarmele tutte, ma niente da fare. I santi non ascoltano più nemmeno le rime. Comunque se credono di farmi un dispetto si sbagliano di grosso. A me la pioggia piace, soprattutto quando piove. Soprattutto quando la guardo da dietro a un vetro, dove non sento il freddo, non sento l'umidità, non mi bagno. La felicità è avere un vetro tra sè e la pioggia. Vedere ciò che fa male senza sentirlo. Vedere la paura senza provarla. Come quando si guardano i film horror. Come quando si guarda il film con il Titanic che affonda.
Anche loro pregavano. Dicevano cose come: Santa Gioconda, fai che la nave non affonda (storpiavano pure l'italiano pur di inventarsi una preghiera, E la cosa è preoccupante, visto che non parlavano italiano); Sant'Apollinare, non lasciarmi annegare; santa Eleonora, sapresti dirmi l'ora?
Sono le due passate, devo proprio andare a letto. Grazie Eleonora. Buonanotte pioggia, lava questo mondo.

mercoledì 26 settembre 2007

calcoli

più le cose sono preziose, più sono delicate.
più valgono, più sono fragili.
Il dolore, sì, il dolore è l'unità di misura.
Solo le cose belle soffrono.

lunedì 24 settembre 2007

pubs

Facciamo finta che siamo fra una settimana. D'accordo, adesso uno può chiedersi che razza di frase è "facciamo finta che siamo fra una settimana". Cosa vuol dire?
Intendevo : immaginiamo che questo non sia il lunedì di questa settimana, ma della prossima. Chiaro, no?
Allora, esattamente fra una settimana sarà tutto completamente diverso per me.
Per prima cosa avrò i capelli molto più corti. Meglio tagliarli prima di partire, così per un po' non ho bisogno di andare dal barbiere inglese. Chissà come sono i barbieri inglesi... e soprattutto chissà come farò a fargli capire come mi deve tagliare i capelli. Quasi quasi vado là con una mia foto, così gliela faccio vedere e lui deve solo ricopiare.
Poi sarà tutto completamente diverso perchè dovrò usare un bagno nuovo, e il bagno di casa propria (forse l'avevo già scritto un po' di tempo fa) è la cosa che più manca quando si va via.
Poi, terzo, la gente attorno a me parlerà una lingua strana, e ogni volta che l'ascolterò mi verrà da chiedermi cosa diavolo mi hanno insegnato a scuola durante le ore di inglese. Perchè l'inglese dell'ora di inglese non c'entra proprio niente con l'inglese che parlano gli inglesi. In effetti quelli lì non hanno ancora imparato a parlare la loro lingua. "Quelli lì" sarebbero gli inglesi.
E soprattutto, là dove sono gli inglesi non avrò nessun angioletto da abbracciare, nessuna mano da tenere stretta, nessun viso da accarezzare, nessun silenzio in cui farmi cullare. Niente di niente. Solo persone e inglesi, inglesi e persone. E questo sì che sarà un cambiamento traumatico.
Però chissà se gli angioletti riescono a volare fino lassù in Inghilterra. Forse con le loro alette e con un piccolo sforzo del pensiero non hanno nemmeno bisogno di prendere l'aereo per raggiungermi e starmi vicino tutto il tempo...

Però ci sono anche dei cambiamenti positivi che mi aspettano:
-posso seguire più da vicino il campionato di calcio inglese, dove i tifosi non si prendono a sprangate in testa e i gol sono molto più belli che qui.
-posso bere la birra inglese, proprio quella inglese inglese dei pub inglesi. Sorry, intendevo "dei pubs". E' meglio iniziare a essere precisi.
-posso bere la birra inglese dei pub inglesi. Ma mi sembra di averlo già detto..non so, non sono sicuro.
-posso andare nei pubs inglesi a bere la birra inglese.
-probabilmente avrò la possibilità di andare a bere della buona birra inglese nei pubs inglesi.
- ci sono dei posti che si chiamano "pubs" dove hanno la buona vecchia birra inglese, e pensavo di andarci a bere ogni tanto.
Per stasera mi accontenterò di stapparmi una buona vecchia birra italiana di produzione propria (propria nel senso di mia). Ecco, così ho un buon motivo in più per essere contento di partire...
Vado sul divano con la mia bionda, si prega di non disturbare...

sabato 22 settembre 2007

bagaglio

Ho tirato fuori il valigione dall'armadio stamattina. Adesso è lì sul pavimento, vuoto, ma con le fauci aperte. Vuole essere riempito, credo. Quando sarà pieno, allora sarà ora di partire.
Credo che si aspetti dei vestiti, più che altro. Le valigie sono golose di vestiti (ma forse è solo perchè ci sono abituate). A volte si riempiono così tanto di vestiti che poi non riescono più a richiudere la bocca.
La lascerò lì ancora un po' comunque. Devo ancora preparare tutto quanto, ma c'è ancora un po' di tempo, e adesso non ho voglia di cominciare. In fondo preparare una valigia per un periodo di tre mesi è come prepararla per due settimane.
La valiga è una, però poi c'è sempre il famoso "bagaglio a mano". A me questo concetto di "bagaglio a mano" è sempre risultato un po' oscuro. Deve essere poco più di una borsa o di uno zaino, in teoria. E soprattutto deve essere "uno". Però regolarmente in aeroporto trovi quelli che come bagaglio a mano hanno praticamente un'altra valigia. A volte quella più un'altra borsa. Si vede che hanno più mani.
Nel bagaglio a mano è meglio metterci le cose indispensabili che assolutamente non vuoi che vengano perse in aeroporto: medicine, un ricambio almeno, statuetta gabbiano, portatile, ricordi.
Devo anche comprare un piccolo vocabolario inglese-italiano, così se trovo dei quadrifogli li posso mettere dentro a farli seccare.
Adesso però non ci voglio pensare, non ho nemmeno tempo. Devo andare a far finta di non essere uno che tra qualche giorno parte. Che noia però, sempre questa casa...

giovedì 20 settembre 2007

brrr

Mi pare che oggi sia il 20 settembre. Sempre che questo calendario dica la verità.
Mi sento un po' giù di morale oggi, per due motivi fondamentali. Il primo motivo non ve lo dico. Il secondo nemmeno. Sono contento di essere qui a casa mia quando sono giù di morale, perchè mi posso chiudere dentro e nessuno mi vede. Non devo rendere conto a nessuno di come sto. Non devo sforzarmi di far vedere che va tutto bene. Non devo dire niente a nessuno, posso stare ore e ore senza parlare.
Stamattina mi sono svegliato con un striscia di tristezza che andava dalla gola allo stomaco. Sì, proprio così, era una catena pesante che mi schiacciava giù sul materasso, mi tirava la gola verso lo stomaco e mi premeva lo stomaco contro le costole. Ho dovuto rannicchiarmi contro il cuscino per sopportarlo, finchè poco a poco la luce del giorno non l'ha fatto passare. Adesso quasi non ci penso più, per questo riesco a scriverlo.
Dev'essere per via del troppo freddo, che piano piano sta congelando tutto quanto.

mercoledì 19 settembre 2007

velocità

settembre, rallenta! non così in fretta, per favore...

lunedì 17 settembre 2007

italietta

La reazione degli organi di informazione al V-day di Beppe Grillo è abbastanza patetica nel suo tentativo di trasformare una protesta popolare in un fenomeno da baraccone.
Dopo quello di Michele Serra, intellettualoide venduto alla sinistra, anche il commento di tale Marco Bracconi sul sito di Repubblica cerca di mischiare le carte e sminuire l'iniziativa dell'8 settembre. Un articolo in cui Beppe Grillo viene fatto passare per uno che sfrutta il suo blog per vendere i suoi libri. Questo è un modo subodolo e anche un po' irritante di sgonfiare un fenomeno che, oltre che contro i politici (e non contro la politica, come si è cercato di far passare a livello mediatico), si schiera anche contro i giornalisti venduti alla politica, che ricevono i soldi da quegli stessi potenti attorno a cui dovrebbero fare "informazione" (cosa che in Italia non esiste più). Ma i giornalisti non ci stanno e, siccome hanno un potere sproporzionato, si nascondono dietro parole come "demagogia" o "populismo" per offuscare la sostanza di quello che Grillo, dietro ai suoi atteggiamenti, di importante ha detto.La speranza è che una volta tanto gli italiani sappiano guardare a quello che sta succedendo nella realtà, non a quello che viene dipinto da un'informazione fatta da venduti e leccapiedi.

