parto.
sto preparando tutte le cose, ma le cose non saranno mai pronte. 15 chili di bagaglio, più 10 chili di bagaglio a mano. Giusti giusti, e anche un pochino di più. Non ci sta più nemmeno un capello.
Certo che se fanno le valigie che da sole pesano 3 chili...
volevo mettere un commento sull'ultimo album di bruce prima di partire, ma non ho ancora fatto in tempo a comprarlo. Quindi il commento me lo terrò per me.
comunque qui fa freddo, faccio bene a partire.
sto provando l'i-pod nuovo che mi hanno regalato. Funziona! E'un i-pod vero! Grazie a tutti quelli che me l'hanno regalato e che leggono il blog. Ieri sera non credo di essere riuscito a far vedere quanto ero contento. Più per il pensiero che per il regalo in se stesso. Davvero. Quindi ve lo dico adesso: grazie, mi ha fatto davvero piacere. E anche per il tè. Oggi lo assaggio. Anzi, credo che me lo porto in Inghilterra. Mela+cannella e rum, mai provati. Dai che battiamo gli inglesi anche sul tè.
Adesso aspetto. Aspetto che sia ora. Ora non è ancora ora.
Devo andare ancora a comprare delle cose: marsupio, album bruce, ricarica telefono, cactus.
Pile, ricordarsi le pile.
Il portatile non lo porto, anche se si chiama "portatile".
Comunque è assurdo che 8 chili di bagaglio mi vadano via per i libri. Se fossi stato uno furbo avrei fatto in modo di mettere tutti i libri come files nel portatile, così risparmiavo spazio, peso, in più avevo il portatile.
Il portatile comunque non mi servirà.
Poi uno non riesce mai a capire cosa sia "l'indispensabile" da portarsi dietro. Mi ero detto che per ragioni di spazio e di limiti di peso mi sarei portato solo lo stretto indispensabile. Sì, ma cosa è l'indispensabile? E' qualcosa che si allarga sempre di più, finchè a un certo punto ci si rende conto di essere ormai nel mezzo del superfluo, anche se non si vede il punto in cui si era passato il confine. Forse le cose indispensabili sono molte di più di quello che uno pensa. O forse è semplicemente che il superfluo è indispensabile. Morale: ho molta più roba di quella che inizialmente avrei voluto. Tutta indispensabile. Viaggiare ti fa rivalutare molte cose. Credevo che l'indispensabile per una persona potessero essere un paio di jeans e una manciata di ricordi. Invece ci sono anche i maglioni e qualcosa come la malinconia, solo un po' meno ingombrante. Al check-in non accettano carichi di malinconia superiori ai limiti stabiliti. Quindi mi adeguo. Così parto anche più leggero.
Stasera ho scoperto che l'i-pod che mi hanno regalato non è un i-pod. E' un lettore mp3. Io credevo che i-pod e lettore mp3 fossero la stessa cosa, invece ho scoperto che i-pod è una marca (o un modello?) di lettore mp3. La sostanza non cambia. Neppure il lettore mp3. Quindi, ancora, grazie.
Ora non è ancora ora, però è già più quasi ora di prima.
sabato 29 settembre 2007
leaving on a jet plane
All my bags are packed, I'm ready to go
I'm standing here, outside your door
I hate to wake you up to say goodbye
But the dawn is breakin', it's early morn'
The taxi's waitin', he's blowin' his horn
Already I'm so lonesome I could die
So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
There's so many times I've let you down
So many times, I've played around
I tell you now, they don't mean a thing
Ev'ry place I go, I think of you
Ev'ry song I sing, I sing for you
When I come back I'll bring your wedding ring
So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
Now the time has come to leave you
One more time let me kiss you
Then close your eyes, I'll be on my way
Dream about the days to come
When I won't have to leave alone
About the times I won't have to say
Oh, kiss me and smile for me
Tell be that you'll wait for me
And hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
John Denver, Leavin' on a Jet Plane
I'm standing here, outside your door
I hate to wake you up to say goodbye
But the dawn is breakin', it's early morn'
The taxi's waitin', he's blowin' his horn
Already I'm so lonesome I could die
So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
There's so many times I've let you down
So many times, I've played around
I tell you now, they don't mean a thing
Ev'ry place I go, I think of you
Ev'ry song I sing, I sing for you
When I come back I'll bring your wedding ring
So kiss me and smile for me
Tell me that you'll wait for me
Hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
Now the time has come to leave you
One more time let me kiss you
Then close your eyes, I'll be on my way
Dream about the days to come
When I won't have to leave alone
About the times I won't have to say
Oh, kiss me and smile for me
Tell be that you'll wait for me
And hold me like you'll never let me go
'Cause I'm leavin' on a jet plane
Don't know when I'll be back again
Oh, babe, I hate to go
John Denver, Leavin' on a Jet Plane
ovunque proteggi
Non dormo ho gli occhi aperti per te,
Guardo fuori e guardo intorno
Com’è gonfia la strada
Di polvere e vento
Nel viale del ritorno
E quando arrivi
Quando verrai per me
Guarda all’angolo del cielo
Dov’è scritto il tuo nome
Ed è scritto nel ferro
Del cerchio di un anello
E ancora mi innamora
E mi fa sospirare così
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto..
E se mi trovi stanco
Se mi trovi spento
Se il meglio è già venuto
E non ho saputo
Tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché
E anche gli alberghi tristi
Che troppo è per poco
E non basta ancora
Ed è una volta sola
Ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto
L’incanto di te
Di te vicino a me
Ho sassi nelle scarpe
E polvere sul cuore
Freddo nel sole
E non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato
Mi spiace se ho sbagliato
Se non ci sono stato
Se non sono tornato
Ma ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà nel tempo
Il tempo per partire
Il tempo di restare…
Il tempo di lasciare
Il tempo di abbracciare
In ricchezza e in fortuna
In pena e povertà
Nella gioia e nel clamore
Nel lutto e nel dolore
Nel freddo e nel sole
Nel sonno e nel rumore
Ovunque proteggi
La grazia del mio cuore
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore
Ovunque proteggi
Proteggimi nel male
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore
vinicio capossela, Ovunque Proteggi
Guardo fuori e guardo intorno
Com’è gonfia la strada
Di polvere e vento
Nel viale del ritorno
E quando arrivi
Quando verrai per me
Guarda all’angolo del cielo
Dov’è scritto il tuo nome
Ed è scritto nel ferro
Del cerchio di un anello
E ancora mi innamora
E mi fa sospirare così
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto..
E se mi trovi stanco
Se mi trovi spento
Se il meglio è già venuto
E non ho saputo
Tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché
E anche gli alberghi tristi
Che troppo è per poco
E non basta ancora
Ed è una volta sola
Ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà l’incanto
L’incanto di te
Di te vicino a me
Ho sassi nelle scarpe
E polvere sul cuore
Freddo nel sole
E non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato
Mi spiace se ho sbagliato
Se non ci sono stato
Se non sono tornato
Ma ancora proteggi
La grazia del mio cuore
Adesso e per quando
Tornerà nel tempo
Il tempo per partire
Il tempo di restare…
Il tempo di lasciare
Il tempo di abbracciare
In ricchezza e in fortuna
In pena e povertà
Nella gioia e nel clamore
Nel lutto e nel dolore
Nel freddo e nel sole
Nel sonno e nel rumore
Ovunque proteggi
La grazia del mio cuore
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore
Ovunque proteggi
Proteggimi nel male
Ovunque proteggi
La grazia del tuo cuore
vinicio capossela, Ovunque Proteggi
venerdì 28 settembre 2007
ombrelli
Piove. Governo ladro, come piove. Gesù fai smettere di piovere. Gesù pensaci tu.
Ave Maria, tutte le nuvole manda via. San Marcello, regalaci un ombrello. Santa Iole, fai tornare il sole.
