lunedì 13 agosto 2007

zurückgekommen!

Guten Tag, ich bin um Samstag in der Nacht von Süd-Deutschland zurückgegangen, e adesso siccome non ne posso più di sentire parlare tedesco ritorno al mio vecchio logoro italiano.
Vacanza bellissima, posti bellissimi, cibo buonissimo, birra issima.
Noi in Italia pensiamo che solo qui si mangi bene, che qui ci siano i posti più belli del mondo, che come si beve qui non si beve da nessun'altra parte, e tutta una serie di altre stupidaggini.
Invece in Germania si mangia benissimo: carne di maiale, di vitello, verdure cucinate in mille modi diversi, pane e dolci squisiti; in Germania si beve benissimo: litri di birra che vanno giù leggeri come l'acqua, birra che sa di birra, cioè di orzo, di pane, di tutti i sapori che deve avere una cosa che arriva dai campi , dalla terra e dalle cantine, e diventa la bevanda più buona e naturale che ci sia. In Germania, almeno nella zona di Monaco, non esiste il nostro "quartino" , perchè là la birra è fatta così bene che se ne può bere tranquillamente un litro o due senza che dia alla testa. La birra "a caduta" dei Biergarten di Monaco è una delle più buone che abbia mai assaggiato (seppur si può parlare di "assaggi"per delle quantità simili), anche se non è proprio il mio genere di birra. Se vai a Monaco e dici "birra", stai dicendo "un litro" di birra. Se ne ne ingolli un paio, a parte qualche bollicina di troppo nello stomaco, non hai quei problemi tipo cerchio alla testa o annebbiamento che avresti se facessi la stessa cosa con della normale birra qui in Italia. Non so spiegarmi il motivo, però è davvero così.
E poi, soprattutto, in Germania ci sono dei posti bellissimi, almeno stando a quelli che ho potuto vedere in questi giorni: non parlo solo delle città più conosciute come Monaco, Norimberga, Friburgo, ma dei tanti luoghi che sembrano usciti da quei libri di fiabe per bambini dove i disegni rispecchiano le parole dei racconti, non la realtà. Ma quelle che ho per le mani adesso sono fotografie di posti reali, che raccontano paesi, cittadelle, torri, castelli, boschi, laghi che costellano e circondano la Baviera e la Foresta Nera. Posti come Rothenburg (foto destra), forse la meta più bella di questo viaggio, con le sue casette a graticcio, le sue mura imponenti e panoramche e le sue torri da roccaforte medievale, oltre ovviamente ai suoi negozi di Natale (sì, in pieno agosto!) che sono veri e propri villaggi dove ti aspetti che da un momento all'altro salti fuori Babbo Natale in persona; e poi Regensburg (Ratisbona), con il suo duomo gotico, la torre con il ponte sul Danubio, i suoi angoli così misteriosi; e Heidelberg (foto piccola qui sotto) , la cittadina della prestigiosa università con il suo elegante e decorativo castello che la domina e la incornicia dall'alto e il suo ponte sul fiume che sembra un tappeto rosso steso verso l'ingresso del centro storico; e ancora i tanti paesini della Foresta Nera, come Schiltach (foto qui sotto a sinistra), piccolo borgo sperduto nei boschi e praticamente sconosciuto ai turisti, che snoda i suoi vicoli sopra un fiumiciattolo, fra locande e casette a graticcio che lo rendono un posto così fiabesco e irreale da farti venire il dubbio che qualche fata o folletto possa abitare dietro una di quelle finestre.
E alla fine, ultima tappa del viaggio, Friburgo (sotto), la "mia" città. Ci sono legato come se fosse casa mia, il che può sembrare assurdo, visto che finora ci avevo passato solo tre settimane. Ma erano tre anni che mi ero ripromesso di tornarci, perchè ho tanti ricordi legati a quelle due torri che racchiudono alle due estremità la città vecchia, ai tram che sferragliano a ogni angolo, all'imponente cattedrale nella pittoresca piazza del mercato, ai canali che scorrono a fianco di ogni strada, alla statua del Bertholdsbrunnen a cavallo, l'ombelico della città che sembra dirigere tutta la vita che si dirama a partire da lì.
La degna conclusione per incorniciare una vacanza particamente perfetta, se si esclude la pioggia che ci ha preseguitati.
Adesso credo sia ora di tornare alle mie faccende. MI sembra di avere già raccontato troppo, se si conta che il tutto è durato sei giorni. Ma sono stati così intensi che a ripensarci adesso mi sembrano settimane. Il difficile è riabituarsi ai tanti piccoli spazi vuoti che riempiono le giornate di una vita normale, anche quando è una vita piuttosto frenetica. E' gradito il sostegno morale da parte di chi legge. Ma io so già che c'è qualcuno in grado di rendermi più dolce questo "trauma". In fondo non è così impossibile sentirsi "come se si fosse in vacanza" anche qui, no?

Nessun commento: