sabato 30 giugno 2007

punto della situazione

Aggiornamento sulle cose che non esistono:
amore, felicità, dio , paradiso, giustizia, anima, piccioni viaggiatori, angeli, unicorni, persone buone

aggiornamento sulle cose che sicuramente esistono:
mani , braccia che stringono, sorrisi, vita, morte, tristezza, soldi, paura, solitudine, frigoriferi, lacrime, profumi, freddo, persone buone

adesso

venerdì notte, saranno le due passate.
Non dovrei essere qui a riempire di parole un blog. Dovrei e vorrei essere da qualche altra parte. Dove non importa, quello che importa è che sia un' "altra". Fino a poco fa ero in effetti da un'altra parte, ma desideravo essere qui. Non riesco mai a non pensare che c'è qualche altro posto migliore in cui vorrei trovarmi. Ho sempre voglia di essere altrove, ma il problema è che per ogni luogo c'è un altrove. Per questo rimango sempre sulla superficie delle cose, sulla superficie delle situazioni che vivo. Mi sembra che non valga mai la pena di stare qui, qualunque cosa "qui" significhi. E' il presente che mi manca, il senso del presente.

Per fortuna qualche volta ci sono delle persone che riescono a farmi apprezzare quello che è semplicemente presente...delle persone che semplicemente, e meravigliosamente, "ci sono"... Certe persone sono come un prato in riva al lago su cui sdraiarsi in silenzio: ti trasmettono il senso del presente, la sensazione che quel momento abbia valore, anche senza un prima, un dopo o un altrove.. Vi siete mai sdraiati su un prato in riva al lago quando non c'è gente? Se non l'avete fatto non potete capirlo, nè potete capire queste persone.

venerdì 29 giugno 2007

una cosa che non esiste, ma c'è

"- Ma allora, dopo qui, cosa ci aspetta?Dove andremo? E un posto come il paradiso c'è o non c'è?
- No, Jonathan, un posto come quello, no, non c'è. Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti. - Tacque un minuto, e poi: - tu sei uno che vola velocissimo, non è vero?-
- Mi...mi piace andare forte- disse Jonathan, preso alla sprovvista, ma fiero che l'anziano se ne fosse accorto.
- Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta, il che non significa mille miglia all'ora, nè un milione di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce. Perchè qualsiasi numero, vedi, è un limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, essere là"
(Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston)

...buonanotte

giovedì 28 giugno 2007

parole vuote e cose piene

stasera a un certo punto mi sono trovato a pensare che è molto più facile imparare quello che le cose non sono, invece che imparare quello che sono. Questo vale soprattutto per le cose che non esistono, come l'amore o la felicità. Si vive sempre in mezzo a cose che "non" sono proprio quello che si crede dovrebbero essere, ma qualcosa di un po' diverso, anzi di un pò meno. Il "vero" amore, quello che si riesce a intuire solo quando si è soli, è sempre un po' più in là di quei legami che realmente abbiamo; la "vera" felicità, quella che solo le persone tristi riescono a vedere, è sempre un po' più in là di tutti i piaceri che riusciamo a ottenere.
Sì, ma dove? Qualcuno ci arriva mai per davvero?
In mezzo a tutti questi pezzi mancanti, a questi vuoti che prima o poi si fanno sentire, le uniche cose vere che rimangono e a cui val la pena di affidarsi sono quegli abbracci che si accontentano di stringerti forte e che ti fanno capire che davvero nient'altro, nessuna parola, vale come la loro forza. Quegli abbracci che ti fanno capire quanto poco contino certe parole, soprattutto quelle che si credono così importanti.
Buonanotte

mercoledì 27 giugno 2007

aggiornamento veloce di metà giornata

stamattina Gatta, la mia gatta, ha vomitato sul tappeto di casa!
povera...

martedì 26 giugno 2007

quattro conti

oggi è stata una di quelle giornate in cui mi alzo con il piede sbagliato e mi porto dietro questa cosa tutto il giorno...non so perchè, capita così.
Che poi a guardarla da quassù, da quest'ora della sera, non è stata una giornata diversa da tante altre. Però quello che importa è come la vivi al momento, e oggi l'ho vissuta proprio male. Per esempio, se me la faccio scorrere nella mente mi ricordo più cose brutte che cose belle.
Dunque, vediamo:
Cose brutte che mi ricordo di oggi:
- la macchinetta dell'acqua mi ha rubato 40 centesimi
- la seconda volta che ho messo i soldi mi è uscita, incredibile ma vero, una bottiglietta d'acqua mezza vuota. D'accordo, potrei fare il solito giochino e dire che era mezza piena, però visto che di norma le bottiglie d'acqua dai distributori escono tutte piene, è ragionevole dire che era mezza vuota. Credo che di casi come questo ne capitino uno su un milione, e naturalmente, visto che era la mia giornata, è capitato a me.
- ho dovuto ingoiare l'antibiotico con l'acqua del rubinetto (voi la berreste una bottiglietta che vi esce dal distributore mezza vuota?)
- ho scoperto che ho il prestito sospeso in biblioteca perchè mi è scaduto un altro prestito di un libro che non mi ricordavo più di avere a casa.
-nessuno mi ha scritto mail.

Cose belle che mi ricordo di oggi:
- il treno del mattino era puntuale.
- il momento del pranzo (non il pranzo in sè, che in fin dei conti era un'insalata)
- il viaggio di ritorno in treno.
- le foto che sono riuscito a scaricare sul computer (tra cui quella della mia gatta qui sotto).

Siamo 5-4 in favore di quelle brutte. Però adesso che è quasi mezzanotte ho la possibilità di pareggiare il conto con l'ultima cosa bella che mi ricorderò di questa giornata: vado a dormire. Anzi questa vale doppio perchè andare a dormire dopo una giornata così è la cosa migliore che possa capitare. Quindi tutto sommato posso dire che è stata una buona giornata, dal momento che è finita.
Buonanotte a tutto il mondo (tranne a quelli che si chiamano Ludovico)

micia


Questa è la mia gatta. Si chiama Gatta, o Micia, a seconda di chi la chiama. La mia gatta è bellissima, anzi potrei dire che è la gatta più bella del mondo. D'altra parte la foto parla da sola. Tra l'altro qui ha gli occhietti chiusi, ma se li vedeste aperti..sembrano due pezzi di ghiaccio. Tutti i gatti del quartiere sono innamorati di lei, anche se lei fa un po' la preziosa e non si lascia lusingare tanto facilmente. Una mattina di primavera, l'anno scorso, qualche gatto deve avere esagerato coi corteggiamenti, perchè l'abbiamo trovata tutta impaurita in cima a una pianta che miagolava e non ne voleva sapere di scendere.

La mia gatta mangia volentieri topi, lucertole e, quando riesce a prenderlo, anche qualche sventurato uccellino. Solo che ha il vizio di lasciare gli avanzi dei suoi banchetti sullo zerbino di casa. Una volta ho provato a spiegarle che sarebbe meglio se tenesse un po' più pulito, ma non mi ha mai ascoltato. Per la verità raramente mi dà retta quando le parlo, e anzi a volte ho addirittura l'impressione che non capisca quello che le dico. No, come gatta non è una molto aperta al dialogo, e d'altra parte neanch'io capisco molto bene quello che lei mi dice, perchè mi sembra sempre che faccia lo stesso verso... Però visto che il 99% delle volte miagola perchè vuole mangiare, è abbastanza semplice indovinare quello che sta cercando di comunicare...

La prossima volta che nasco voglio nascere anch'io gatto, perchè i gatti sono gli animali migliori che esistano: dormono quando hanno voglia (cioè tutto il giorno), vivono di notte, sono indipendenti, sono belli, sono misteriosi, si intruffolano dappertutto, e soprattutto sono loro a scegliersi i padroni, non viceversa. Se voi credete di essere i padroni di un gatto, fareste bene ad accertarvi che lui la pensi allo stesso modo, perchè il più delle volte vi fa solo credere che le cose stiano così.

E poi i gatti in un modo o nell'altro se la cavano sempre. Sospetto anzi che davvero i gatti non muoiano mai. Sono loro i veri padroni del mondo.

Virus vs. Antibiotici

non c'è niente di peggio che scoprire che nel tuo pub hanno appena cambiato tutte le birre, mettendo pure la Guinness, proprio in una sera in cui per via degli antibiotici non puoi bere alcol.
una cosa che mi sono sempre chiesto è: come fanno gli antibiotici a capire in che parte del corpo sono ammalato? Voglio dire, così come attaccano e uccidono batteri e virus dovrebbero attaccare e uccidere altre parti del corpo, che invece rimangono integre (almeno spero)...
E poi perchè bisogna inghiottire un pastiglione di due metri per tre? Non posso scioglierlo in bocca come una caramella? O almeno non possono fare degli antibiotici un po' più piccoli?
Ma poi dove se ne vanno i virus e i batteri una volta che sono stati uccisi? Rimangono morti dentro l'organismo o vengono spazzati fuori? E da chi?
Non so bene come funzioni il tutto. Ma non dev'essere molto interessante essere un virus...non ti rendi nemmeno conto di essere un virus, il che d'altra parte è pure meglio, perchè non sarebbe molto gratificante. La soddisfazione più grande della tua vita sarebbe quella di aver fatto venire l'influenza a qualcuno, ma concordererte che ci sono passatempi più divertenti.
Vado a dormire. Spero che la battaglia fra virus e antibiotici dentro la mia gola non faccia troppo baccano.
Buonanotte. Grazie, buonanotte anche a te.

domenica 24 giugno 2007

ci sono!

"frinire"! ecco, sì, i grilli "friniscono"..
(gli uomini invece "parlano", ma questo già si sa)

grilli non parlanti

..quando lascio socchiusa la finestra prima di andare a dormire e sento tutti questi grilli di fuori è come se ci fosse qualcuno a cantare una ninna nanna...
i grilli ti mettono pace, almeno finchè se ne stanno là fuori a fare le loro serenate e non ti saltano nello stomaco o, peggio, nella testa.
Non mi ricordo più qual è il nome del verso che fanno i grilli. Però di sicuro non fanno tutti "esattamente" lo stesso verso. Uno crede che sia così, ma se si sta bene attenti si sente che ogni tanto si alzano delle note diverse, e qualche grillo inizia una canzone tutta sua, finchè a un certo punto si interrompe e viene riassorbito in quel sottofondo stridulo e dolce.
Solo i grilli riescono a fare dei suoni che sono al tempo stesso striduli e dolci. Il sottofondo degli uomini è qualcosa di più fastidioso, e il più delle volte non ci si può nemmeno fare molto caso perchè bisogna preoccuparsi di quello che i suoni significano. Le "parole" sono più pesanti dei semplici suoni. Per i grilli invece no: il loro è solo un suono che riempie con delicatezza il silenzio, senza troppe pretese, senza dare troppi pensieri. Un suono che è solo un suono, e forse è da qui che arriva la sua pace. I grilli fanno il loro suono senza un motivo, quel suono è tutta la loro vita, semplicemente la loro vita.
Così, i grilli adesso non sanno che mi stanno cantando una ninna nanna. Anche per questo è così bello farsela cantare...buonanotte

venerdì 22 giugno 2007

abitudine

ESTRAGONE - To'! (Solleva il resto della carota dalla parte grossa e se lo rigira davanti agli occhi) Che strano, più si va avanti meno mi piace.
VLADIMIRO - Per me è il contrario.
ESTRAGONE - Cioè?
VLADIMIRO - Io mi abituo al gusto man mano che vado avanti.
ESTRAGONE (dopo aver riflettuto a lungo) - E sarebbe questo il contrario?
(Samuel Beckett, Aspettando Godot)