Le preghiere contro la pioggia non funzionano. Oggi ho provato a inventarmele tutte, ma niente da fare. I santi non ascoltano più nemmeno le rime. Comunque se credono di farmi un dispetto si sbagliano di grosso. A me la pioggia piace, soprattutto quando piove. Soprattutto quando la guardo da dietro a un vetro, dove non sento il freddo, non sento l'umidità, non mi bagno. La felicità è avere un vetro tra sè e la pioggia. Vedere ciò che fa male senza sentirlo. Vedere la paura senza provarla. Come quando si guardano i film horror. Come quando si guarda il film con il Titanic che affonda.
Anche loro pregavano. Dicevano cose come: Santa Gioconda, fai che la nave non affonda (storpiavano pure l'italiano pur di inventarsi una preghiera, E la cosa è preoccupante, visto che non parlavano italiano); Sant'Apollinare, non lasciarmi annegare; santa Eleonora, sapresti dirmi l'ora?
Sono le due passate, devo proprio andare a letto. Grazie Eleonora. Buonanotte pioggia, lava questo mondo.
Ave Maria, tutte le nuvole manda via. San Marcello, regalaci un ombrello. Santa Iole, fai tornare il sole.
Le preghiere contro la pioggia non funzionano. Oggi ho provato a inventarmele tutte, ma niente da fare. I santi non ascoltano più nemmeno le rime. Comunque se credono di farmi un dispetto si sbagliano di grosso. A me la pioggia piace, soprattutto quando piove. Soprattutto quando la guardo da dietro a un vetro, dove non sento il freddo, non sento l'umidità, non mi bagno. La felicità è avere un vetro tra sè e la pioggia. Vedere ciò che fa male senza sentirlo. Vedere la paura senza provarla. Come quando si guardano i film horror. Come quando si guarda il film con il Titanic che affonda.
Anche loro pregavano. Dicevano cose come: Santa Gioconda, fai che la nave non affonda (storpiavano pure l'italiano pur di inventarsi una preghiera, E la cosa è preoccupante, visto che non parlavano italiano); Sant'Apollinare, non lasciarmi annegare; santa Eleonora, sapresti dirmi l'ora?
Sono le due passate, devo proprio andare a letto. Grazie Eleonora. Buonanotte pioggia, lava questo mondo.
mercoledì 26 settembre 2007
calcoli
più le cose sono preziose, più sono delicate.
più valgono, più sono fragili.
Il dolore, sì, il dolore è l'unità di misura.
Solo le cose belle soffrono.
più valgono, più sono fragili.
Il dolore, sì, il dolore è l'unità di misura.
Solo le cose belle soffrono.
lunedì 24 settembre 2007
pubs
Facciamo finta che siamo fra una settimana. D'accordo, adesso uno può chiedersi che razza di frase è "facciamo finta che siamo fra una settimana". Cosa vuol dire?
Intendevo : immaginiamo che questo non sia il lunedì di questa settimana, ma della prossima. Chiaro, no?
Allora, esattamente fra una settimana sarà tutto completamente diverso per me.
Per prima cosa avrò i capelli molto più corti. Meglio tagliarli prima di partire, così per un po' non ho bisogno di andare dal barbiere inglese. Chissà come sono i barbieri inglesi... e soprattutto chissà come farò a fargli capire come mi deve tagliare i capelli. Quasi quasi vado là con una mia foto, così gliela faccio vedere e lui deve solo ricopiare.
Poi sarà tutto completamente diverso perchè dovrò usare un bagno nuovo, e il bagno di casa propria (forse l'avevo già scritto un po' di tempo fa) è la cosa che più manca quando si va via.
Poi, terzo, la gente attorno a me parlerà una lingua strana, e ogni volta che l'ascolterò mi verrà da chiedermi cosa diavolo mi hanno insegnato a scuola durante le ore di inglese. Perchè l'inglese dell'ora di inglese non c'entra proprio niente con l'inglese che parlano gli inglesi. In effetti quelli lì non hanno ancora imparato a parlare la loro lingua. "Quelli lì" sarebbero gli inglesi.
E soprattutto, là dove sono gli inglesi non avrò nessun angioletto da abbracciare, nessuna mano da tenere stretta, nessun viso da accarezzare, nessun silenzio in cui farmi cullare. Niente di niente. Solo persone e inglesi, inglesi e persone. E questo sì che sarà un cambiamento traumatico.
Però chissà se gli angioletti riescono a volare fino lassù in Inghilterra. Forse con le loro alette e con un piccolo sforzo del pensiero non hanno nemmeno bisogno di prendere l'aereo per raggiungermi e starmi vicino tutto il tempo...
Però ci sono anche dei cambiamenti positivi che mi aspettano:
-posso seguire più da vicino il campionato di calcio inglese, dove i tifosi non si prendono a sprangate in testa e i gol sono molto più belli che qui.
-posso bere la birra inglese, proprio quella inglese inglese dei pub inglesi. Sorry, intendevo "dei pubs". E' meglio iniziare a essere precisi.
-posso bere la birra inglese dei pub inglesi. Ma mi sembra di averlo già detto..non so, non sono sicuro.
-posso andare nei pubs inglesi a bere la birra inglese.
-probabilmente avrò la possibilità di andare a bere della buona birra inglese nei pubs inglesi.
- ci sono dei posti che si chiamano "pubs" dove hanno la buona vecchia birra inglese, e pensavo di andarci a bere ogni tanto.
Per stasera mi accontenterò di stapparmi una buona vecchia birra italiana di produzione propria (propria nel senso di mia). Ecco, così ho un buon motivo in più per essere contento di partire...
Vado sul divano con la mia bionda, si prega di non disturbare...
Intendevo : immaginiamo che questo non sia il lunedì di questa settimana, ma della prossima. Chiaro, no?
Allora, esattamente fra una settimana sarà tutto completamente diverso per me.
Per prima cosa avrò i capelli molto più corti. Meglio tagliarli prima di partire, così per un po' non ho bisogno di andare dal barbiere inglese. Chissà come sono i barbieri inglesi... e soprattutto chissà come farò a fargli capire come mi deve tagliare i capelli. Quasi quasi vado là con una mia foto, così gliela faccio vedere e lui deve solo ricopiare.
Poi sarà tutto completamente diverso perchè dovrò usare un bagno nuovo, e il bagno di casa propria (forse l'avevo già scritto un po' di tempo fa) è la cosa che più manca quando si va via.
Poi, terzo, la gente attorno a me parlerà una lingua strana, e ogni volta che l'ascolterò mi verrà da chiedermi cosa diavolo mi hanno insegnato a scuola durante le ore di inglese. Perchè l'inglese dell'ora di inglese non c'entra proprio niente con l'inglese che parlano gli inglesi. In effetti quelli lì non hanno ancora imparato a parlare la loro lingua. "Quelli lì" sarebbero gli inglesi.
E soprattutto, là dove sono gli inglesi non avrò nessun angioletto da abbracciare, nessuna mano da tenere stretta, nessun viso da accarezzare, nessun silenzio in cui farmi cullare. Niente di niente. Solo persone e inglesi, inglesi e persone. E questo sì che sarà un cambiamento traumatico.
Però chissà se gli angioletti riescono a volare fino lassù in Inghilterra. Forse con le loro alette e con un piccolo sforzo del pensiero non hanno nemmeno bisogno di prendere l'aereo per raggiungermi e starmi vicino tutto il tempo...
Però ci sono anche dei cambiamenti positivi che mi aspettano:
-posso seguire più da vicino il campionato di calcio inglese, dove i tifosi non si prendono a sprangate in testa e i gol sono molto più belli che qui.
-posso bere la birra inglese, proprio quella inglese inglese dei pub inglesi. Sorry, intendevo "dei pubs". E' meglio iniziare a essere precisi.
-posso bere la birra inglese dei pub inglesi. Ma mi sembra di averlo già detto..non so, non sono sicuro.
