giovedì 17 luglio 2008

salti

Eccoci qui, ancora. Ero qui ieri sera, sono qui adesso. Mi sono mai mosso? Dove sono stato? Cosa è successo? C'è una voragine fra me e il resto del mondo. Non tanto larga, ma profonda. Salterei, se solo non fosse così profonda. Solo per andare a vedere cosa c'è dall'altra parte. Ma è pericoloso. Il salto è breve, ma il rischio è alto. Comunque nessuno verrà da questa parte. Il mondo se ne infischia, il mondo va avanti anche se io non ci salto dentro. Non so da quanto sia lì quella voragine. Se mi giro dall'altra parte non la vedo, e si può andare avanti come se non ci fosse. Ma questo non cambia le cose, il mondo se ne sta sempre di là, anche se io non guardo. Non bisogna prendersi in giro, per quanto sia difficile dirsi la verità. Non me ne sto da questa parte perchè io lo voglio, o perchè qui mi piace. Mi ci sono ritrovato. Il mondo di là e io di qua. Posso provare ad accettarlo, non illudermi di averlo scelto.
Da questa parte si prova a riempirsi la vita come si può. Si può anche provare a parlare con qualcuno di là, se si urla abbastanza forte. A volte qualcuno risponde, ma non è una cosa semplice. Di solito le persone stanno dentro la propria vita, dentro le proprie cose. Non ci sono grandi motivi per cui qualcuno dalla parte di là debba sporgersi sull'orlo di un burrone a urlare verso di me. Neanch'io lo farei, se fossi di là. Non penserei nè alle voragini nè a cosa ci sia dall'altra parte. Vivrei, semplicemente vivrei. E mi troverei qualcosa per distrarmi da quel fastidioso pensiero di stare vivendo. Certo non mi fermerei a guardare uno che se ne sta di là e non sa come distrarsi. Certo non penserei a cosa mai possa esserci sul fondo di questa voragine che pare non avere fondo.

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