stasera a un certo punto mi sono trovato a pensare che è molto più facile imparare quello che le cose non sono, invece che imparare quello che sono. Questo vale soprattutto per le cose che non esistono, come l'amore o la felicità. Si vive sempre in mezzo a cose che "non" sono proprio quello che si crede dovrebbero essere, ma qualcosa di un po' diverso, anzi di un pò meno. Il "vero" amore, quello che si riesce a intuire solo quando si è soli, è sempre un po' più in là di quei legami che realmente abbiamo; la "vera" felicità, quella che solo le persone tristi riescono a vedere, è sempre un po' più in là di tutti i piaceri che riusciamo a ottenere.
Sì, ma dove? Qualcuno ci arriva mai per davvero?
In mezzo a tutti questi pezzi mancanti, a questi vuoti che prima o poi si fanno sentire, le uniche cose vere che rimangono e a cui val la pena di affidarsi sono quegli abbracci che si accontentano di stringerti forte e che ti fanno capire che davvero nient'altro, nessuna parola, vale come la loro forza. Quegli abbracci che ti fanno capire quanto poco contino certe parole, soprattutto quelle che si credono così importanti.
Buonanotte
1 commento:
...bisogna credere che il vero amore e la vera amicizia esistano, è solo difficile riconoscerli, ma ci sono e sono proprio quegli abbracci forti e sinceri che te lo dimostrano.
dei pezzi mancanti ci saranno sempre, bisogna solo non perdersi in questi vuoti...o in due bicchieri di succhi alla fragola!
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