Non so se è il contrario. A prima vista sembrerebbe di no. Però dipende. Dipende da cosa vuol dire provare piacere, o essere felici (che sono la stessa cosa). Se sia solo questione di "abituarsi" a convivere con ciò che c'è, anche quando non piace, anche quando è così così, o se sia qualcosa di più.
Io non ne ho la minima idea.
Forse si riuscirebbe a essere più felici se questa parola, "felicità", non esistesse neanche, così che non ci si dovrebbe nemmeno porre il problema di essere felici, e si vivrebbe senza sentire sempre sullo sfondo quella sensazione che manchi qualcosa, qualcosa come essere "davvero felici".

giovedì 21 giugno 2007

compleanno

Oggi, cioè ieri, era il mio compleanno.
Ogni anno arriva un giorno che è il mio compleanno. Puntuale, non sbaglia mai.
Non ricevo mai moltissimi regali, però di solito quelli che ricevo sono regali graditi.
Non è una frase di circostanza, io non dico (quasi) mai frasi di circostanza.
Un regalo è una persona che ti fa gli auguri. Un regalo è una persona che si ricorda di te. Un regalo è un dvd, un cd, un libro, un sacchetto di dolci, una cena, una busta con un po' di soldini, un sorriso che qualcuno ti fa mentre ti dice "tanti auguri". Un regalo è una mail, un messaggino sul telefono.
E poi un regalo è che domani incomincia l'estate, che c'è un prato in riva al lago dove potersi sdraiare la sera quando si è stanchi, l'ombra degli alberi, i prati verdi lungo una strada mentre si passa in bicicletta, anche se si va in salita, e l'idea di avere una casa senza essersela guadagnata.
Un regalo è anche una di quelle cose che non si vedono e non si toccano, ma non per questo non esistono. Un regalo è anche una persona, e sapere che quella persona c'è. Un regalo sono due birre e due cocktail alla fragola, e tutte le cose attorno. E' vedere briciole di felicità sui volti delle persone che meritano di essere felici.
Buonanotte a tutti, ma soprattutto ad alcuni

lunedì 18 giugno 2007

gatti e cappellai

"- Mi diresti, per favore, che strada devo prendere?
- Dipende in gran parte da dove vuoi arrivare.
- Non mi importa molto- disse Alice.
- Allora non importa che strada prendi- disse il Gatto."

Ora, mi pare ovvio che qui il Gatto si sbaglia, anche se è un gatto (la mia gatta ad esempio non si sbaglia quasi mai, a parte quella volta che ha scambiato uno scoiattolo per un topo). Io per esempio oggi volevo andare a fare una passeggiata. Non è che c'era un posto dove dovevo arrivare. Volevo semplicemente andare da qualche parte, una qualsiasi. Allora se dovevo dar retta al Gatto sarebbe stato per me indifferente passare attraverso i rovi e il fango oppure su una tranquilla stradina all'ombra degli alberi. Il Gatto ragiona come se una strada fosse solo una cosa che ti porta da qualche parte, il che è evidentemente falso. Io da piccolo la strada la usavo per giocare a pallone, per fare i giri in bicicletta, per saltare a piedi uniti nelle pozzanghere, per andare dall'altra parte, ecc...Oggi sulla strada ci faccio le passeggiate e i giri in bicicletta un po' più lunghi. Insomma, non sempre mi importa che la strada sia o non sia quella "giusta". Come tutte le cose , una strada non è solo giusta o sbagliata, è anche bella o brutta, buona o cattiva, utile o inutile, ombreggiata o luminosa, dolce o amara, e tutto quello che può venirvi in mente. O quasi.
Questo Gatto è come molte persone di mia conoscenza: non ha una mente molto elastica, per questo riesce ad apparire intelligente- . In realtà è più ritardato di un computer. D'altra parte tutti gli abitanti del Paese delle Meraviglie sono un po' così.
Per esempio, quando Alice bussa alla porta della Duchessa, il Valletto che è seduto lì vicino la guarda e le dice: "Potrebbe esserci qualche senso nel tuo bussare se ci fosse una porta fra di noi"; oppure quando il Cappellaio si lamenta con la Lepre dicendole che nonostante la sua trovata di aggiustare l'orologio spalmandoci dentro del burro, l'orologio continua a non camminare, la Lepre gli risponde: "Eppure era il burro migliore!".
Nel Paese delle meraviglie, insomma, le persone non riescono a vedere più in là di quello che le cose appaiono loro al primo momento. Poi, una volta che si sono fatti la loro idea, non sono più capaci di spostarsi di un millimetro dai loro schemi. Il mondo va da una parte, la loro testa dall'altra. Una strada è una cosa che serve per andare in un posto, e nient'altro; una persona che vedo bussare è una persona che sta cercando me, e nessun altro; gli orologi si aggiustano con il burro, e se il metodo non funziona la colpa è del burro. Ora, per tutti questi motivi a me questo Paese delle Meraviglie sembra proprio di conoscerlo, senza il bisogno di addormentarmi e di sognarlo come Alice. E a dirla tutta non mi sembra nemmeno così meraviglioso.