-posso andare nei pubs inglesi a bere la birra inglese.
-probabilmente avrò la possibilità di andare a bere della buona birra inglese nei pubs inglesi.
- ci sono dei posti che si chiamano "pubs" dove hanno la buona vecchia birra inglese, e pensavo di andarci a bere ogni tanto.
Per stasera mi accontenterò di stapparmi una buona vecchia birra italiana di produzione propria (propria nel senso di mia). Ecco, così ho un buon motivo in più per essere contento di partire...
Vado sul divano con la mia bionda, si prega di non disturbare...
sabato 22 settembre 2007
bagaglio
Ho tirato fuori il valigione dall'armadio stamattina. Adesso è lì sul pavimento, vuoto, ma con le fauci aperte. Vuole essere riempito, credo. Quando sarà pieno, allora sarà ora di partire.
Credo che si aspetti dei vestiti, più che altro. Le valigie sono golose di vestiti (ma forse è solo perchè ci sono abituate). A volte si riempiono così tanto di vestiti che poi non riescono più a richiudere la bocca.
La lascerò lì ancora un po' comunque. Devo ancora preparare tutto quanto, ma c'è ancora un po' di tempo, e adesso non ho voglia di cominciare. In fondo preparare una valigia per un periodo di tre mesi è come prepararla per due settimane.
La valiga è una, però poi c'è sempre il famoso "bagaglio a mano". A me questo concetto di "bagaglio a mano" è sempre risultato un po' oscuro. Deve essere poco più di una borsa o di uno zaino, in teoria. E soprattutto deve essere "uno". Però regolarmente in aeroporto trovi quelli che come bagaglio a mano hanno praticamente un'altra valigia. A volte quella più un'altra borsa. Si vede che hanno più mani.
Nel bagaglio a mano è meglio metterci le cose indispensabili che assolutamente non vuoi che vengano perse in aeroporto: medicine, un ricambio almeno, statuetta gabbiano, portatile, ricordi.
Devo anche comprare un piccolo vocabolario inglese-italiano, così se trovo dei quadrifogli li posso mettere dentro a farli seccare.
Adesso però non ci voglio pensare, non ho nemmeno tempo. Devo andare a far finta di non essere uno che tra qualche giorno parte. Che noia però, sempre questa casa...
Credo che si aspetti dei vestiti, più che altro. Le valigie sono golose di vestiti (ma forse è solo perchè ci sono abituate). A volte si riempiono così tanto di vestiti che poi non riescono più a richiudere la bocca.
La lascerò lì ancora un po' comunque. Devo ancora preparare tutto quanto, ma c'è ancora un po' di tempo, e adesso non ho voglia di cominciare. In fondo preparare una valigia per un periodo di tre mesi è come prepararla per due settimane.
La valiga è una, però poi c'è sempre il famoso "bagaglio a mano". A me questo concetto di "bagaglio a mano" è sempre risultato un po' oscuro. Deve essere poco più di una borsa o di uno zaino, in teoria. E soprattutto deve essere "uno". Però regolarmente in aeroporto trovi quelli che come bagaglio a mano hanno praticamente un'altra valigia. A volte quella più un'altra borsa. Si vede che hanno più mani.
Nel bagaglio a mano è meglio metterci le cose indispensabili che assolutamente non vuoi che vengano perse in aeroporto: medicine, un ricambio almeno, statuetta gabbiano, portatile, ricordi.
Devo anche comprare un piccolo vocabolario inglese-italiano, così se trovo dei quadrifogli li posso mettere dentro a farli seccare.
Adesso però non ci voglio pensare, non ho nemmeno tempo. Devo andare a far finta di non essere uno che tra qualche giorno parte. Che noia però, sempre questa casa...
giovedì 20 settembre 2007
brrr
Mi pare che oggi sia il 20 settembre. Sempre che questo calendario dica la verità.
Mi sento un po' giù di morale oggi, per due motivi fondamentali. Il primo motivo non ve lo dico. Il secondo nemmeno. Sono contento di essere qui a casa mia quando sono giù di morale, perchè mi posso chiudere dentro e nessuno mi vede. Non devo rendere conto a nessuno di come sto. Non devo sforzarmi di far vedere che va tutto bene. Non devo dire niente a nessuno, posso stare ore e ore senza parlare.
Stamattina mi sono svegliato con un striscia di tristezza che andava dalla gola allo stomaco. Sì, proprio così, era una catena pesante che mi schiacciava giù sul materasso, mi tirava la gola verso lo stomaco e mi premeva lo stomaco contro le costole. Ho dovuto rannicchiarmi contro il cuscino per sopportarlo, finchè poco a poco la luce del giorno non l'ha fatto passare. Adesso quasi non ci penso più, per questo riesco a scriverlo.
Dev'essere per via del troppo freddo, che piano piano sta congelando tutto quanto.
Mi sento un po' giù di morale oggi, per due motivi fondamentali. Il primo motivo non ve lo dico. Il secondo nemmeno. Sono contento di essere qui a casa mia quando sono giù di morale, perchè mi posso chiudere dentro e nessuno mi vede. Non devo rendere conto a nessuno di come sto. Non devo sforzarmi di far vedere che va tutto bene. Non devo dire niente a nessuno, posso stare ore e ore senza parlare.
Stamattina mi sono svegliato con un striscia di tristezza che andava dalla gola allo stomaco. Sì, proprio così, era una catena pesante che mi schiacciava giù sul materasso, mi tirava la gola verso lo stomaco e mi premeva lo stomaco contro le costole. Ho dovuto rannicchiarmi contro il cuscino per sopportarlo, finchè poco a poco la luce del giorno non l'ha fatto passare. Adesso quasi non ci penso più, per questo riesco a scriverlo.
Dev'essere per via del troppo freddo, che piano piano sta congelando tutto quanto.
mercoledì 19 settembre 2007
lunedì 17 settembre 2007
italietta
La reazione degli organi di informazione al V-day di Beppe Grillo è abbastanza patetica nel suo tentativo di trasformare una protesta popolare in un fenomeno da baraccone.
Dopo quello di Michele Serra, intellettualoide venduto alla sinistra, anche il commento di tale Marco Bracconi sul sito di Repubblica cerca di mischiare le carte e sminuire l'iniziativa dell'8 settembre. Un articolo in cui Beppe Grillo viene fatto passare per uno che sfrutta il suo blog per vendere i suoi libri. Questo è un modo subodolo e anche un po' irritante di sgonfiare un fenomeno che, oltre che contro i politici (e non contro la politica, come si è cercato di far passare a livello mediatico), si schiera anche contro i giornalisti venduti alla politica, che ricevono i soldi da quegli stessi potenti attorno a cui dovrebbero fare "informazione" (cosa che in Italia non esiste più). Ma i giornalisti non ci stanno e, siccome hanno un potere sproporzionato, si nascondono dietro parole come "demagogia" o "populismo" per offuscare la sostanza di quello che Grillo, dietro ai suoi atteggiamenti, di importante ha detto.La speranza è che una volta tanto gli italiani sappiano guardare a quello che sta succedendo nella realtà, non a quello che viene dipinto da un'informazione fatta da venduti e leccapiedi.
Scrive tale Bracconi nel suo disperato tentativo di gettare fumo sulla sostanza dei contenuti: "Subito sotto [sul sito www.beppegrillo.it], tocca al dvd dello spettacolo "Incantesimi", uscito nel 2006. Si clicca sopra il viso di un sorridente Beppe e ci si ritrova in una pagina dedicata. In rosso, ecco il bottone compra. Altra pagina dedicata. E altra mascherina per la spesa on line: dieci euro e venti centesimi, volendo. Torniamo sulla homepage, e continuiamo a scendere. Riquadro promozionale del libro "Schiavi moderni". Otto euro e novanta centesimi. Ma sulla stessa pagina il testo si può anche scaricare - con una certa difficoltà - gratuitamente.".
Apppunto: "volendo" e "gratuitamente". .."con una certa difficoltà" è un commento che non vuol dire niente, è un commento disonesto.
Questi sono i giornalisti italiani.
Dopo quello di Michele Serra, intellettualoide venduto alla sinistra, anche il commento di tale Marco Bracconi sul sito di Repubblica cerca di mischiare le carte e sminuire l'iniziativa dell'8 settembre. Un articolo in cui Beppe Grillo viene fatto passare per uno che sfrutta il suo blog per vendere i suoi libri. Questo è un modo subodolo e anche un po' irritante di sgonfiare un fenomeno che, oltre che contro i politici (e non contro la politica, come si è cercato di far passare a livello mediatico), si schiera anche contro i giornalisti venduti alla politica, che ricevono i soldi da quegli stessi potenti attorno a cui dovrebbero fare "informazione" (cosa che in Italia non esiste più). Ma i giornalisti non ci stanno e, siccome hanno un potere sproporzionato, si nascondono dietro parole come "demagogia" o "populismo" per offuscare la sostanza di quello che Grillo, dietro ai suoi atteggiamenti, di importante ha detto.La speranza è che una volta tanto gli italiani sappiano guardare a quello che sta succedendo nella realtà, non a quello che viene dipinto da un'informazione fatta da venduti e leccapiedi.
Scrive tale Bracconi nel suo disperato tentativo di gettare fumo sulla sostanza dei contenuti: "Subito sotto [sul sito www.beppegrillo.it], tocca al dvd dello spettacolo "Incantesimi", uscito nel 2006. Si clicca sopra il viso di un sorridente Beppe e ci si ritrova in una pagina dedicata. In rosso, ecco il bottone compra. Altra pagina dedicata. E altra mascherina per la spesa on line: dieci euro e venti centesimi, volendo. Torniamo sulla homepage, e continuiamo a scendere. Riquadro promozionale del libro "Schiavi moderni". Otto euro e novanta centesimi. Ma sulla stessa pagina il testo si può anche scaricare - con una certa difficoltà - gratuitamente.".
Apppunto: "volendo" e "gratuitamente". .."con una certa difficoltà" è un commento che non vuol dire niente, è un commento disonesto.
Questi sono i giornalisti italiani.
domenica 16 settembre 2007
battelli
Il cielo sopra al lago diventa poco a poco del colore della notte, ma ancora ci sono le venature rosate del tramonto a tenerci stretti al giorno che sta passando. Sull''acqua iniziano i brillare i riflessi delle luci che si accendono sulla riva opposta, dove i puntini luminosi delle case e del viale alberato sono stelle cadute in questo silenzio irreale. Non c'è più nessuno su questo prato ad aspettare la notte. Solo un battello illuminato agita l'acqua, la agita tanto che sembra di sentire il rumore del mare. Il battello se ne va con le sue luci verso l'altra sponda, portando un altro carico di stelle su quello sfondo fatto di case, di lago e di cielo, su quello sfondo venato di rosa. E più di tutto, dentro tutto questo, il silenzio di qualcosa che è come la pace, è come la felicità.
Poi, mentre guardo il battello allontanarsi, due mani da dietro si stringono attorno a me, e io mi ritrovo dentro a un abbraccio forte e delicato, profondo e leggero. Dolce. Rassicurante. Infinito. Sento la fronte appoggiarsi sulla mia schiena. E allora mi accorgo che non era il lago, non era il tramonto, no, e non era neanche il cielo a creare quel qualcosa come la pace, come la felicità. Erano quelle braccia che, mentre io guardavo verso il lago, stavano piano piano allargandosi per poi richiudersi su di me. Quando le ho sentite stringermi forte ho capito che non poteva che provenire da loro tutta quella pace che sentivo dentro.
Un'altra immagine da portare via con me. Dentro la valigia che mi accompagnerà per tutta la vita.
Poi, mentre guardo il battello allontanarsi, due mani da dietro si stringono attorno a me, e io mi ritrovo dentro a un abbraccio forte e delicato, profondo e leggero. Dolce. Rassicurante. Infinito. Sento la fronte appoggiarsi sulla mia schiena. E allora mi accorgo che non era il lago, non era il tramonto, no, e non era neanche il cielo a creare quel qualcosa come la pace, come la felicità. Erano quelle braccia che, mentre io guardavo verso il lago, stavano piano piano allargandosi per poi richiudersi su di me. Quando le ho sentite stringermi forte ho capito che non poteva che provenire da loro tutta quella pace che sentivo dentro.
Un'altra immagine da portare via con me. Dentro la valigia che mi accompagnerà per tutta la vita.
giovedì 13 settembre 2007
ornitorinchi
vorrei dire solo due cose stasera.
La prima è che nonostante tutto, per quanto possa essere contraddittorio, non c'è tuttavia il benchè minimo dubbio che sia perchè ciò risulta in controtendenza, sia perchè si colloca tra due estremi, ci debba essere ragione per non ripetere in modo il più possibile fermo e deciso che al di là di tutto non pare accettabile sempre e comunque.
La seconda è che ognuno tira l'acqua al suo mulino, tranne alcuni che invece tirano l'acqua nel proprio bagno.
Comunque, non tutto il male viene per nuocere. Una volta un saggio disse che i passaggi a livello dovrebbero funzionare al contrario, cioè i treni dovrebbero fermarsi e lasciare passare le macchine. Non so chi fosse questo saggio, e comunque non credo che l'abbia mai detto, anche se fosse esisito. In effetti me la sono inventata io adesso. Ma quello che più conta è che questo non c'entra nulla con il male che non nuoce, e nemmeno con il mare che non cuoce. Per questo l'ho scritto dopo. Comunque, può anche darsi che sia così, ma se non viene per nuocere non vedo per cos'altro potrebbe venire. Il male intendo. Una volta mi è venuto un mal di denti fortissimo, per via dei denti del giudizio, e insomma, nuoceva abbastanza. Un'altra volta invece mi faceva male la punta di un capello, e ho dovuto amputarla, anche se il barbiere ha fatto di tutto per cercare di salvarla. E' evidente che qui c'è un problema di fondo, anche se è più plausibile che un cammello passi per una cruna di un ago. Infatti poi mi sembra di aver letto da qualche parte che la storia non era proprio così', cioè che non si parlava di un cammello, ma era stato un errore di traduzione di qualcuno che non aveva capito bene cosa c'era scritto sul testo originale. E' sempre la solita questione delle cose masterizzate che non hanno la qualità degli originali. Io una volta conoscevo un tipo originale, e infatti non aveva niente a che vedere con quelli masterizzati. Non saltava mai, tanto per dirne una.
Buonanottte, tanto per dirne un'altra. Lo so, ho scritto buonanottte con 3 t, ma adesso non ho voglia di tornare indietro e cancellare. Quindi tenetevi questa buonanottte, una t in più non ha mai fatto male a nessuno, nè tanto meno ha nuociuto.
La prima è che nonostante tutto, per quanto possa essere contraddittorio, non c'è tuttavia il benchè minimo dubbio che sia perchè ciò risulta in controtendenza, sia perchè si colloca tra due estremi, ci debba essere ragione per non ripetere in modo il più possibile fermo e deciso che al di là di tutto non pare accettabile sempre e comunque.
La seconda è che ognuno tira l'acqua al suo mulino, tranne alcuni che invece tirano l'acqua nel proprio bagno.
