sabato 31 maggio 2008

confesso

Stamattina mi sono confessato. Sì, lo confesso, mi sono confessato. Non da un prete ovviamente, e neppure andando in Chiesa. Mi sono confessato da solo, nella mia stanza, a tu per tu con Dio. Con il mio Dio ovviamente. Mi sono scoperto senza peccati, proprio come sospettavo. Secondo la mia concezione di peccato, ovviamente.
Ho sempre cercato di fare del bene anzichè del male agli altri, anche quando non ci sono riuscito. Secondo l'unica concezione di bene a cui riesco a dare un senso, cioè provando a far sì che gli altri soffrissero il meno possibile. Non serve nient'altro per poter dire di essere senza peccato. Non so se questo basti ai preti e al loro Dio, ma basta a me. Fra l'altro il loro Dio commette molti di quelli che io considero peccati, ma Lui non viene mai da me ad ammettere le Sue colpe e a chiedere perdono. Io Lo perdonerei, se solo promettesse di essere più giusto e di non far più soffrire in questo modo le persone. E Lo perdonerei, se solo promettesse di non fare più "miracoli" , ma facesse in modo che le cose buone succedano normalmente, naturalmente. Se solo prometesse che in questo mondo non ci sarà più bisogno di "miracoli". I miracoli sono la cosa più ingiusta che c'è perchè sono un'offesa verso tutte le persone per le quali i miracoli non succedono mai. I miracolati sono persone di serie A, tutti gli altri si arrangino.
C'è un bel racconto ebraico in cui un sacrestano di sinagoga fa un lungo discorso a Dio, e alla fine Gli dice così: " Allora io ti dico qualcosa, ascoltami bene: tu sei l'Onnipotente, ma ti dico, domani è il giorno dell'espiazione dei peccati. Cerca domani di perdonarci i nostri peccati perchè forse, ma forse, noi perdoneremo i tuoi".

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