venerdì 22 giugno 2007

abitudine

ESTRAGONE - To'! (Solleva il resto della carota dalla parte grossa e se lo rigira davanti agli occhi) Che strano, più si va avanti meno mi piace.
VLADIMIRO - Per me è il contrario.
ESTRAGONE - Cioè?
VLADIMIRO - Io mi abituo al gusto man mano che vado avanti.
ESTRAGONE (dopo aver riflettuto a lungo) - E sarebbe questo il contrario?
(Samuel Beckett, Aspettando Godot)

Non so se è il contrario. A prima vista sembrerebbe di no. Però dipende. Dipende da cosa vuol dire provare piacere, o essere felici (che sono la stessa cosa). Se sia solo questione di "abituarsi" a convivere con ciò che c'è, anche quando non piace, anche quando è così così, o se sia qualcosa di più.
Io non ne ho la minima idea.
Forse si riuscirebbe a essere più felici se questa parola, "felicità", non esistesse neanche, così che non ci si dovrebbe nemmeno porre il problema di essere felici, e si vivrebbe senza sentire sempre sullo sfondo quella sensazione che manchi qualcosa, qualcosa come essere "davvero felici".

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