Comunque, non tutto il male viene per nuocere. Una volta un saggio disse che i passaggi a livello dovrebbero funzionare al contrario, cioè i treni dovrebbero fermarsi e lasciare passare le macchine. Non so chi fosse questo saggio, e comunque non credo che l'abbia mai detto, anche se fosse esisito. In effetti me la sono inventata io adesso. Ma quello che più conta è che questo non c'entra nulla con il male che non nuoce, e nemmeno con il mare che non cuoce. Per questo l'ho scritto dopo. Comunque, può anche darsi che sia così, ma se non viene per nuocere non vedo per cos'altro potrebbe venire. Il male intendo. Una volta mi è venuto un mal di denti fortissimo, per via dei denti del giudizio, e insomma, nuoceva abbastanza. Un'altra volta invece mi faceva male la punta di un capello, e ho dovuto amputarla, anche se il barbiere ha fatto di tutto per cercare di salvarla. E' evidente che qui c'è un problema di fondo, anche se è più plausibile che un cammello passi per una cruna di un ago. Infatti poi mi sembra di aver letto da qualche parte che la storia non era proprio così', cioè che non si parlava di un cammello, ma era stato un errore di traduzione di qualcuno che non aveva capito bene cosa c'era scritto sul testo originale. E' sempre la solita questione delle cose masterizzate che non hanno la qualità degli originali. Io una volta conoscevo un tipo originale, e infatti non aveva niente a che vedere con quelli masterizzati. Non saltava mai, tanto per dirne una.
Buonanottte, tanto per dirne un'altra. Lo so, ho scritto buonanottte con 3 t, ma adesso non ho voglia di tornare indietro e cancellare. Quindi tenetevi questa buonanottte, una t in più non ha mai fatto male a nessuno, nè tanto meno ha nuociuto.
tempi
piano piano, ma nemmeno troppo piano, i giorni sul calendario che ho qui di fronte stanno raggiungendo la penultima colonna del mese di settembre...vorrei avere un calendario con un settembre più lungo, perchè ci starebbero più abbracci.
Sì, oggi vado a comprarmi un calendario nuovo, con 100 colonne di numeri in più.
Sì, oggi vado a comprarmi un calendario nuovo, con 100 colonne di numeri in più.
martedì 11 settembre 2007
pensiero rispolverato
"Perchè siamo come tronchi nella neve. In apparenza poggiano appena in superficie, e con una piccola scossa si dovrebbe poterli spingere via. No, non si può, sono saldamente congiunti al terreno. Ma guarda, anche questo è solo apparenza."
(Franz Kafka, Gli alberi)
(Franz Kafka, Gli alberi)
stringere
...a volte due sole braccia non sono abbastanza per stringere come si vorrebbe...certi abbracci si possono dare solo con il pensiero, mentre le cose scivolano via dalle mani...
domenica 9 settembre 2007
cambridge
3 settimane alla partenza. Tante? Poche? Non so, di sicuro 3.
6 mesi via. Anzi, 3+3 (+3?). Tanti? Pochi? Tanti. Sicuro, tanti.
Non sono mai stato via da casa per così tanto tempo. Non so neanche se riuscirò a restare a casa, in questa casa, quando sarò tornato. Probabile che dovrò restarci. Comunque adesso non riesco a pensare al momento in cui tornerò. Lo vedo così lontano da sembrarmi irreale. La cosa strana però è che mi sembra lontano e irreale anche il momento della partenza. E' qui, lo so, dietro l'angolo, ma non riesco ancora a rendermi bene conto che parto davvero, e che stavolta non sarà una breve vacanza. No, nè breve, nè vacanza.
Partire fa bene, lo so. Di solito quando si torna da viaggi come questo, che non sono davvero "viaggi", ma veri e propri cambiamenti di vita, si torna che si è diversi. Magari poi poco a poco tutto ritornerà nella norma, si riallacceranno i fili con il passato, si tornerà più simili a prima. Questo non lo so. So solo che questo viaggio mi cambierà, anche se non so come. Adesso come adesso ho una grande paura: di perdere quello che ho qui. Di tornare e di non trovarlo più. O peggio , di tornare e di non volerlo più. E' irrazionale, lo so, perchè se non lo vorrò più vorrà dire che la sua perdita non mi farà male. Ma mi spaventa immaginare come sarò fra un po' di mesi e pensare alle cose che adesso sono per me importanti, che adesso non vorrei perdere mai.
Vorrei portarmi via con me tutto quello che ho di importante, per non perderlo mai di vista anche se dovessi perdere di vista quello che davvero sono. O forse, più semplicemente, vorrei non perdere mai di vista me stesso.
Ci proverò.
6 mesi via. Anzi, 3+3 (+3?). Tanti? Pochi? Tanti. Sicuro, tanti.
Non sono mai stato via da casa per così tanto tempo. Non so neanche se riuscirò a restare a casa, in questa casa, quando sarò tornato. Probabile che dovrò restarci. Comunque adesso non riesco a pensare al momento in cui tornerò. Lo vedo così lontano da sembrarmi irreale. La cosa strana però è che mi sembra lontano e irreale anche il momento della partenza. E' qui, lo so, dietro l'angolo, ma non riesco ancora a rendermi bene conto che parto davvero, e che stavolta non sarà una breve vacanza. No, nè breve, nè vacanza.
Partire fa bene, lo so. Di solito quando si torna da viaggi come questo, che non sono davvero "viaggi", ma veri e propri cambiamenti di vita, si torna che si è diversi. Magari poi poco a poco tutto ritornerà nella norma, si riallacceranno i fili con il passato, si tornerà più simili a prima. Questo non lo so. So solo che questo viaggio mi cambierà, anche se non so come. Adesso come adesso ho una grande paura: di perdere quello che ho qui. Di tornare e di non trovarlo più. O peggio , di tornare e di non volerlo più. E' irrazionale, lo so, perchè se non lo vorrò più vorrà dire che la sua perdita non mi farà male. Ma mi spaventa immaginare come sarò fra un po' di mesi e pensare alle cose che adesso sono per me importanti, che adesso non vorrei perdere mai.
Vorrei portarmi via con me tutto quello che ho di importante, per non perderlo mai di vista anche se dovessi perdere di vista quello che davvero sono. O forse, più semplicemente, vorrei non perdere mai di vista me stesso.
Ci proverò.
venerdì 7 settembre 2007
ragione
In Inghilterra, dove ancora si riesce a fare ricerca e a prendere decisioni importanti senza chiedere il permesso della Chiesa, è stata autorizzata la creazione dei cosiddetti "embrioni-chimera" per scopi di ricerca. Si tratta di embrioni ottenuti impiantando DNA umano in ovuli prelevati da mucche o conigli, preventivamente denucleati (cosa che non consente la creazione di embrioni in grado di dar vita a esseri ibridi).
La Chiesa e la superficilità della gente, come spesso è avvenuto nella storia, si sono alleate contro questo tipo di sperimentazione. Nella sua abituale malafede la Chiesa sfrutta le paure della gente, già ben nutrite dalla spettacolarizzazione messa in piedi da parecchi organi di "informazione" (anche se forse sarebbe il caso di non adoperare più questa parola), che già si immagina creature mostruose, mezze uomini e mezze animali, uomini con la coda, mucche con la testa d'uomo. "Mostruoso" è stata la parola usata dal Vaticano per commentare la notizia, e nell'attesa della sparata di un Bertone o di un Ruini, Monsignor Sgreccia ha già tirato fuori il paragone addirittura con la bomba atomica. Ma la Chiesa sa bene che gli scenari fantascientifici ipotizzati dall'immaginazione popolare non sono nè possibili, nè nelle intenzioni di chi fa questo tipo di ricerca. Lo sa bene, ma si guarda dal dirlo, perchè le fa comodo che la gente continui a costruirsi i suoi inquietanti film dentro alla testa.
Gli embrioni creati in laboratorio non servono soltanto per la fecondazione assistita. E non servono assolutamente per la fecondazione nel caso degli embrioni-chimera, anche perchè questa non sarebbe una strada praticabile. Gli embrioni servono perchè facendoli sviluppare per qualche settimana è possibile prelevare le cellule staminali embrionali, cioè un tipo di cellule in grado di specializzarsi praticamente in qualsiasi modo, con tutti i vantaggi che questo comporta per la cura di gravi patologie e per la sperimentazione di metodi di cura per quelle malattie contro cui ancora non si può far nulla.
Chi dice che tutto questo è mostruoso, chi paragona alla bomba atomica i tentativi di trovare cure per il cancro è un irresponsabile e un invasato. Soprattutto se si considera che gli eventuali beneficiari di questo tipo di ricerche, i malati, potrebbero essere ( e di fatto spesso sono) persone che non condividono questo tipo di visione religiosa della scienza e dell'uomo.
Gli embrioni-chimera sono dei meri strumenti, dei meri composti chimici che servono per produrre altri composti chimici, cioè appunto le staminali embrionali. Fatto questo, gli embrioni-chimera vengono distrutti dopo 14 giorni. Per legge, sì, ma anche perchè non avrebbero la possibilità biologica di svilupparsi oltre, tanto meno di dar vita a mostri o minotauri, con buona pace di Studio Aperto. Però la possibilità di usarli in questo modo apre prospettive di ricerca verso cui dovremmo tutti dimostrare un certo interesse , visto che nessuno di noi è sicuro del fatto che un giorno non potrebbe lui stesso averne bisogno. L'idea di trovarmi malato in modo grave e di non potere disporre di cure perchè la ricerca è stata rallentata da strane e incomprensibili (perchè sono incomprensibili, al contrario dei risultati della scienza) teorie sull'anima e su Dio mi inquieta abbastanza.
Attraverso la ricerca sulle staminali ricavate da embrioni-chimera è possibile sperimentare possibili cure per diabete, morbo di Parkinson, Alzheimer, oltre che ricreare in laboratorio tessuti danneggiati , cosa che per esempio sarebbe di vitale importanza per la cura dei tumori.
A me sembrano tutte delle buone ragioni per provare a percorrere questa strada, soprattutto se le ragioni che vengono contrapposte si basano sull'idea che dentro quelle cellule somatiche impiantate in un ovulo ci sia un'anima, o cose simili. E se c'è gente convinta di questo, che si tenga per sè le proprie convinzioni e rifiuti le cure che potrebbero essere scoperte in questo modo nel momento in cui dovesse averne bisogno. Sarebbe una prova di coerenza ammirevole, anche se dubito che qualcuono lo farebbe veramente. In ogni caso, non pretenda che tutto il mondo rinunci alla possibilità di avere questo tipo di cure perchè qualcuno, fossero anche molti, è contrario.
La Chiesa e la superficilità della gente, come spesso è avvenuto nella storia, si sono alleate contro questo tipo di sperimentazione. Nella sua abituale malafede la Chiesa sfrutta le paure della gente, già ben nutrite dalla spettacolarizzazione messa in piedi da parecchi organi di "informazione" (anche se forse sarebbe il caso di non adoperare più questa parola), che già si immagina creature mostruose, mezze uomini e mezze animali, uomini con la coda, mucche con la testa d'uomo. "Mostruoso" è stata la parola usata dal Vaticano per commentare la notizia, e nell'attesa della sparata di un Bertone o di un Ruini, Monsignor Sgreccia ha già tirato fuori il paragone addirittura con la bomba atomica. Ma la Chiesa sa bene che gli scenari fantascientifici ipotizzati dall'immaginazione popolare non sono nè possibili, nè nelle intenzioni di chi fa questo tipo di ricerca. Lo sa bene, ma si guarda dal dirlo, perchè le fa comodo che la gente continui a costruirsi i suoi inquietanti film dentro alla testa.
Gli embrioni creati in laboratorio non servono soltanto per la fecondazione assistita. E non servono assolutamente per la fecondazione nel caso degli embrioni-chimera, anche perchè questa non sarebbe una strada praticabile. Gli embrioni servono perchè facendoli sviluppare per qualche settimana è possibile prelevare le cellule staminali embrionali, cioè un tipo di cellule in grado di specializzarsi praticamente in qualsiasi modo, con tutti i vantaggi che questo comporta per la cura di gravi patologie e per la sperimentazione di metodi di cura per quelle malattie contro cui ancora non si può far nulla.
Chi dice che tutto questo è mostruoso, chi paragona alla bomba atomica i tentativi di trovare cure per il cancro è un irresponsabile e un invasato. Soprattutto se si considera che gli eventuali beneficiari di questo tipo di ricerche, i malati, potrebbero essere ( e di fatto spesso sono) persone che non condividono questo tipo di visione religiosa della scienza e dell'uomo.
Gli embrioni-chimera sono dei meri strumenti, dei meri composti chimici che servono per produrre altri composti chimici, cioè appunto le staminali embrionali. Fatto questo, gli embrioni-chimera vengono distrutti dopo 14 giorni. Per legge, sì, ma anche perchè non avrebbero la possibilità biologica di svilupparsi oltre, tanto meno di dar vita a mostri o minotauri, con buona pace di Studio Aperto. Però la possibilità di usarli in questo modo apre prospettive di ricerca verso cui dovremmo tutti dimostrare un certo interesse , visto che nessuno di noi è sicuro del fatto che un giorno non potrebbe lui stesso averne bisogno. L'idea di trovarmi malato in modo grave e di non potere disporre di cure perchè la ricerca è stata rallentata da strane e incomprensibili (perchè sono incomprensibili, al contrario dei risultati della scienza) teorie sull'anima e su Dio mi inquieta abbastanza.
Attraverso la ricerca sulle staminali ricavate da embrioni-chimera è possibile sperimentare possibili cure per diabete, morbo di Parkinson, Alzheimer, oltre che ricreare in laboratorio tessuti danneggiati , cosa che per esempio sarebbe di vitale importanza per la cura dei tumori.
A me sembrano tutte delle buone ragioni per provare a percorrere questa strada, soprattutto se le ragioni che vengono contrapposte si basano sull'idea che dentro quelle cellule somatiche impiantate in un ovulo ci sia un'anima, o cose simili. E se c'è gente convinta di questo, che si tenga per sè le proprie convinzioni e rifiuti le cure che potrebbero essere scoperte in questo modo nel momento in cui dovesse averne bisogno. Sarebbe una prova di coerenza ammirevole, anche se dubito che qualcuono lo farebbe veramente. In ogni caso, non pretenda che tutto il mondo rinunci alla possibilità di avere questo tipo di cure perchè qualcuno, fossero anche molti, è contrario.
giovedì 6 settembre 2007
dottori
Danno una laurea honoris causa a Mike Bongiorno.
Mi sembra giusto.
Visto che oggi le lauree non contano più nulla, è giusto darle alle persone da nulla.
Quello che fai non importa più. I contenuti non valgono niente.
Conta solo il modo in cui lo fai. Solo l'apparenza vale. Se arrivi a essere il numero uno in qualcosa, tutto il resto passa in secondo o anche in terzo piano. Ci sono quelli che diventano i numeri uno del nulla, ma sono pur sempre considerati "i migliori". Mike Bongiorno, appunto. Sessant'anni spesi a rincoglionire (pardon) gli italiani con quiz e qualunquismo, a tessere l'elogio dell'ottusità e della superficialità. Però tutto quanto fatto nel migliore dei modi, quindi ti meriti una laurea. Sì, mi sembra giusto. Quello che hai davvero fatto, quello che hai davvero detto, cosa importa? Solo la tua ottusità vale, perchè nessuno è stato ottuso come te. Sì, sei davvero il migliore.
Proprio come Valentino Rossi. Un idiota. Però il migliore. Sei in grado di dire una stronzata (pardon II) ogni volta che ti mettono davanti a un microfono. Nessuno comunica come te. Sei uno scienziato della comunicazione, perchè dici stronzate, sì, però come le comunichi te non le comunica nessun altro. Beccati pure tu la tua laurea, che mamma è contenta. Anzi, adesso che ti hanno scoperto a evadere tanti di quei milioni di tasse che si potrebbe far funzionare la disastrata sanità pubblica solo con quelli, dovrebbero proporti anche una laurea in economia aziendale.
