Non risolvere problemi.
Non rispondere a domande.
Semplicemente semplificare.
Prima di iniziare a semplificare, si dovrebbe capire se le procedure per semplificare sono semplici o complicate. Sempre che non sia troppo complicato arrivare a capirlo. Ovviamente, si potrebbe anche scoprire che un Ministero della Semplificazione è un mezzo troppo complicato per semplificare, e in questo caso il Ministero della Semplificazione dovrebbe decidere di eliminarsi da solo. Le cose diventerebbero più semplici perchè si potrebbe semplificare direttamente senza passare per il Ministero. Tuttavia, bisognerebbe prima chiedersi se eliminare il Ministero della Semplificazione è una procedura semplice o complicata. Se l'eliminazione risultasse troppo complicata, allora sarebbe più semplice mantenere un Ministero della Semplificazione che funziona in modo complicato che non complicarsi la vita eliminando qualcosa che, già di per sè, è complicato.
Semplificare dovrebbe essere una cosa molto più semplice. Non ci vuole un Ministero. Credo che si possa fare benissimo senza. Quando uno fa qualcosa, cerca di farla nel modo più semplice possibile. Punto. E fare le cose nel modo più semplice non contempla un Ministero che dica come farle.
Altrimenti ci vorrebbe un ministero per qualunque cosa. Un Ministero dell'Onestà, un Ministero della Puntualità, un Ministero del Rispetto, un Ministero del Mantenimento delle Promesse, eccetera. Uno dovrebbe essere onesto, puntuale, rispettoso, affidabile spontaneamente. Se non lo è, la soluzione non è mettergli alle spalle un Ministero, ma mettere qualcun altro in grado di essere onesto, puntuale, rispettoso, affidabile.
Un Ministero delle Promesse...suvvia, sarebbe ridicolo. Troppo ridicolo. Quindi reale. Almeno in Italia. "Reale in Italia" spesso significa "ridicolo". Perchè oltre al Ministero della Semplificazione abbiamo anche il Ministero per l'Attuazione del Programma (o qualcosa del genere). Come se non fosse ovvio che il programma è una cosa che va rispettata. Credo che se il Ministero della Semplificazione avesse un qualche senso, arriverebbe persino a scoprire che semplificherebbe molto le cose il rispettare il programma senza dover creare un Ministero che lo faccia rispettare.
Mi sembra ci sia un'idea delle persone molto distorta alla base di tutte queste cose fumose che vengono messe in piedi. L'idea è che qualunque competenza e qualunque qualità siano una questione tecnica che richiede "esperti", "specialisti","addetti". Credo si tratti di un'idea abbastanza pericolosa, perchè se anche le qualità morali vengono rese una questione tecnica e di competenza si rischia di deresponsabilizzare le persone che non hanno direttamente a che fare con quel "settore". Ci sono delle cose che dovrebbero essere alla base di qualunque competenza, e che non sono sullo stesso piano delle altre competenze. Se uno si occupa di finanza o di giustizia, deve ugualmente essere abbastanza razionale da fare le cose nel modo più semplice possibile e abbastanza onesto da rispettare gli impegni presi. Se così non è, allora quella persona non è adatta nè a occuparsi di finanza nè a occuparsi di giustizia. Non è semplicemente una questione di "altre competenze". Non si può tecnicizzare tutto quanto. Nessuno è esente dalla responsabilità verso gli altri, per il solo fatto di vivere in mezzo agli altri. Non serve specializzarsi, non serve ricorrere a esperti.
Tanto meno servono ministeri.
Qualche dubbio in più ce l'ho sul senso di un Ministero delle Pari Opportunità. Forse anche questa è una cosa di cui non c'è bisogno. O forse di cui non ci dovrebbe essere bisogno. Purtroppo le due cose non coincidono. Forse in questo caso l'esistenza di un apposito ministero ha senso, ma ha senso solo se lavora nell'ottica di giungere prima o poi a rendersi superfluo. La pari considerazione di tutte le persone (uomini e donne, ma anche in riferimento ad altre differenze)dovrebbe essere un'idea naturalmente condivisa, non qualcosa di imposto da un Ministero. Purtroppo le cose non stanno così al momento, quindi è evidente che qualcosa di concreto si debba fare. Non sono sicuro che un Ministero apposito sia il metodo giusto, ma potrei sbagliarmi.

Però quando guardo chi è stato nominato Ministro delle Pari Opportunità, capisco perchè all'idea di pari opportunità nel nostro Paese non si arriverà mai. Il Ministro delle Pari Opportunità è una ex showgirl che ha anche posato nuda per i soliti calendari. Se questo è quello che si ha in mente quando si parla di valorizzare il ruolo della donna, allora alla parità di uomini e donne faremmo meglio a rinunciare subito. Per tanto così si poteva scegliere direttamente una spogliarellista, o qualcosa su quel genere. Già sarebbe stato vergognoso far diventare ministro una persona di questo tipo, ma farla diventare proprio Ministro delle "Pari Opportunità" mi sembra addirittura grottesco. Se mostrare le tette per dilettare i maschietti significa valorizzare il ruolo della donna, allora direi che le Pari Opportunità esistono già eccome, basta guardare la televisione per accorgersene. I maschietti sono ben contenti, e a quanto pare anche le donne.

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