Scrive tale Bracconi nel suo disperato tentativo di gettare fumo sulla sostanza dei contenuti: "Subito sotto [sul sito www.beppegrillo.it], tocca al dvd dello spettacolo "Incantesimi", uscito nel 2006. Si clicca sopra il viso di un sorridente Beppe e ci si ritrova in una pagina dedicata. In rosso, ecco il bottone compra. Altra pagina dedicata. E altra mascherina per la spesa on line: dieci euro e venti centesimi, volendo. Torniamo sulla homepage, e continuiamo a scendere. Riquadro promozionale del libro "Schiavi moderni". Otto euro e novanta centesimi. Ma sulla stessa pagina il testo si può anche scaricare - con una certa difficoltà - gratuitamente.".

Apppunto: "volendo" e "gratuitamente". .."con una certa difficoltà" è un commento che non vuol dire niente, è un commento disonesto.
Questi sono i giornalisti italiani.

domenica 16 settembre 2007

battelli

Il cielo sopra al lago diventa poco a poco del colore della notte, ma ancora ci sono le venature rosate del tramonto a tenerci stretti al giorno che sta passando. Sull''acqua iniziano i brillare i riflessi delle luci che si accendono sulla riva opposta, dove i puntini luminosi delle case e del viale alberato sono stelle cadute in questo silenzio irreale. Non c'è più nessuno su questo prato ad aspettare la notte. Solo un battello illuminato agita l'acqua, la agita tanto che sembra di sentire il rumore del mare. Il battello se ne va con le sue luci verso l'altra sponda, portando un altro carico di stelle su quello sfondo fatto di case, di lago e di cielo, su quello sfondo venato di rosa. E più di tutto, dentro tutto questo, il silenzio di qualcosa che è come la pace, è come la felicità.
Poi, mentre guardo il battello allontanarsi, due mani da dietro si stringono attorno a me, e io mi ritrovo dentro a un abbraccio forte e delicato, profondo e leggero. Dolce. Rassicurante. Infinito. Sento la fronte appoggiarsi sulla mia schiena. E allora mi accorgo che non era il lago, non era il tramonto, no, e non era neanche il cielo a creare quel qualcosa come la pace, come la felicità. Erano quelle braccia che, mentre io guardavo verso il lago, stavano piano piano allargandosi per poi richiudersi su di me. Quando le ho sentite stringermi forte ho capito che non poteva che provenire da loro tutta quella pace che sentivo dentro.

Un'altra immagine da portare via con me. Dentro la valigia che mi accompagnerà per tutta la vita.

giovedì 13 settembre 2007

ornitorinchi

vorrei dire solo due cose stasera.
La prima è che nonostante tutto, per quanto possa essere contraddittorio, non c'è tuttavia il benchè minimo dubbio che sia perchè ciò risulta in controtendenza, sia perchè si colloca tra due estremi, ci debba essere ragione per non ripetere in modo il più possibile fermo e deciso che al di là di tutto non pare accettabile sempre e comunque.
La seconda è che ognuno tira l'acqua al suo mulino, tranne alcuni che invece tirano l'acqua nel proprio bagno.
Comunque, non tutto il male viene per nuocere. Una volta un saggio disse che i passaggi a livello dovrebbero funzionare al contrario, cioè i treni dovrebbero fermarsi e lasciare passare le macchine. Non so chi fosse questo saggio, e comunque non credo che l'abbia mai detto, anche se fosse esisito. In effetti me la sono inventata io adesso. Ma quello che più conta è che questo non c'entra nulla con il male che non nuoce, e nemmeno con il mare che non cuoce. Per questo l'ho scritto dopo. Comunque, può anche darsi che sia così, ma se non viene per nuocere non vedo per cos'altro potrebbe venire. Il male intendo. Una volta mi è venuto un mal di denti fortissimo, per via dei denti del giudizio, e insomma, nuoceva abbastanza. Un'altra volta invece mi faceva male la punta di un capello, e ho dovuto amputarla, anche se il barbiere ha fatto di tutto per cercare di salvarla. E' evidente che qui c'è un problema di fondo, anche se è più plausibile che un cammello passi per una cruna di un ago. Infatti poi mi sembra di aver letto da qualche parte che la storia non era proprio così', cioè che non si parlava di un cammello, ma era stato un errore di traduzione di qualcuno che non aveva capito bene cosa c'era scritto sul testo originale. E' sempre la solita questione delle cose masterizzate che non hanno la qualità degli originali. Io una volta conoscevo un tipo originale, e infatti non aveva niente a che vedere con quelli masterizzati. Non saltava mai, tanto per dirne una.
Buonanottte, tanto per dirne un'altra. Lo so, ho scritto buonanottte con 3 t, ma adesso non ho voglia di tornare indietro e cancellare. Quindi tenetevi questa buonanottte, una t in più non ha mai fatto male a nessuno, nè tanto meno ha nuociuto.

tempi

piano piano, ma nemmeno troppo piano, i giorni sul calendario che ho qui di fronte stanno raggiungendo la penultima colonna del mese di settembre...vorrei avere un calendario con un settembre più lungo, perchè ci starebbero più abbracci.
Sì, oggi vado a comprarmi un calendario nuovo, con 100 colonne di numeri in più.

martedì 11 settembre 2007

pensiero rispolverato

"Perchè siamo come tronchi nella neve. In apparenza poggiano appena in superficie, e con una piccola scossa si dovrebbe poterli spingere via. No, non si può, sono saldamente congiunti al terreno. Ma guarda, anche questo è solo apparenza."
(Franz Kafka, Gli alberi)

stringere

...a volte due sole braccia non sono abbastanza per stringere come si vorrebbe...certi abbracci si possono dare solo con il pensiero, mentre le cose scivolano via dalle mani...

domenica 9 settembre 2007

cambridge

3 settimane alla partenza. Tante? Poche? Non so, di sicuro 3.
6 mesi via. Anzi, 3+3 (+3?). Tanti? Pochi? Tanti. Sicuro, tanti.
Non sono mai stato via da casa per così tanto tempo. Non so neanche se riuscirò a restare a casa, in questa casa, quando sarò tornato. Probabile che dovrò restarci. Comunque adesso non riesco a pensare al momento in cui tornerò. Lo vedo così lontano da sembrarmi irreale. La cosa strana però è che mi sembra lontano e irreale anche il momento della partenza. E' qui, lo so, dietro l'angolo, ma non riesco ancora a rendermi bene conto che parto davvero, e che stavolta non sarà una breve vacanza. No, nè breve, nè vacanza.
Partire fa bene, lo so. Di solito quando si torna da viaggi come questo, che non sono davvero "viaggi", ma veri e propri cambiamenti di vita, si torna che si è diversi. Magari poi poco a poco tutto ritornerà nella norma, si riallacceranno i fili con il passato, si tornerà più simili a prima. Questo non lo so. So solo che questo viaggio mi cambierà, anche se non so come. Adesso come adesso ho una grande paura: di perdere quello che ho qui. Di tornare e di non trovarlo più. O peggio , di tornare e di non volerlo più. E' irrazionale, lo so, perchè se non lo vorrò più vorrà dire che la sua perdita non mi farà male. Ma mi spaventa immaginare come sarò fra un po' di mesi e pensare alle cose che adesso sono per me importanti, che adesso non vorrei perdere mai.
Vorrei portarmi via con me tutto quello che ho di importante, per non perderlo mai di vista anche se dovessi perdere di vista quello che davvero sono. O forse, più semplicemente, vorrei non perdere mai di vista me stesso.
Ci proverò.

