giovedì 24 settembre 2009

pasqua

D'improvviso s'è fatta notte, come se non ci fosse più bisogno di mettere in mezzo una sera . Un confine coi bordi indefiniti, è vero, che non sai bene quando inizia e quando finisce, ma pur sempre uno spartiacque. Di là il giorno, di qui la notte. Ma ci vuole la sera! Il buio si mangia ogni giorno una fetta sempre più grande di luce, e la notte spinge prepotente contro la sera schiacciandola sul giorno, fino quasi a farla scomparire da tanto che è appiatita sul confine impercettibile fra il buio e la luce.
Cosa sto cercando di dire con tutto questo? Che non voglio che arrivi l'autunno? Che ho paura del buio? Può darsi, ma forse no. Forse non voglio dire niente. E' solo che c'è meno luce. Tutto qui. Un fatto, ma magari un fatto senza valore. Chissenefrega dell'autunno e poi dell'inverno e del buio e del freddo e dei maglioni di cotone e poi di lana e del giubbino e poi della giacca e i guanti e la sciarpa e il Natale. Ecco, sì, il natale soprattutto, chissenefrega del natale.
Forse dovrei preoccuparmi del fatto che l'unica conclusione che riesco a trarre nella nottata tra il 23 e il 24 settembre sia "chissenefrega del Natale". Non c'è davvero nient'altro con cui occupare la mente? Possibile? Vogliamo per esempio parlare della Pasqua? Quando cade la prossima Pasqua? In che modo questo pensiero, oggi, 24 settembre, influisce sulla mia vita? Dove sarò la prossima Pasqua? Niente, neppure la Pasqua mi dà più soddisfazioni. Gli altri anni a quest'ora ero sul punto di partire, avevo la testa metà qui, metà in Inghilterra, e l'ultima metà in un posto che non posso dire. E adesso? Cosa si fa qui d'autunno, che non mi ricordo più?

Nessun commento: