Preparativi per partenza per Roma.
Mettere della roba dentro a uno zaino. Fatto. Camicie magliette mutande calze spazzolino..., sì sì, d'accordo: fatto.
Ricordarsi biglietti aerei. Fatto.
Mettere liquidi in sacchetto di plastica. Fatto.
Quaderni libri e due o tre penne, visto che ce ne sarà almeno una che nel momento del bisogno non ne vorrà sapere di scrivere. Questo, fra parentesi, succede quando sei in giro e hai con te una sola penna, mai quando sei a casa. Comunque, fatto.
Salutare la mia gatta, ovviamente. Fatto.
Ripensare a tutte queste cose per vedere se manca qualcosa. Fatto.
Cos'altro manca? Ah, sì, esatto...partire. Stai a vedere che sto qui a preparare tutto e poi mi dimentico la cosa più importante.
Roma.Vado e torno. Toccata e fuga.
Vado a Roma, ma non a vedere Roma. Anche se poi quando vai a Roma è inevitabile che vedi Roma, come quando vai a Milano o a Bologna, d'altra parte. Nel senso che vedi Milano o Bologna, intendo, non che vai a Milano e vedi Roma. A meno che non sei un po' come Don Chisciotte, ma non è il mio caso.
Vado a Roma a sentire delle persone parlare. Certo, anche a Milano posso sentire delle persone parlare. Ma queste di Roma dicono cose diverse.
Non so se avrò molto da raccontare quando torno. Se non l'avrò mi invento qualcosa, tanto chi se ne accorge?
Comunque sono contento di partire. La cosa più bella quando si parte è pensare che prima o poi si torna, e quando si torna dopo che si è partiti si è sempre un pochino diversi.
Si dovrebbe partire ogni giorno. Solo che dopo un po' i posti dove andare finiscono. O forse no.
Buon viaggio a tutti.
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