domenica 17 giugno 2007

casa

Di nuovo a casa. Sweet Home Alabama. Mi sarebbe piaciuto abitare in Alabama, così ogni volta che tornavo da un viaggio avrei potuto cantare la canzone. Comunque quella canzone se proprio volete saperlo mi ha stufato.

Mi sto perdendo. In realtà volevo solo dire che sono tornato a casa. Se chiudo gli occhi, quanti ricordi mi porto dietro di questo viaggio!!! Saranno almeno due o tre..(anche se uno non so se vale perchè riguarda gli sballottamenti del viaggio in aereo).
Roma è un città bellissima, piena di cose da vedere: il Colosseo, la Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, San Pietro... Io non ne ho vista nemmeno una.
Tre giorni intensi, comunque. E interminabili.
Il primo giorno delle persone parlavano.Io ascoltavo. Prendevo appunti. La sera ho sistemato gli appunti e poi sono andato a dormire.
Il secondo giorno delle altre persone parlavano. Io ascoltavo. Prndevo appunti. La sera ho sistemato gli appunti e poi sono andato a dormire.
Il terzo giorno delle altre altre persone parlavano. Io ascoltavo. Prendevo appunti. La sera non ho sistemato gli appunti perchè ho dovuto prendere l'aereo. Comunque poi sono andato a dormire lo stesso.
C'erano inglesi, spagnoli, norvegesi, italiani, proprio come nelle barzellette. Sì, in effetti i norvegesi non me li spiego nemmeno io. Tra l'altro io mi confondo sempre fra Norvegia e Finlandia, ma questo non l'ho detto a nessuno altrimenti magari si offendavano. La differenza principale fra Norvegia e Finlandia è che in una abitano i norvegesi e nell'altra i finlandesi, ma non riesco mai a ricordarmi chi abita dove.

Dicevamo: Roma. La sera andavo sempre (cioè due volte) a mangiare la pizza in un posto vicino al mio alloggio. La pizza non era un granchè, ma la cameriera sì, e a volte se ne vale la pena uno è disposto anche a mangiarsi una pizza così così.

D'accordo, sarebbe interessante che io dicessi cosa raccontavano le persone che parlavano e, insomma, cosa sono andato a Roma a fare, invece che tirare in ballo norvegesi e cameriere.
Purtroppo però il tempo a mia disposizione è terminato, dalla regia mi fanno segno che dobbiamo chiudere.

E poi adesso mi sento stanco come un cammello che ha appena attraversato il deserto. Non ho idea di come possa sentirsi un cammello che ha appena attraversato il deserto, a dire la verità. Magari non è neanche stanco. Si sa che i cammelli hanno le gobbe laraghe. Comunque quello che conta è che IO sono stanco, e il consiglio che gli specialisti danno in questi casi è quella di andare a dormire. Quindi mi adeguo.

Buonanotte a tutti quelli che mi conoscono. Gli altri no.

