domenica 30 dicembre 2007

Ma Angeles Alfaro se n'era andata così come era venuta, col suo sesso tenero e il suo violoncello da peccatrice, su un transatlantico imbandierato dall'oblio, e l'unica cosa rimasta di lei sulle terrazze di luna erano stati i suoi gesti d'addio con un fazzoletto bianco che sembrava una colomba all'orizzonte, solitaria e triste, come nei versi dei Giochi Floreali. Con lei Florentino Ariza aveva imparato quello che aveva già provato più volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone al contempo, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Solitario tra la folla del molo, si era detto in un accesso di rabbia: "Il cuore ha più stanze di un casino"

(Gabriel Garcia Marquez, L'amore ai tempi del colera)

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