venerdì 7 settembre 2007

ragione

In Inghilterra, dove ancora si riesce a fare ricerca e a prendere decisioni importanti senza chiedere il permesso della Chiesa, è stata autorizzata la creazione dei cosiddetti "embrioni-chimera" per scopi di ricerca. Si tratta di embrioni ottenuti impiantando DNA umano in ovuli prelevati da mucche o conigli, preventivamente denucleati (cosa che non consente la creazione di embrioni in grado di dar vita a esseri ibridi).
La Chiesa e la superficilità della gente, come spesso è avvenuto nella storia, si sono alleate contro questo tipo di sperimentazione. Nella sua abituale malafede la Chiesa sfrutta le paure della gente, già ben nutrite dalla spettacolarizzazione messa in piedi da parecchi organi di "informazione" (anche se forse sarebbe il caso di non adoperare più questa parola), che già si immagina creature mostruose, mezze uomini e mezze animali, uomini con la coda, mucche con la testa d'uomo. "Mostruoso" è stata la parola usata dal Vaticano per commentare la notizia, e nell'attesa della sparata di un Bertone o di un Ruini, Monsignor Sgreccia ha già tirato fuori il paragone addirittura con la bomba atomica. Ma la Chiesa sa bene che gli scenari fantascientifici ipotizzati dall'immaginazione popolare non sono nè possibili, nè nelle intenzioni di chi fa questo tipo di ricerca. Lo sa bene, ma si guarda dal dirlo, perchè le fa comodo che la gente continui a costruirsi i suoi inquietanti film dentro alla testa.
Gli embrioni creati in laboratorio non servono soltanto per la fecondazione assistita. E non servono assolutamente per la fecondazione nel caso degli embrioni-chimera, anche perchè questa non sarebbe una strada praticabile. Gli embrioni servono perchè facendoli sviluppare per qualche settimana è possibile prelevare le cellule staminali embrionali, cioè un tipo di cellule in grado di specializzarsi praticamente in qualsiasi modo, con tutti i vantaggi che questo comporta per la cura di gravi patologie e per la sperimentazione di metodi di cura per quelle malattie contro cui ancora non si può far nulla.
Chi dice che tutto questo è mostruoso, chi paragona alla bomba atomica i tentativi di trovare cure per il cancro è un irresponsabile e un invasato. Soprattutto se si considera che gli eventuali beneficiari di questo tipo di ricerche, i malati, potrebbero essere ( e di fatto spesso sono) persone che non condividono questo tipo di visione religiosa della scienza e dell'uomo.
Gli embrioni-chimera sono dei meri strumenti, dei meri composti chimici che servono per produrre altri composti chimici, cioè appunto le staminali embrionali. Fatto questo, gli embrioni-chimera vengono distrutti dopo 14 giorni. Per legge, sì, ma anche perchè non avrebbero la possibilità biologica di svilupparsi oltre, tanto meno di dar vita a mostri o minotauri, con buona pace di Studio Aperto. Però la possibilità di usarli in questo modo apre prospettive di ricerca verso cui dovremmo tutti dimostrare un certo interesse , visto che nessuno di noi è sicuro del fatto che un giorno non potrebbe lui stesso averne bisogno. L'idea di trovarmi malato in modo grave e di non potere disporre di cure perchè la ricerca è stata rallentata da strane e incomprensibili (perchè sono incomprensibili, al contrario dei risultati della scienza) teorie sull'anima e su Dio mi inquieta abbastanza.
Attraverso la ricerca sulle staminali ricavate da embrioni-chimera è possibile sperimentare possibili cure per diabete, morbo di Parkinson, Alzheimer, oltre che ricreare in laboratorio tessuti danneggiati , cosa che per esempio sarebbe di vitale importanza per la cura dei tumori.
A me sembrano tutte delle buone ragioni per provare a percorrere questa strada, soprattutto se le ragioni che vengono contrapposte si basano sull'idea che dentro quelle cellule somatiche impiantate in un ovulo ci sia un'anima, o cose simili. E se c'è gente convinta di questo, che si tenga per sè le proprie convinzioni e rifiuti le cure che potrebbero essere scoperte in questo modo nel momento in cui dovesse averne bisogno. Sarebbe una prova di coerenza ammirevole, anche se dubito che qualcuono lo farebbe veramente. In ogni caso, non pretenda che tutto il mondo rinunci alla possibilità di avere questo tipo di cure perchè qualcuno, fossero anche molti, è contrario.

giovedì 6 settembre 2007

dottori

Danno una laurea honoris causa a Mike Bongiorno.
Mi sembra giusto.
Visto che oggi le lauree non contano più nulla, è giusto darle alle persone da nulla.
Quello che fai non importa più. I contenuti non valgono niente.
Conta solo il modo in cui lo fai. Solo l'apparenza vale. Se arrivi a essere il numero uno in qualcosa, tutto il resto passa in secondo o anche in terzo piano. Ci sono quelli che diventano i numeri uno del nulla, ma sono pur sempre considerati "i migliori". Mike Bongiorno, appunto. Sessant'anni spesi a rincoglionire (pardon) gli italiani con quiz e qualunquismo, a tessere l'elogio dell'ottusità e della superficialità. Però tutto quanto fatto nel migliore dei modi, quindi ti meriti una laurea. Sì, mi sembra giusto. Quello che hai davvero fatto, quello che hai davvero detto, cosa importa? Solo la tua ottusità vale, perchè nessuno è stato ottuso come te. Sì, sei davvero il migliore.

Proprio come Valentino Rossi. Un idiota. Però il migliore. Sei in grado di dire una stronzata (pardon II) ogni volta che ti mettono davanti a un microfono. Nessuno comunica come te. Sei uno scienziato della comunicazione, perchè dici stronzate, sì, però come le comunichi te non le comunica nessun altro. Beccati pure tu la tua laurea, che mamma è contenta. Anzi, adesso che ti hanno scoperto a evadere tanti di quei milioni di tasse che si potrebbe far funzionare la disastrata sanità pubblica solo con quelli, dovrebbero proporti anche una laurea in economia aziendale.

Nell'attesa della laurea honoris causa in relazioni pubbliche a costantino, credo sia meglio togliere quel pezzo di carta che ho appeso al muro un po' di tempo fa... forse dovrei iniziare a vergognarmene..

segnalibri

se si potesse chiedere un solo miracolo in una vita, qualcosa di assolutamente straordinario e impossibile che ci fosse concesso ottenere, io spenderei questa mia possibilità chiedendo il dono dell'ubiquità. Essere qui e essere via, nello stesso tempo. Stare insieme alle persone qui, ma essere anche da un'altra parte. Abbracciare forte qualcuno, ed essere a chilometri e chilometri di distanza.
Invece bisogna scegliersi un solo posto dove stare. C'è una sola strada che si può prendere. Se ci si ferma a pensare a quello che non è stato, a quello che non sarà, a quello che avrebbe potuto essere, si finisce con il vivere un'altra vita, una vita che non ci appartiene. Si finisce con l'illudersi di potere essere in due posti, di potere avere due vite, una vera e una immaginata. Ma non si può.
Ci sono delle cose che non potranno succedere. Ci sono delle cose che non ci saranno più. Ci sono cose che finiscono. Pagine che si voltano. Fontane che si spengono...
...stasera mi sento triste, e questo è un buon motivo per andarsene a dormire...

martedì 4 settembre 2007

prove di saluto

Vento di quasi autunno. Sole che non riesce più a scaldare. Buio che arriva un po' prima.
Ciao estate.
Nuova stagione. Cambiamenti in vista. Parentesi da chiudere, e che forse non si riapriranno.
Vago senso di tristezza. Primi assaggi di nostalgia.
ciao gabbiano...

lunedì 3 settembre 2007

occhiali

avete visto questa giornata passare? qualcuno si è accorto di qualcosa? io non ho visto niente, non ho sentito niente, non so niente di oggi. Mi sono alzato stamattina, e a un certo punto mi sono accorto che si era quasi fatta sera. Va bene, ci sono anche le giornate così. La vita è fatta soprattutto di giornate così, giornate che non si ricordano, momenti di passaggio fra le giornate che invece lasciano il segno. Però non si può farne a meno, anche se a volte sembra di odiarle. I momenti di passaggio sono una parte importante della vita. Sono indispensabili, Senza di loro non ci sarebbero i momenti speciali. E' solo difficile accettare il fatto che bisogna passare la maggior parte del tempo ad aspettare, ad avere pazienza, a guardare un po' in più là dell'oggi. Ma non c'è altra via per raggiungere qualcosa se non pazientando, aspettando, tenendo lo sguardo sempre fisso proprio lì, un pochino oltre l'oggi. Ma non troppo oltre, altrimenti ci si perde nel mare di tutte le possibilità che il futuro contiene, ma che non potranno realizzarsi tutte quante. Un pochino più in là, la giusta misura. E' meglio essere un po' miopi sul futuro, purchè non si rimanga ciechi sul domani. Forse non facciamo altro che cercare la giusta misura, in ogni cosa cui ci dedichiamo. Lavoro difficile. Lo si impara, credo, solo passando attraverso le esagerazioni, le paure, le perdite di controllo. Dopodichè si impara a tenere la giusta prospettiva. Non troppo il là, non troppo in qui. Il giusto, insomma.

Domani sarà diverso, forse lascerà qualche segno.
Notte.

zuppa

la mia vita è fatta così:
forse parto per l'inghilterra, forse non parto per l'inghilterra.
se parto per l'inghilterra, forse parto a ottobre, forse parto a gennaio.
se non parto per l'inghilterra, niente.
se parto per l'inghilterra a ottobre, forse sto all'università dell'Inghilterra, forse sto a fare un corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra.
se parto per l'inghilterra a gennaio, sto all'università dell'inghilterra direttamente.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra, me lo dicono a fine settembre.
se parto per l'inghilterra a ottobre e faccio uno corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra, me lo dicono nei prossimi giorni. Però se poi l'università dell'inghilterra mi dice che a ottobre posso andare all'università dell'inghilterra, allora vado all'universià dell'inghilterra o a ottobre o lo stesso a gennaio.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra e me lo dicono a fine settembre, allora c'è il problema di come mi trovo un alloggio nel giro di una settimana.

semplice, no?
Di buono l'inghilterra ha: la birra inglese, le ragazze inglesi, il Manchester United con Rooney, la pioggia inglese, Mary Poppins, il tè.
Di cattivo l'inghilterra ha: una regina, il brit pop, i prezzi fuori dal mondo, la sterlina al posto dell'euro, la guida dalla parte sbagliata.
Sì, è inutile star lì a fare tante storie del tipo "per loro è normale così", o "per loro siamo noi che guidiamo dalla parte sbagliata". No, gli inglesi guidano proprio dalla parte sbagliata. Hanno anche il volante dalla parte sbagliata. Loro hanno torto, noi abbiamo ragione. SI guida a destra, non a sinistra. Adesso che c'è il tunnel della Manica mi chiedo dove abbiano messo il punto in cui si cambia sistema di guida. A metà tunnel? All'uscita in Francia? All'uscita in Inghilterra? Secondo me in quel punto lì non si capisce niente, la gente passa da una parte all'altra della strada e prima che riesca a realizzare cosa stia succedendo si è già schiantata contro uno che faceva la rotonda nel senso opposto.
Sì, gli inglesi sbagliano. Anche con la storia della regina sbagliano. Cosa ci fa ancora in giro una "regina"? E un "principe"? Siamo nel 2007, non nel Medioevo!
L'unica cosa che non sbagliano è a fare la birra, anche se la copiano dagli irlandesi. E infatti gli irlandesi mi piacciono di più degli inglesi, anche se sono cattolici. D'altra parte nessuno è perfetto. Al limite qualcuno è prefetto.
Gli inglesi credo che abbiano pure inventato la zuppa inglese, altrimenti non vedo perchè si dovrebbe chiamare così. Non ho mai mangiato la zuppa inglese, non so nemmeno come sia fatta. Ho presente solo il gelato al gusto di zuppa inglese, anche se non l'ho mai mangiato. Non credo che la zuppa inglese sia proprio una "zuppa", comunque, come la zuppa di pesce o la zuppa di legumi. Credo che sia più inglese che zuppa. E se non è zuppa, allora non è nemmeno pan bagnato.
Gli inglesi poi hanno il tè, ma questa storia del tè delle cinque mi sembra più una leggenda che una cosa vera. Non me lo vedo Wayne Rooney che alle cinque del pomeriggio sospende l'allenamento per bersi un tè coi biscottini. Al limite una pinta di rossa con un cosciotto di maiale.
Per esempio, Mary Poppins una sola volta va a bere il tè di pomeriggio, e tra l'altro lo fa solo per tirare lo zio Albert giù dal soffitto.
Poi l'inghilterra avrà sicuramente delle fontane, ma sono così insignificanti viste da qui, senza nessun gabbiano che vola attorno a loro.
Buonanotte

sabato 1 settembre 2007

amen

domani ho un battesimo. Non il mio. Io sono già stato battezzato. E' il battesimo del mio cuginetto. Poi si va a mangiare! Per guadagnarsi il pranzo però bisogno subire la messa. Io non vado più a messa da anni perchè non ho mai capito nè quello che mi dicevano, nè quello che io dovevo dire durante la messa. Per esempio non so cosa vuol dire Kyrie Eleison, e non so perchè lo devo dire. Quando qualcuno dice una cosa che non sa cosa vuol dire è come se non l'avesse detta, quindi tanto vale non dirla. Anzi, sarebbe doveroso non dirla. Però domani la messa mi tocca lo stesso.
La messa mi annoia. E mi fa infastidisce che bisogna continuare ad alzarsi e a sedersi. E mi infastidisce che devo dare la mano a quello di fianco a me anche se non lo conosco. E mi infastidisce che quegli avvoltoi passino a chiedere l'offerta. E mi infastidisce che il prete beva il vino veramente. E mi infastidisce la campanella dei chierichetti. E mi infastidisce quella preghiera che dice "Credo in questo e in quest'altro", perchè è senza senso. E mi infastidisce che il prete parli come se fosse un prete. Poi al battesimo mi infastidisce che bisogna far soffrire il bimbo bagnandogli la testa.
La cosa che mi piace di più della messa è quando il prete dice "andate in pace".
Andate in pace anche voi, che io me ne vado a dormire. Kyrie eleison a tutti.

venerdì 31 agosto 2007

risposte

ho trovato un nuovo modo di passare le giornate.
Accumulare nervoso.
E' abbastanza divertente.
Ti alzi la mattina con il nervoso del giorno prima, e arrivi a sera con una dose di nervoso raddoppiata.
Cose che fanno accumulare nervoso:
1) mandi le mail e la gente non ti risponde
2) mandi le mail e la gente ti risponde, ma non a quello che avevi chiesto
3) ti chiedono di fare ancora più cose, ancora più impegnative, in sempre meno tempo.
4) il mondo va in vacanza proprio quando tu hai bisogno di lui.
5) la gente fa troppe vacanze. La gente non ha voglia di lavorare.
6) non sai bene dove sarai e cosa starai facendo fra un mese.
7) devi cercare un alloggio ma devi aspettare che ti diano la conferma che puoi traseferirti. Chiedi di poterti trasferire ma devi aspettare di aver trovato un alloggio.
8) perdi tempo a scrivere su un blog quando dovresti ricominciare la tua giornata fatta di mail, di attese, di arrabbiature, di insulti urlati dentro la tua testa alla gente a cui scrivi.
9) non sai come diavolo tradurre "diagnosi pre-impianto" in inglese.
10) non sei seduto sul bordo di una fontana ad ascoltare i pensieri di un gabbiano

vado a mandare mail. Tanto non mi risponderà nessuno.
Scrivetemi voi.

lunedì 27 agosto 2007

salvagenti



ho un gabbiano che mi vola dentro.
leggero.
silenzioso.
delicato.
libero.
due ali bianche per volarsene via, quando lo vorrà.
due ali forti per abbracciarmi.
piume morbide che mi fanno da cuscino.
artigli robusti per aggrapparsi agli scogli che ho dentro.
che si tenga forte a queste pietre, qui dentro, e affondi gli artigli nella roccia, quando il vento si alzerà forte per spazzare via tutto quanto, per cambiare le cose, per soffiare via i ricordi.
che resti sempre qui con me, a volare libero in quel cielo che ho provato a inventare per lui.
Il mio gabbiano.

"...e quel salvagente sulle sue zampine è per ogni volta che ti servirà..."

domenica 26 agosto 2007

sicurezza

Rientrato. Ieri. Niente code, poco caldo, abbastanza sonno.
Casa mia era sempre qui. La mia gatta pure. Tutto nella norma.
Progetti per il futuro: riprendere in mano la mia solita vita, riorganizzare le idee, recuperare quel che avevo lasciato. In realtà non l'ho mai davvero lasciato, però ci sono un po' di pensieri da rispolverare.
Ritrovato la mia bicicletta, i miei boschi, il mio lago, il mio praticello.
Ritrovata la fontana in riva al lago. E i miei ricordi seduti sul bordo della fontana che mi aspettavano. In realtà erano già con me da prima, me li ero messi in valigia. Così, per sicurezza. Mi porto sempre dei ricordi di sicurezza, nel caso mi capitino dei momenti di solitudine o di tristezza mentre sono via. E in effetti mi capitano spesso.
Ritrovata la televisione, purtroppo. E pure il telecomando, ahimè.
Trovata posta accumulata.
La mia stanza, il mio letto, il mio cuscino.
Il mio bagno, soprattutto il mio bagno.
Quando si va via la cosa di cui più si sente la mancanza secondo me è il bagno di casa propria.
La seconda il proprio letto.
Ho fatto delle fotografie al mare. Esempio di fotografia fatta al mare:
In primissimo piano si vede un po' di spiaggia. Quell'acqua che fa le onde è il mare. Quello sopra con le nuvole e il sole che cerca di farsi largo (ma non ce la farà) è il cielo. Quello che fa la foto, da questa parte dell'immagine, sono io.
Un 'altra foto del mare, per esempio, è questa:

La spiaggia è sempre quella in primo piano. L'acqua che fa le onde, anche qui, è il mare. Quello azzurro sfumato con qualche nuvola è il cielo. Il cerchio giallo che spacca le nuvole è il sole. E io sono sempre quello da quest'altra parte, mentre faccio la foto. In realtà sto facendo una foto a uno specchio.

Domani, siccome le vacanze sono finite, torno a fare il mio mestiere, una parte del quale consiste nel chiedermi in cosa consista il mio mestiere. E per rispondere, sempre siccome le vacanze sono finite, vado a Milano, ma a Milano non-Marittima. In realtà credo siano esattamente uguali, l'unica differenza è che in una delle due non c'è il mare, anche se adesso non mi ricordo bene quale. Però per esempio settimana scorsa,vedendo dalla spiaggia questo panorama:


mi è venuto da chiedermi in fin dei conti in quale delle due Milano mi trovassi. Comunque, se al mare ho trovato i grattacieli immersi nella nebbia, può anche darsi che domani a Milano trovi il mare. C'è un film con Celentano in cui succede veramente.

Speriamo, io per sicurezza il costume lo porto.

Buonanotte.

venerdì 24 agosto 2007

sgoccioli

ultimo giorno di vacanza al mare.
cielo cupo.
stmattina presto nebbia.
poi sole.
poi pioggia.
ora nuvole.
cambia, il tempo cambia.
veloce.
imprevedibile.
inaffidabile.

domani rientro.
code.
caldo (perchè già lo so che dopo una settimana di freddo il caldo mi aspetta al momento fare la coda in autostrada).
poi casa.
lago.
colline.
bicicletta.
fontane.
Soprattutto fontane.

giovedì 23 agosto 2007

mare

il problema del raccoglierei conchiglie sulla spiaggia è che quelle più belle sono sempre quelle che si nascondono sotto la sabbia, o quelle che sono capovolte e non mostrano il loro dorso. Dev'essere una variazione della legge di Murphy, la famosa legge della sfiga.
Raccogliere conchiglie sulla spiaggia quando ancora la gente dorme è una cosa che dà un senso a una vacanza. Al mattino presto il mare è mare, con le onde e le conchiglie. Poi diventa semplicemente spiaggia, e il bello finisce.
A meno che non piova.
Qui piove spesso.
E il mare rimane mare anche di giorno.
Bellissimo

venerdì 17 agosto 2007

maremoto

Me ne vado al mare una settimana.
Non mi piace andare al mare. Però ci vado lo stesso.
Spero di non abbronzarmi.
Spero di non fare tanti bagni.
Spero di non fare vita notturna.
Al mare d'estate non c'è niente da fare, niente da vedere.
Tutti i giorni sono uguali, tutti i posti sono uguali. Acqua sabbia negozi. Sole vento. Mangiare dormire passeggiare. Sabato=domenica=lunedì=martedì=mercoledì=giovedì=venerdì=sabato. Poi da sabato pomeriggio è diverso perchè torno.
Per passare il tempo mi porto delle cose da fare. In realtà me le porto perchè devo farle, e preferirei non dover andare al mare.
Chissà se anche quelli che abitano al mare tutto l'anno d'estate vanno al mare. Magari vanno al mare in un altro posto, ma non ha molto senso. Magari vanno in montagna, ma così non si godono il mare quando fa caldo. Magari restano dove sono e fan finta di essere turisti. O magari vegono qui al lago, che c'è l'acqua lo stesso ma è molto più bello del mare.
Di sicuro le pantegane che abbiamo qui noi al lago se le sognano al mare.
Il blog va in ferie fino a sabato. Buone vacanze a tutti quelli che sono al mare, tranne a quelli che sono al mare in Croazia.

giovedì 16 agosto 2007

idraulici

Calma piatta, come d'attesa.
Lavandino:
goccia. tloc.
goccia. tloc.
goccia. tloc.
Bisogna che qualcuno chiuda o apra del tutto il rubinetto. Quel rumore è fastidioso, e sembra non dover smettere mai.
Come d'attesa.
L' attesa è qualcosa che a un certo punto finisce. Solo quando finisce si scopre se è stata davvero un' attesa, o solo un'illusione. Si attende qualcosa che poi arriva; se non arriva, allora non era "attesa". Però lo si sa solo dopo. Oppure lo si sa prima, ma solo se si è sicuri davvero che quello che si attende a un certo punto arriverà.
Come d'attesa. Come d'attesa è peggio che attesa. E' non sapere come si è, cosa si è, a che punto si è. Come d'attesa è non sapere. Attesa, invece, è sapere.
Io sono come in attesa.
E in effetti no, non è calma piatta.

lunedì 13 agosto 2007

zurückgekommen!

