martedì 30 dicembre 2008

lui

E' un peccato che Dio non esista. Un peccato mortale. Verrà processato e mandato all'inferno, per il fatto di non esistere. Condannato per falsa testimonianza. E per aver pronunciato invano il nome di se stesso. E per aver ucciso. Ma soprattutto per il semplice fatto di non esistere. Avrebbe anche potuto dircelo prima, sarebbe stato più onesto da parte sua. E avrebbe risparmiato un po' di vite e un po' di sofferenza.
Comunque, adesso che ho capito che Dio non esiste, resta il problema di capire cosa devo fare. Vado avanti come se Lui ci fosse? Ma perchè? Non ho vissuto come se Lui ci fosse quando avevo il dubbio, non vedo perchè dovrei farlo ora che so che Lui non c'è. Allora potrei continuare a fare come se Lui non ci fosse, così siamo pari. Io e Dio intendo, noi due siamo pari. Io continuo a fare come se Lui non ci fosse, Lui continua a fare come se io non ci fossi. E già che ci siamo, per essere davvero pari, iniziamo a chiamare Lui "lui", con la minuscola, come io sono "io". Se uso la minuscola io che ci sono, non vedo perchè non dovrebbe usarla lui che non c'è.
Se poi per caso salta fuori che mi sono sbagliato e invece Dio c'è, allora, per dirla con Woody Allen, spero proprio che quando mi troverò al suo cospetto Lui abbia una buona scusa. Per tutto quanto.

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