Notte. Il tempo rallenta. Lo spazio si allarga.
I pensieri si fanno più chiari, li si può persino capire. L'oscurità copre quello che non si vuole vedere, prima che la luce del giorno torni a illuminarlo. Tutti abbiamo qualcosa che vorremmo semplicemente dimenticare. La notte arriva per aiutarci.
La notte è una scatola in cui nascondere, in cui nascondersi. La notte è il posto di chi ha bisogno, e di chi ancora non ha capito di cosa ha bisogno.
La luna e le stelle bastano. La luna nel suo pallore, le stelle nel loro minuscolo brillare. Brillano come se lottassero per non diventare luce accecante, come se volessero continuare nel loro piccolo, innocente risplendere. Solo risplendere, senza la pretesa di gettare luce sulle cose, senza l'arroganza di abbagliare.Le stelle sono fari sparsi nel mare del cielo, che ci insegnano a non avere paura del buio che le circonda, che ci insengnano che ci si può perdere nell'oscurità senza perdersi. Le stelle sono luce sbriciolata che non vuole raccogliersi in una luce sola, e così ci invitano a spargere i nostri pensieri nel buio confortante di questa coperta di cielo. Ci aiutano a dimenticarci per qualche ora di noi stessi, ad alleggerirci di tutto quello che siamo o che dobbiamo essere.
Forse le stelle sono pensieri che non sanno più a chi appartengono.
La luna lascia fare, non c'è niente che la possa smuovere. Ma ci guarda per dirci che lei, almeno lei, ci vuole bene. Che lei sarà sempre lì, da qualunque posto ci affacceremo a guardarla. La luna ci aspetta, e mentre aspetta lascia che ci perdiamo sicuri nella notte.
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