Secondo me Cappuccetto Rosso non era una bambina molto intelligente. Lo si capisce da tante piccole cose. Racconta i fatti suoi al primo lupo che incontra, non capisce che quella che ha di fronte non è sua nonna, fa domande sceme sulla grandezza delle orecchie e del naso di sua nonna che non è sua nonna.
Inoltre, la famiglia Rosso ha avuto un bel coraggio a chiamare una figlia Cappuccetto. Neanche loro devono essere molto intelligenti.
Credo che di tutta la storia l'unica che si salva si la nonna, che almeno ha la scusante di essere vecchia e quindi un po' rintronata.
La storia di Cappuccetto Rosso deve essere però molto educativa, se è vero che non esiste bambino che non la conosca. Non so bene quale sia l'insegnamento che si vuole trasmettere, certo molto dipende dai punti di vista. Per i bambini normali, credo che l'insegnamento sia di non dare troppa confidenza ai lupi cattivi che non si conoscono. Per i cuccioli di lupo, l'insegnamento è di non mangiare una nipotina senza prima aver digerito la nonna. Per i cacciatori, l'insegnamento è che non si sa mai quale sorpresa si può trovare nella pancia degli animali che si uccidono. Ma soprattutto, credo che l'insegnamento sia quello di non fare troppe domande sulle dimensioni del naso della propria nonna.
Direi che la mia storia triste del camaleonte blu è molto più istruttiva e interessante. Se mai un giorno riuscirò a raccontarla, ovviamente. Si accettano suggerimenti sul prosieguo. Nel frattempo io ci dormo sopra. Al mio cuscino, intendo.
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