Guten Tag, ich bin um Samstag in der Nacht von Süd-Deutschland zurückgegangen, e adesso siccome non ne posso più di sentire parlare tedesco ritorno al mio vecchio logoro italiano.
Vacanza bellissima, posti bellissimi, cibo buonissimo, birra issima.
Noi in Italia pensiamo che solo qui si mangi bene, che qui ci siano i posti più belli del mondo, che come si beve qui non si beve da nessun'altra parte, e tutta una serie di altre stupidaggini.
Invece in Germania si mangia benissimo: carne di maiale, di vitello, verdure cucinate in mille modi diversi, pane e dolci squisiti; in Germania si beve benissimo: litri di birra che vanno giù leggeri come l'acqua, birra che sa di birra, cioè di orzo, di pane, di tutti i sapori che deve avere una cosa che arriva dai campi , dalla terra e dalle cantine, e diventa la bevanda più buona e naturale che ci sia. In Germania, almeno nella zona di Monaco, non esiste il nostro "quartino" , perchè là la birra è fatta così bene che se ne può bere tranquillamente un litro o due senza che dia alla testa. La birra "a caduta" dei Biergarten di Monaco è una delle più buone che abbia mai assaggiato (seppur si può parlare di "assaggi"per delle quantità simili), anche se non è proprio il mio genere di birra. Se vai a Monaco e dici "birra", stai dicendo "un litro" di birra. Se ne ne ingolli un paio, a parte qualche bollicina di troppo nello stomaco, non hai quei problemi tipo cerchio alla testa o annebbiamento che avresti se facessi la stessa cosa con della normale birra qui in Italia. Non so spiegarmi il motivo, però è davvero così.
E poi, soprattutto, in Germania ci sono dei posti bellissimi, almeno stando a quelli che ho potuto vedere in questi giorni: non parlo solo delle città più conosciute come Monaco, Norimberga, Friburgo, ma dei tanti luoghi che sembrano usciti da quei libri di fiabe per bambini dove i disegni rispecchiano le parole dei racconti, non la realtà. Ma quelle che ho per le mani adesso sono fotografie di posti reali, che raccontano paesi, cittadelle, torri, castelli, boschi, laghi che costellano e circondano la Baviera e la Foresta Nera. Posti come Rothenburg (foto destra), forse la meta più bella di questo viaggio, con le sue casette a graticcio, le sue mura imponenti e panoramche e le sue torri da roccaforte medievale, oltre ovviamente ai suoi negozi di Natale (sì, in pieno agosto!) che sono veri e propri villaggi dove ti aspetti che da un momento all'altro salti fuori Babbo Natale in persona; e poi Regensburg (Ratisbona), con il suo duomo gotico, la torre con il ponte sul Danubio, i suoi angoli così misteriosi; e Heidelberg (foto piccola qui sotto) , la cittadina della prestigiosa università con il suo elegante e decorativo castello che la domina e la incornicia dall'alto e il suo ponte sul fiume che sembra un tappeto rosso steso verso l'ingresso del centro storico; e ancora i tanti paesini della Foresta Nera, come Schiltach (foto qui sotto a sinistra), piccolo borgo sperduto nei boschi e praticamente sconosciuto ai turisti, che snoda i suoi vicoli sopra un fiumiciattolo, fra locande e casette a graticcio che lo rendono un posto così fiabesco e irreale da farti venire il dubbio che qualche fata o folletto possa abitare dietro una di quelle finestre.
E alla fine, ultima tappa del viaggio, Friburgo (sotto), la "mia" città. Ci sono legato come se fosse casa mia, il che può sembrare assurdo, visto che finora ci avevo passato solo tre settimane. Ma erano tre anni che mi ero ripromesso di tornarci, perchè ho tanti ricordi legati a quelle due torri che racchiudono alle due estremità la città vecchia, ai tram che sferragliano a ogni angolo, all'imponente cattedrale nella pittoresca piazza del mercato, ai canali che scorrono a fianco di ogni strada, alla statua del Bertholdsbrunnen a cavallo, l'ombelico della città che sembra dirigere tutta la vita che si dirama a partire da lì.
La degna conclusione per incorniciare una vacanza particamente perfetta, se si esclude la pioggia che ci ha preseguitati.
Adesso credo sia ora di tornare alle mie faccende. MI sembra di avere già raccontato troppo, se si conta che il tutto è durato sei giorni. Ma sono stati così intensi che a ripensarci adesso mi sembrano settimane. Il difficile è riabituarsi ai tanti piccoli spazi vuoti che riempiono le giornate di una vita normale, anche quando è una vita piuttosto frenetica. E' gradito il sostegno morale da parte di chi legge. Ma io so già che c'è qualcuno in grado di rendermi più dolce questo "trauma". In fondo non è così impossibile sentirsi "come se si fosse in vacanza" anche qui, no?

lunedì 6 agosto 2007

saluti

cartolina da monaco.
Tanti cari saluti da questa bellissima citta'. Qui tutto bene. Un saluto alla zia e un bacio alla nonna. statemi bene. ci vediamo al ritorno.
alberto

foto di monaco con piazza chiesa fontana cielo azzurro e scritto "monaco" colorata di rosso

domenica 5 agosto 2007

pronti PARTENZA via!

si parte.
Di nuovo.
Negli ultimi mesi mi è successo spesso.
Londra.
Roma.
Ora Germania. Monaco Norimberga Heidelberg Friburgo.
Ma sono tutte false partenze. Partenze in cui il viaggio di andata fa già parte del viaggio di ritorno.
Forse fra qualche mese riuscirò a fare una partenza vera. Di quelle che si parte e si sta via, e al ritorno non si pensa. Il ritorno sarà un altro nuovo viaggio.
Per intanto mi accontento di questi viaggi.
Ho avuto partenze migliori, più tranquille, più entusiasmanti. Questo è un viaggio cacciato dentro a forza in un periodo in cui forse avrei fatto meglio a non partire. Ma tant'è.
Non scriverò per qualche giorno, anche il blog se ne va in vacanza.
Tanto ad agosto sembra che tutto il mondo debba fermarsi.
E allora mi fermo anch'io.
Parto, ma mi fermo. Fra un po' spero di partire per andare, di partire davvero.
Intanto stacco un attimo la spina. Mi spengo, ma solo per pochi giorni.
Non mi mancherete. Solo una persona mi mancherà davvero. Anche se ci sarà.
buonanotte a voi, buon viaggio a me.

venerdì 3 agosto 2007

diario di bordo- annotazioni fondamentali

se bastasse una sola canzone per far piovere amore, allora cantala. Se no, taci, e togliti la molletta dal naso.
Se il modo fosse un angolo di cielo, rimangerei la mela del peccato: una delle frasi più cervellotiche che abbia mai sentito, seconda solo a :"se ciò che appare come la stessa espressione è impiegato correttamente ora sulla base di un certo dominio di sostegno evidenziale ora sulla base di un altro (o nessuno, la conclusione ovvia sembrerebbe essere che l'espressione è ambigua".
Se, allora.
Se son rose, fioriranno: questa è semplice. Ma tutti i fiori, prima o poi, fioriranno, se no non sono fiori.
Se, allora. Non sempre però.
Allora, senza se e senza ma. Solo "allora".
Solo allora sapremo...
Allora allora allora allora etc...cento allora!!!
Cento all'ora in centro all'ora di punta, allora multa per eccesso di velocità.
Multa?
Molta multa...Multorum!Multo oro.
Multorum, multo incenso, multa mirra: cosa diavolo è la mirra? Certo non un bel regalo, per un neonato.
Mirra= Epifania: la festa più inutile che ci sia. Arriva la befana sulla scopa a cento all'ora in pieno centro: proprio non si può! Cento all'ora allora multa; aspetti, lei non sa chi sono io, sono la Befana! Sì e io sono Babbo NAtale. Multorum anche a lei. Multo oro. Il mattino ha l'oro in bocca, la notte ha il mattino nel culo.
La notte mi piace più del giorno, il giorno mi rompe le palle.
Palle: se fosse il 7 gennaio dovrei disfare l'albero di Natale (Natale, il mio vicino di casa) e metter via le palle. Per fortuna siamo ad agosto, le palle le tengo qui e le faccio girare.
Palle: palla asino, palla avvelenata, pallavolo, pallamano, pallanuoto, palla al piede, palla al balzo, palla piano altlimenti ci scoplono...Lei è cinese? No, ho un difetto di plonuncia: dico la L al posto della L.
No, lei è cinese: ha gli occhi a mandorla! No, ho un difetto alla vista
No, lei è cinese: ha la pelle gialla! No, ho l'epatite.
Le conveniva essere cinese...
I cinesi sono piccoli: con due cinesi ci fai un vatusso. Qquando hai fatto un vatusso poi non sai cosa fartene e allora lo devi riportare alle falde del Kilimangiaro.A me non verrebbe mai in mente di chiamare una montagna "Kilimangiaro" (neanche "Gennargentu", se è per questo).
Buona giornata. Questo post è per tutti quelli che non sanno da che verso prendere questo venerdì. Se fossi in voi comunque inizierei dal mattino, perchè iniziare le giornate dalla sera potrebbe far girare il mondo al contrario.

