lunedì 17 settembre 2007

italietta

La reazione degli organi di informazione al V-day di Beppe Grillo è abbastanza patetica nel suo tentativo di trasformare una protesta popolare in un fenomeno da baraccone.
Dopo quello di Michele Serra, intellettualoide venduto alla sinistra, anche il commento di tale Marco Bracconi sul sito di Repubblica cerca di mischiare le carte e sminuire l'iniziativa dell'8 settembre. Un articolo in cui Beppe Grillo viene fatto passare per uno che sfrutta il suo blog per vendere i suoi libri. Questo è un modo subodolo e anche un po' irritante di sgonfiare un fenomeno che, oltre che contro i politici (e non contro la politica, come si è cercato di far passare a livello mediatico), si schiera anche contro i giornalisti venduti alla politica, che ricevono i soldi da quegli stessi potenti attorno a cui dovrebbero fare "informazione" (cosa che in Italia non esiste più). Ma i giornalisti non ci stanno e, siccome hanno un potere sproporzionato, si nascondono dietro parole come "demagogia" o "populismo" per offuscare la sostanza di quello che Grillo, dietro ai suoi atteggiamenti, di importante ha detto.La speranza è che una volta tanto gli italiani sappiano guardare a quello che sta succedendo nella realtà, non a quello che viene dipinto da un'informazione fatta da venduti e leccapiedi.

Scrive tale Bracconi nel suo disperato tentativo di gettare fumo sulla sostanza dei contenuti: "Subito sotto [sul sito www.beppegrillo.it], tocca al dvd dello spettacolo "Incantesimi", uscito nel 2006. Si clicca sopra il viso di un sorridente Beppe e ci si ritrova in una pagina dedicata. In rosso, ecco il bottone compra. Altra pagina dedicata. E altra mascherina per la spesa on line: dieci euro e venti centesimi, volendo. Torniamo sulla homepage, e continuiamo a scendere. Riquadro promozionale del libro "Schiavi moderni". Otto euro e novanta centesimi. Ma sulla stessa pagina il testo si può anche scaricare - con una certa difficoltà - gratuitamente.".

Apppunto: "volendo" e "gratuitamente". .."con una certa difficoltà" è un commento che non vuol dire niente, è un commento disonesto.
Questi sono i giornalisti italiani.

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