Nell'attesa della laurea honoris causa in relazioni pubbliche a costantino, credo sia meglio togliere quel pezzo di carta che ho appeso al muro un po' di tempo fa... forse dovrei iniziare a vergognarmene..
Mi sembra giusto.
Visto che oggi le lauree non contano più nulla, è giusto darle alle persone da nulla.
Quello che fai non importa più. I contenuti non valgono niente.
Conta solo il modo in cui lo fai. Solo l'apparenza vale. Se arrivi a essere il numero uno in qualcosa, tutto il resto passa in secondo o anche in terzo piano. Ci sono quelli che diventano i numeri uno del nulla, ma sono pur sempre considerati "i migliori". Mike Bongiorno, appunto. Sessant'anni spesi a rincoglionire (pardon) gli italiani con quiz e qualunquismo, a tessere l'elogio dell'ottusità e della superficialità. Però tutto quanto fatto nel migliore dei modi, quindi ti meriti una laurea. Sì, mi sembra giusto. Quello che hai davvero fatto, quello che hai davvero detto, cosa importa? Solo la tua ottusità vale, perchè nessuno è stato ottuso come te. Sì, sei davvero il migliore.
Proprio come Valentino Rossi. Un idiota. Però il migliore. Sei in grado di dire una stronzata (pardon II) ogni volta che ti mettono davanti a un microfono. Nessuno comunica come te. Sei uno scienziato della comunicazione, perchè dici stronzate, sì, però come le comunichi te non le comunica nessun altro. Beccati pure tu la tua laurea, che mamma è contenta. Anzi, adesso che ti hanno scoperto a evadere tanti di quei milioni di tasse che si potrebbe far funzionare la disastrata sanità pubblica solo con quelli, dovrebbero proporti anche una laurea in economia aziendale.
Nell'attesa della laurea honoris causa in relazioni pubbliche a costantino, credo sia meglio togliere quel pezzo di carta che ho appeso al muro un po' di tempo fa... forse dovrei iniziare a vergognarmene..
segnalibri
se si potesse chiedere un solo miracolo in una vita, qualcosa di assolutamente straordinario e impossibile che ci fosse concesso ottenere, io spenderei questa mia possibilità chiedendo il dono dell'ubiquità. Essere qui e essere via, nello stesso tempo. Stare insieme alle persone qui, ma essere anche da un'altra parte. Abbracciare forte qualcuno, ed essere a chilometri e chilometri di distanza.
Invece bisogna scegliersi un solo posto dove stare. C'è una sola strada che si può prendere. Se ci si ferma a pensare a quello che non è stato, a quello che non sarà, a quello che avrebbe potuto essere, si finisce con il vivere un'altra vita, una vita che non ci appartiene. Si finisce con l'illudersi di potere essere in due posti, di potere avere due vite, una vera e una immaginata. Ma non si può.
Ci sono delle cose che non potranno succedere. Ci sono delle cose che non ci saranno più. Ci sono cose che finiscono. Pagine che si voltano. Fontane che si spengono...
...stasera mi sento triste, e questo è un buon motivo per andarsene a dormire...
Invece bisogna scegliersi un solo posto dove stare. C'è una sola strada che si può prendere. Se ci si ferma a pensare a quello che non è stato, a quello che non sarà, a quello che avrebbe potuto essere, si finisce con il vivere un'altra vita, una vita che non ci appartiene. Si finisce con l'illudersi di potere essere in due posti, di potere avere due vite, una vera e una immaginata. Ma non si può.
Ci sono delle cose che non potranno succedere. Ci sono delle cose che non ci saranno più. Ci sono cose che finiscono. Pagine che si voltano. Fontane che si spengono...
...stasera mi sento triste, e questo è un buon motivo per andarsene a dormire...
martedì 4 settembre 2007
prove di saluto
Vento di quasi autunno. Sole che non riesce più a scaldare. Buio che arriva un po' prima.
Ciao estate.
Nuova stagione. Cambiamenti in vista. Parentesi da chiudere, e che forse non si riapriranno.
Vago senso di tristezza. Primi assaggi di nostalgia.
ciao gabbiano...
Ciao estate.
Nuova stagione. Cambiamenti in vista. Parentesi da chiudere, e che forse non si riapriranno.
Vago senso di tristezza. Primi assaggi di nostalgia.
ciao gabbiano...
lunedì 3 settembre 2007
occhiali
avete visto questa giornata passare? qualcuno si è accorto di qualcosa? io non ho visto niente, non ho sentito niente, non so niente di oggi. Mi sono alzato stamattina, e a un certo punto mi sono accorto che si era quasi fatta sera. Va bene, ci sono anche le giornate così. La vita è fatta soprattutto di giornate così, giornate che non si ricordano, momenti di passaggio fra le giornate che invece lasciano il segno. Però non si può farne a meno, anche se a volte sembra di odiarle. I momenti di passaggio sono una parte importante della vita. Sono indispensabili, Senza di loro non ci sarebbero i momenti speciali. E' solo difficile accettare il fatto che bisogna passare la maggior parte del tempo ad aspettare, ad avere pazienza, a guardare un po' in più là dell'oggi. Ma non c'è altra via per raggiungere qualcosa se non pazientando, aspettando, tenendo lo sguardo sempre fisso proprio lì, un pochino oltre l'oggi. Ma non troppo oltre, altrimenti ci si perde nel mare di tutte le possibilità che il futuro contiene, ma che non potranno realizzarsi tutte quante. Un pochino più in là, la giusta misura. E' meglio essere un po' miopi sul futuro, purchè non si rimanga ciechi sul domani. Forse non facciamo altro che cercare la giusta misura, in ogni cosa cui ci dedichiamo. Lavoro difficile. Lo si impara, credo, solo passando attraverso le esagerazioni, le paure, le perdite di controllo. Dopodichè si impara a tenere la giusta prospettiva. Non troppo il là, non troppo in qui. Il giusto, insomma.
Domani sarà diverso, forse lascerà qualche segno.
Notte.
Domani sarà diverso, forse lascerà qualche segno.
Notte.
zuppa
la mia vita è fatta così:
forse parto per l'inghilterra, forse non parto per l'inghilterra.
se parto per l'inghilterra, forse parto a ottobre, forse parto a gennaio.
se non parto per l'inghilterra, niente.
se parto per l'inghilterra a ottobre, forse sto all'università dell'Inghilterra, forse sto a fare un corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra.
se parto per l'inghilterra a gennaio, sto all'università dell'inghilterra direttamente.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra, me lo dicono a fine settembre.
se parto per l'inghilterra a ottobre e faccio uno corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra, me lo dicono nei prossimi giorni. Però se poi l'università dell'inghilterra mi dice che a ottobre posso andare all'università dell'inghilterra, allora vado all'universià dell'inghilterra o a ottobre o lo stesso a gennaio.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra e me lo dicono a fine settembre, allora c'è il problema di come mi trovo un alloggio nel giro di una settimana.
semplice, no?
Di buono l'inghilterra ha: la birra inglese, le ragazze inglesi, il Manchester United con Rooney, la pioggia inglese, Mary Poppins, il tè.
Di cattivo l'inghilterra ha: una regina, il brit pop, i prezzi fuori dal mondo, la sterlina al posto dell'euro, la guida dalla parte sbagliata.
Sì, è inutile star lì a fare tante storie del tipo "per loro è normale così", o "per loro siamo noi che guidiamo dalla parte sbagliata". No, gli inglesi guidano proprio dalla parte sbagliata. Hanno anche il volante dalla parte sbagliata. Loro hanno torto, noi abbiamo ragione. SI guida a destra, non a sinistra. Adesso che c'è il tunnel della Manica mi chiedo dove abbiano messo il punto in cui si cambia sistema di guida. A metà tunnel? All'uscita in Francia? All'uscita in Inghilterra? Secondo me in quel punto lì non si capisce niente, la gente passa da una parte all'altra della strada e prima che riesca a realizzare cosa stia succedendo si è già schiantata contro uno che faceva la rotonda nel senso opposto.
Sì, gli inglesi sbagliano. Anche con la storia della regina sbagliano. Cosa ci fa ancora in giro una "regina"? E un "principe"? Siamo nel 2007, non nel Medioevo!
L'unica cosa che non sbagliano è a fare la birra, anche se la copiano dagli irlandesi. E infatti gli irlandesi mi piacciono di più degli inglesi, anche se sono cattolici. D'altra parte nessuno è perfetto. Al limite qualcuno è prefetto.
Gli inglesi credo che abbiano pure inventato la zuppa inglese, altrimenti non vedo perchè si dovrebbe chiamare così. Non ho mai mangiato la zuppa inglese, non so nemmeno come sia fatta. Ho presente solo il gelato al gusto di zuppa inglese, anche se non l'ho mai mangiato. Non credo che la zuppa inglese sia proprio una "zuppa", comunque, come la zuppa di pesce o la zuppa di legumi. Credo che sia più inglese che zuppa. E se non è zuppa, allora non è nemmeno pan bagnato.
Gli inglesi poi hanno il tè, ma questa storia del tè delle cinque mi sembra più una leggenda che una cosa vera. Non me lo vedo Wayne Rooney che alle cinque del pomeriggio sospende l'allenamento per bersi un tè coi biscottini. Al limite una pinta di rossa con un cosciotto di maiale.
Per esempio, Mary Poppins una sola volta va a bere il tè di pomeriggio, e tra l'altro lo fa solo per tirare lo zio Albert giù dal soffitto.
Poi l'inghilterra avrà sicuramente delle fontane, ma sono così insignificanti viste da qui, senza nessun gabbiano che vola attorno a loro.
Buonanotte
forse parto per l'inghilterra, forse non parto per l'inghilterra.
se parto per l'inghilterra, forse parto a ottobre, forse parto a gennaio.
se non parto per l'inghilterra, niente.
se parto per l'inghilterra a ottobre, forse sto all'università dell'Inghilterra, forse sto a fare un corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra.
se parto per l'inghilterra a gennaio, sto all'università dell'inghilterra direttamente.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra, me lo dicono a fine settembre.
se parto per l'inghilterra a ottobre e faccio uno corso di inglese in attesa di andare all'università dell'inghilterra, me lo dicono nei prossimi giorni. Però se poi l'università dell'inghilterra mi dice che a ottobre posso andare all'università dell'inghilterra, allora vado all'universià dell'inghilterra o a ottobre o lo stesso a gennaio.
se parto per l'inghilterra a ottobre e sto all'università dell'inghilterra e me lo dicono a fine settembre, allora c'è il problema di come mi trovo un alloggio nel giro di una settimana.
semplice, no?
Di buono l'inghilterra ha: la birra inglese, le ragazze inglesi, il Manchester United con Rooney, la pioggia inglese, Mary Poppins, il tè.
Di cattivo l'inghilterra ha: una regina, il brit pop, i prezzi fuori dal mondo, la sterlina al posto dell'euro, la guida dalla parte sbagliata.
Sì, è inutile star lì a fare tante storie del tipo "per loro è normale così", o "per loro siamo noi che guidiamo dalla parte sbagliata". No, gli inglesi guidano proprio dalla parte sbagliata. Hanno anche il volante dalla parte sbagliata. Loro hanno torto, noi abbiamo ragione. SI guida a destra, non a sinistra. Adesso che c'è il tunnel della Manica mi chiedo dove abbiano messo il punto in cui si cambia sistema di guida. A metà tunnel? All'uscita in Francia? All'uscita in Inghilterra? Secondo me in quel punto lì non si capisce niente, la gente passa da una parte all'altra della strada e prima che riesca a realizzare cosa stia succedendo si è già schiantata contro uno che faceva la rotonda nel senso opposto.
Sì, gli inglesi sbagliano. Anche con la storia della regina sbagliano. Cosa ci fa ancora in giro una "regina"? E un "principe"? Siamo nel 2007, non nel Medioevo!
L'unica cosa che non sbagliano è a fare la birra, anche se la copiano dagli irlandesi. E infatti gli irlandesi mi piacciono di più degli inglesi, anche se sono cattolici. D'altra parte nessuno è perfetto. Al limite qualcuno è prefetto.
Gli inglesi credo che abbiano pure inventato la zuppa inglese, altrimenti non vedo perchè si dovrebbe chiamare così. Non ho mai mangiato la zuppa inglese, non so nemmeno come sia fatta. Ho presente solo il gelato al gusto di zuppa inglese, anche se non l'ho mai mangiato. Non credo che la zuppa inglese sia proprio una "zuppa", comunque, come la zuppa di pesce o la zuppa di legumi. Credo che sia più inglese che zuppa. E se non è zuppa, allora non è nemmeno pan bagnato.
Gli inglesi poi hanno il tè, ma questa storia del tè delle cinque mi sembra più una leggenda che una cosa vera. Non me lo vedo Wayne Rooney che alle cinque del pomeriggio sospende l'allenamento per bersi un tè coi biscottini. Al limite una pinta di rossa con un cosciotto di maiale.
Per esempio, Mary Poppins una sola volta va a bere il tè di pomeriggio, e tra l'altro lo fa solo per tirare lo zio Albert giù dal soffitto.
Poi l'inghilterra avrà sicuramente delle fontane, ma sono così insignificanti viste da qui, senza nessun gabbiano che vola attorno a loro.
Buonanotte
sabato 1 settembre 2007
amen
domani ho un battesimo. Non il mio. Io sono già stato battezzato. E' il battesimo del mio cuginetto. Poi si va a mangiare! Per guadagnarsi il pranzo però bisogno subire la messa. Io non vado più a messa da anni perchè non ho mai capito nè quello che mi dicevano, nè quello che io dovevo dire durante la messa. Per esempio non so cosa vuol dire Kyrie Eleison, e non so perchè lo devo dire. Quando qualcuno dice una cosa che non sa cosa vuol dire è come se non l'avesse detta, quindi tanto vale non dirla. Anzi, sarebbe doveroso non dirla. Però domani la messa mi tocca lo stesso.
La messa mi annoia. E mi fa infastidisce che bisogna continuare ad alzarsi e a sedersi. E mi infastidisce che devo dare la mano a quello di fianco a me anche se non lo conosco. E mi infastidisce che quegli avvoltoi passino a chiedere l'offerta. E mi infastidisce che il prete beva il vino veramente. E mi infastidisce la campanella dei chierichetti. E mi infastidisce quella preghiera che dice "Credo in questo e in quest'altro", perchè è senza senso. E mi infastidisce che il prete parli come se fosse un prete. Poi al battesimo mi infastidisce che bisogna far soffrire il bimbo bagnandogli la testa.
La cosa che mi piace di più della messa è quando il prete dice "andate in pace".
Andate in pace anche voi, che io me ne vado a dormire. Kyrie eleison a tutti.
La messa mi annoia. E mi fa infastidisce che bisogna continuare ad alzarsi e a sedersi. E mi infastidisce che devo dare la mano a quello di fianco a me anche se non lo conosco. E mi infastidisce che quegli avvoltoi passino a chiedere l'offerta. E mi infastidisce che il prete beva il vino veramente. E mi infastidisce la campanella dei chierichetti. E mi infastidisce quella preghiera che dice "Credo in questo e in quest'altro", perchè è senza senso. E mi infastidisce che il prete parli come se fosse un prete. Poi al battesimo mi infastidisce che bisogna far soffrire il bimbo bagnandogli la testa.
La cosa che mi piace di più della messa è quando il prete dice "andate in pace".
Andate in pace anche voi, che io me ne vado a dormire. Kyrie eleison a tutti.
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