giovedì 2 agosto 2007

prima ora - lezione di storia

In quell’epoca la Beozia si trovò a scontrarsi con la Mongolia per il controllo della Cicisbea.
Dal canto loro, i Cicisbei, per difendersi dagli attacchi degli uni e degli altri, strinsero un’alleanza con gli Unni e con gli Altri.
Ne seguì una situazione estremamente, ma estremamente complicata: i Beoti e i Mongoli, gli uni contro gli altri ed entrambi contro i Cicisbei, con gli Unni e con gli Altri.
Dopo essersi a lungo consultati, i due capi dei Beoti e dei Mongoli decisero di stringere un’alleanza per semplificare le cose e potere condurre una guerra unica contro la triade Cicisbei-Unni- Altri, vinta la quale si sarebbero poi giocati la Cicisbea in una guerra di spareggio.
Lo scontro decisivo fra le due coalizioni avvenne nella celebre battaglia di Garbagnate Milanese (115 a.C.), importante centro commerciale della Brianza noto per aver dato il nome alla città che di lì a poco avrebbe preso il nome di "Milano" : beoti, mongoli, cicisbei, unni, altri, e chi più ne ha più ne metta si affrontarono valorosamente a colpi di cucchiaiate sulla testa, finchè dallo scontro emersero vincitori gli Unni e i Beoti, i quali, gli uni e gli altri, impiegarono molti anni a capire come avessero potuto vincere entrambi una guerra in cui erano inizialmente gli uni contro gli altri. Gli Altri, credendosi alleati degli Unni, rimasero sorpresi da una guerra che aveva finito col metterli gli uni contro gli altri, e pensarono che forse, durante lo svolgimento, qualcuno potesse avere fatto un po’ di confusione fra gli Unni, gli Altri, gli uni e gli altri.
Il risultato fu che gli uni (gli Altri), tornarono a casa con le pive nel sacco e rimasero per i successivi due secoli in silenzio stampa, mentre gli altri (gli Unni) si sostituirono ai Mongoli nella guerra di spareggio contro gli ex-nemici nuovi alleati prossimi neo-nemici Beoti per il controllo della Cicisbea.
Come andò a finire lo spareggio?
Beh, questa è storia recente: i Beoti sconfissero gli Unni e, invadendo la Cicisbea, diedero il là alla loro progressiva espansione dapprima nei territori limitrofi (Eubea, Mesopotamia, Castelseprio, Viggiù, Normandia) poi poco a poco in tutto il mondo, in cui ancora oggi i beoti e i loro discendenti regnano incontrastati.
Sconfiggere i beoti è la sfida che ci attende al varco del nuovo millennio, e già sembra profilarsi all’orizzonte il popolo che sarà in grado di spezzare questa plurimillenaria egemonia. Ma forse anticipiamo troppo, cari amici.
Volete sapere chi saranno i prossimi sfidanti dei beoti per il controllo del mondo? Allora non perdete la prossima puntata di “La storia raccontata da uno che non la sa”. A presto.

martedì 31 luglio 2007

lucky man

ma quando uno sogna i numeri del lotto sogna proprio i numeri oppure sogna delle cose tipo alberi, case, serpenti, che poi vanno interpretati come simboli che stanno per i numeri?
Io non ho mai sognato i numeri del lotto. Per fortuna. Non dev'essere molto divertente sognare un 3. Figuriamoci un 72 o un 64. Comunque credo che i numeri del lotto siano uguali agli altri numeri, tipo quelli del telefono o del codice postale. CIoè, il 2 rimane sempre un 2, poi vedi te se usarlo per una telefonata o se giocarlo sulla ruota di bari.
Però magari non si sogna proprio il numero. Magari si sognano delle persone che ti dicono un numero. Il problema è che non sai mai se il sogno è attendibile oppure se è tutta colpa della polenta che hai mangiato prima di andare a dormire.
E se invece si trattasse di semplici sogni "normali" che poi devono essere interpretati, la cosa non mi sembrerebbe molto conveniente, perchè dovrei sborsare migliaia di euro a qualche maga di telesettelaghi o odeon per farmeli interpretare , per vincere poi magari 50 euro. Senza considerare il fatto che dovrei raccontare alla maga di telesettelaghi i miei sogni, che sono anche un po' affari miei.
Una cosa che non riesco proprio a capire di questo ridicolo e pietoso Paese in cui vivo è la questione dei vari maghi, maghetti, magonzi, cartomanti, veggenti. Tu alla sera, per esempio quando c'è la pausa pubblicitaria a Lucignolo e proprio non riesci a trovare Mike Bongiorno su nessun canale, prendi il telecomando e giri su una qualsiasi televisioncina privata, magari di quelle che guardano solo i parenti di chi ci compare. Bene, allora trovi quello che mette giù le carte su un tavolo come al "Solitario" (anzi, probabilmente è propri il Solitario!) e ti dice se domani muori oppure no (però tranquilli, quasi sempre dice no); quello che fa dondolare un dente di suo zio e ti dice se nel 1978 tua moglie ti ha messo le corna oppure no (e qui forse vi dovreste preoccupare un po'); quello che scarabocchia qualcosa su un foglio (probabilmente la lista della sua spesa) e poi ti dice se nella vita precedente tu eri una pantegana cinese o un leone africano. Tu intanto paghi la telefonata, loro intanto ti dicono di andare nel loro studio dove si può parlare con più calma.
Poi a un certo punto saltano fuori gli scandali perchè si scopre che "in realtà" questi magonzoli erano dei truffatori! Ma come "in realtà"!? Perchè prima non si capiva? Cioè uno ti dice: "chiamami, cosa solo 2euro al minuto più iva, e io con molta calma ti dico se domani avrai l'aumento di stipendio", e uno pensa che sia tutto normale?
Un'altra cosa che non riesco a capire è quella dei "tuoi" numeri del lotto. Coè, non è che non capisco questa cosa, perchè non c'è niente da capire. Non capisco il fatto che la gente non riesca a capire! Ci sono queste trasmissioni, persino sulla rai (beh, siamo in Italia, che volete?) in cui tu telefoni e c'è il magonzolo di turno che ti chiede quando sei nato e che gusto del gelato ti piace, e poi fa un'operazione matematica complicatissima (ancora più delle addizioni!) e ti dice che i tuoi numeri fortunati sono 12 27 71. Allora tu vai e li giochi al lotto, perchè se sono i "tuoi" numeri ti porteranno per forza fortuna. Mentre sei in coda incontri la massaia che abita sotto casa tua che sta giocando i "suoi" numeri fortunati, che ovviamente non sono gli stessi tuoi (per forza, sono "suoi"). Allora ti accorgi che ognuno ha i propri numeri, tutti diversi da quelli degli altri, e inizi a renderti conto che forse la storia dei numeri "fortunati" potrebbe aver senso solo se ci fosse un'estrazione del lotto diversa per ciascun giocatore. Ma siccome l'estrazione è una sola, i numeri fortunati davvero "fortunati" sono quelli di una persona sola, non di tutte. Ma allora non c'era mica bisogno del magonzolo perchè qualcuno vincesse. Però se il magonzolo è un pochetto furbo dà ovviamente numeri diversi a ciascun giocatore, così sta sicuro che nel mucchio qualcosa becca. Poi quello che vince e che ancora non ha capito telefona al maganzolo per ringraziarlo dei numeri fortunati, e il magonzolo fa quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così che abbiamo noi che ve l'avevamo detto...
va beh, vado a bermi una birra, che è una delle poche cose di cui ci si può ancora fidare...