Nutro sempre la speranza di scrivere prima o poi qualcosa di serio o intelligente qui dentro.
Ma, come ogni volta, la cosa è rimandata al prossimo messaggio.

mercoledì 13 giugno 2007

roba

Preparativi per partenza per Roma.
Mettere della roba dentro a uno zaino. Fatto. Camicie magliette mutande calze spazzolino..., sì sì, d'accordo: fatto.
Ricordarsi biglietti aerei. Fatto.
Mettere liquidi in sacchetto di plastica. Fatto.
Quaderni libri e due o tre penne, visto che ce ne sarà almeno una che nel momento del bisogno non ne vorrà sapere di scrivere. Questo, fra parentesi, succede quando sei in giro e hai con te una sola penna, mai quando sei a casa. Comunque, fatto.
Salutare la mia gatta, ovviamente. Fatto.
Ripensare a tutte queste cose per vedere se manca qualcosa. Fatto.
Cos'altro manca? Ah, sì, esatto...partire. Stai a vedere che sto qui a preparare tutto e poi mi dimentico la cosa più importante.
Roma.Vado e torno. Toccata e fuga.
Vado a Roma, ma non a vedere Roma. Anche se poi quando vai a Roma è inevitabile che vedi Roma, come quando vai a Milano o a Bologna, d'altra parte. Nel senso che vedi Milano o Bologna, intendo, non che vai a Milano e vedi Roma. A meno che non sei un po' come Don Chisciotte, ma non è il mio caso.
Vado a Roma a sentire delle persone parlare. Certo, anche a Milano posso sentire delle persone parlare. Ma queste di Roma dicono cose diverse.
Non so se avrò molto da raccontare quando torno. Se non l'avrò mi invento qualcosa, tanto chi se ne accorge?
Comunque sono contento di partire. La cosa più bella quando si parte è pensare che prima o poi si torna, e quando si torna dopo che si è partiti si è sempre un pochino diversi.
Si dovrebbe partire ogni giorno. Solo che dopo un po' i posti dove andare finiscono. O forse no.
Buon viaggio a tutti.

persone

vorrei scrivere una cosa molto più profonda, o un pensiero un po' più lungo; ma chissà perchè tutto quello che mi viene in mente questa sera è: grazie.
Non so bene chi sto ringraziando. Ma a volte incontri delle persone e tutto quello che riesci a pensare è: grazie, perchè queste persone ci sono.
Però devi essere parecchio fortunato, come me...

Buonanotte

lunedì 11 giugno 2007

pensierino della sera

Piove, di fuori piove.
Le cose si bagnano.
Tranne quelle che hanno un posto per coprirsi, come un tetto, o roba simile.
Per queste cose, che hanno un posto per coprirsi, c'è qualcos'altro che si bagna al posto loro. Come un tetto, o robe simili.
Se uno è fortunato, come me, è fra le cose che non si bagnano.
Se uno non è fortunato, è fra le cose che si bagnano al posto delle altre.
Comunque, sia che uno si bagni, sia che non si bagni, sta di fatto che di fuori piove.
Su questo non ci piove.
La cosa migliore da fare, in casi come questo, è andarsene a dormire.
Domani è lunedì, e questa era una domenica sera. Tutto torna, per fortuna, anche stavolta.
Buonanotte.

sabato 9 giugno 2007

intro

avrei tante cose da dire.
l'ideale sarebbe sapere con precisione quanti giorni mi restano da vivere.
così saprei quanto scrivere ogni volta.
se sono pochi non mi ci metto neanche.
andrò a occhio.
o a naso.
o a orecchio.
bisogna avercelo, l'orecchio, come cantava uno.
io ce l'ho, l'orecchio.
anzi due.
quindi vado abbastanza sicuro.
a orecchio, diciamo che mi conviene scrivere una volta ogni tanto, tanto per essere precisi. "Tanto" mi sembra una frequenza ragionevole. Anche perchè a volte "tanto" significa "poco", quindi è un po' una via di mezzo fra il tanto e il poco. A volte, insomma. Ecco, sì, a volte scriverò.
Se avrò qualcosa da dire. Ma molto più probabilmente scriverò se non avrò niente da dire. Quello che ho da dire lo dico. Il resto lo scrivo. Qui.

eccoci

bene, cominciamo...