Me ne vado. Appena prima di tornare, me ne vado. Cioè, più che altro mi mandano via. Ma solo da qui a là, andata e ritorno. Perchè mi fanno anche tornare, dopo avermi mandato via. Quattro giorni, prima vado poi torno, chè fare il contrario sarebbe difficile, oltre che insensato. Più che difficile, direi anzi impossibile. Insensato e impossibile. Per questo ho deciso di non farlo, e di affidarmi ancora una volta al metodo tradizionale. Appunto, quello che prima si va e poi si torna. Sarà banale, ma è ancora il sistema più efficace e diffuso.
Vado a parlare a della gente, e a sentire della gente che mi parla. Ascolterò di certo cose più interessanti di quelle di cui parlerò. Ascolterò gente che parla meglio di come io parlerò. Magari io ascolterò meglio loro di come loro ascolteranno me. Beh, una cosa la posso dire di certo: chissenefrega. Chissenefrega di come mi ascoltano e di come parlano e di quanto meglio parlino. Questo però evito di dirlo, se mi ricordo. E se mi scappa di dirlo lo stesso, beh, chissenefrega. Anche questo però è meglio se evito di dirlo. E se mi scappa lo stesso, beh, chissenefrega di nuovo. Ho comunque già messo nella valigia i sacchetti per infilarci dentro la testa, così là al buio posso dire chissenefrega quante volte voglio senza essere visto.
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