lunedì 30 luglio 2007

boh..

stasera non scrivo niente in questo blog perchè sono stanco, ho sonno e non ho niente da dire.
Sono tre buoni motivi. Qualcuno potrebbe pensare che in realtà sono due buoni motivi, perchè "sono stanco" e "ho sonno" possono sembrare la stessa cosa. Invece no, perchè è vero che se si ha sonno allora si è stanchi, ma si può essere stanchi senza aver sonno. Provate a chiedere a uno che ha appena finito la maratona se ha sonno. Secondo me no.
Forse sono stanco perchè oggi c'era questo vento che soffiava forte forte. Così: ffffffffffffffffff, fffffffffffffffffffffffffffffff, ffffffffffffffffffff.... (il vento quando soffia dice "f", ci avete mai fatto caso?) Ma è vero che il vento stanca? Così dicono, ma per me è una cavolata. E poi comunque sono stato in casa tutto il giorno, cosa mi cambia se fuori c'è vento o il sole o nevica? Però mi sa che è il caso che stia sull'attenti: questo mi sembra proprio il vento di Mary Poppins, perchè soffia davvero forte e spazza via tutto quanto. Magari arriva, devo prepararmi! Anche se con questo buio è difficile distinguere un ombrellino su nel cielo. Speriamo che aspetti almeno domani mattina.
Siccome non avevo niente da dire, non ho detto niente. Sono stato coerente. E ho mantenuto la promessa. Ma forse non l'avevo promesso, l'avevo solo detto. Non so, non mi ricordo. Dovrei andare a rileggermi l'inizio di questo post, ma è troppo in alto, mi passa la voglia.
Vado a nanna. Spero di dormire. Se non dormo torno a scrivere qualcosa qui.
Magari ci si vede dopo. Magari no.
In ogni caso buonanotte. Se sognate dei numeri del lotto, per cortesia, passate parola.

domenica 29 luglio 2007

quella cosa là

Il motivo per cui faccio tanta fatica a usare questa parola, "felicità", è che non la capisco. Se la felicità è una cosa soggettiva, un modo personale di vivere le situazioni, allora per ciascuna persona "felicità" deve avere un significato diverso. E allora con "felicità" io potrei intendere qualcosa che nessun altro capirebbe.
E infatti credo sia così. Prima ho detto che sono felice, ma nessuno sa davvero cosa voglia dire per me adesso essere felice.
Da sempre ti insegnano che devi stare attento a non confondere la "felicità" con il semplice "essere contento", oppure la felicità con il semplice "piacere". E poi ti spiegano che essere contenti significa questo e quest'altro, mentre la felicità è quell'altra cosa là, più grande, diversa, lassù in cima. E poi che il piacere significa questo e quest'altro, ma la felicità no, la felicità è ancora quell'altra cosa là (quella di prima). Io di questi discorsi ho sempre capito la prima parte, ma "quell'altra cosa là" no, non l'ho mai capita.
Non riesco proprio a vedere dove, in fin dei conti, stia la differenza.
Allora mi sono detto che per evitare confusioni questa strana parola sarebbe stato meglio non usarla troppo spesso. Infatti non la uso praticamente mai.
Però a volte, se penso a certe situazioni, a certi momenti che ho vissuto, e se mi chiedo cosa ho provato, come mi sono sentito in quei momenti, e poi anche come mi sento adesso che ci ripenso, mi sembra davvero che "contentezza" e "piacere" non siano abbastanza. E allora mi sembra di dover andare a tirar fuori proprio quello parolina là.
Felicità.
Come ho fatto oggi, nel post qui sotto.
Forse che bastava davvero soltanto vedere un po' di felicità sul volto di qualcun altro per iniziare a capire quello che con tante parole non sono mai riusciti a farmi capire?
Forse che il segreto di tutto è semplicemente quello di guardare le altre persone e aspettare che spunti un sorriso propro là dove desideravi che spuntasse?
Chissà, forse all'alba dei 26 anni inizio a capire qualcosa di importante.
Meglio tardi che mai. Mi tornerà utile quando sarò grande.
Buonanotte a tutti. E l'augurio di specchiarvi ogni giorno nei sorrisi delle persone a cui volete bene.

felicità è...

Tornato a casa alle cinque del mattino. A fatica, ma tornato. Leggermente piegato verso destra, per reggermi sulla leva del cambio, ma tornato. Con quell'impulso a restituire al mondo un po' di alcool ingurgitato, ma tornato.
Adesso:
Mal di testa.
Torcicollo (!?).
Stomaco in sciopero.
Mal di gambe (!?).
In una parola: Felice.
Parola impegnativa, io non la uso mai. Però stavolta sì:felice.
Felicità rubata, o forse semplicemente regalatami. Ma pur sempre felicità.
Felicità è vedere felici le persone che si meritano di essere felici. Le persone che si vorrebbe siano felici. E bere questa loro felicità. Ubriacarsi della loro felicità. Finchè non diventa anche un po' tua.
C'è qualcosa di più importante? C'è qualche altro modo di essere felici, se non specchiarsi nella felicità delle persone che si considerano importanti?

venerdì 27 luglio 2007

vicini

stamattina sono stato svegliato dal soave suono dei cani del mio vicino che abbaiavano come degli indemoniati. Alcuni si svegliano al canto del gallo, io mi sveglio all'abbaiare dei cani. Forse però dovrei essere contento, visto che il gallo canta molto prima che i cani abbaino.
Io adoro gli animali, persino quelli umani. Però stamattina ho avuto l'impulso cieco di prendere il mio fucile e di sparare una raffica di colpi a quelle bestiole. Intendo i miei vicini, non i cani (che in fondo quando abbaiano fanno il loro mestiere). Per fortuna io non ho un "mio fucile".
Adesso comunque hanno smesso di abbiare. Giusto il tempo di svegliarmi e buttarmi giù dal letto, come al solito, poi fino a stasera non li si sente più.
Ma non potevano prendersi dei gatti i miei vicini?
Anzi, non potevano non essere miei vicini i miei vicini? Per esempio comprarsi una casa da un'altra parte, o continuare a vivere in casa dei loro genitori...
se andate a vivere da soli, per favore, non diventate mai dei vicini di casa, perchè in quel momento state sicuri che ci sarà qualcuno che vi starà odiando.
Siccome stamattina sono arrabbiato, non vi auguro nemmeno buona giornata. Arrangiatevi. (a meno che non siate degli angioletti, perchè allora sì: buona giornata!)

giovedì 26 luglio 2007

limiti

Io ti amo
poesia di Stefano Benni

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempira l'universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sara ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo

punto della situazione

Dunque, vediamo se c'è tutto:
stanchezza - ok.
nervoso - ok.
un pizzico di tristezza - sì, è qui.
cani del vicino che abbaiano - ok.
occhi gonfi - certo, ci sono.
scappa la pipì - ok.
voglia di insultare il primo che passa - sì, anche questa c'è.
Non dovrebbe mancare nulla. Ecco, sono pronto a iniziare un'altra entusiasmante, avvincente, piena di sorprese, giornata! Fatemi sapere come va il mondo là fuori , sotto questo cielo azzurro che non vedrò, tra le rondini che cantano e che non sentirò, in mezzo alla gente con cui non parlerò. Io passerò tutta la giornata a dialogare con un tizio che nemmeno vedrò in faccia, di cui nemmeno sentirò la voce e di cui proverò a capire cosa diavolo sta cercando di dirmi, Insomma, passerò la giornata su un libro. Di cosa parla? Poco importa. Di sicuro non parla di rondini, nè del cielo azzurro. Un pochino parla della gente, anzi, delle persone.
La gente non mi piace.
Le persone invece sì, mi piacciono.
Ma soprattutto io preferisco gli angioletti.
Solo che ce ne sono così pochi al giorno d'oggi.
Buona giornata a me e a tutti gli angioletti che si confondono in mezzo alla gente comune.

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