Guardiamo in faccia la realtà. Diciamo la verità. Siamo seri. Non prendiamoci in giro.Obbiettivamente.Il fatto è che.
Il fatto è che, obbiettivamente, non prendiamoci in giro, questo è il momento di essere seri e di dirci la verità, guardando in faccia la realtà.
Realtà. Verità. Obbiettività. Serietà.
Reale verità. Obbiettiva realtà. Seria verità. Vera obbiettività.
Trallalero. Trallalà.
La realtà si vede con gli occhi e si tocca con le mani. La realtà è colorata e qualche volta trasparente. Qualche volta colorata e trasparente insieme, come la birra o il cielo quando è azzurro.La realtà è ruvida e qualche volta liscia, mai ruvida e liscia insieme. Però a volte è morbida, come le guance quando le accarezzi o lo zucchero filato quando ci affondi la bocca. E viceversa.
La realtà capita che sia sottosopra, e in campagna elettorale addirittura destrasinistra.
La realtà è fatta di spigoli dove la testa sbatte ogni momento, ma alcuni spigoli sono fatti d'aria e ci si può sbattere tutte le volte che si vuole. Tanto ci si sbatte anche quando non si vuole.
La realtà si sente con le orecchie e si odora con il naso. La si può anche leccare o ingoiare, e a volte sa di mirtilli, soprattutto quando si mangiano i mirtilli. I mirtilli però non si sentono con le orecchie,anche se li si può odorare con il naso o spalmarli sulla maglietta bianca. La realtà la preferisco quando sa di cioccolato fondente o di pizza al prosciutto, ma se sa di cioccolato fondente e di pizza al prosciutto contemporaneamente la preferisco un po' meno e forse la vomito.
Comunque anche quando la si vomita la realtà rimane realtà uguale. E anche quando la si odia. E anche quando rende tristi. E anche quando ti copre la visuale e ti fa credere che non c'è nient'altro. E anche quando ce n'è troppo poca. E anche quando fa sparire qualcosa o qualcuno che prima era reale almeno come la realtà.
Quando ti sveglia al mattino con la luce e con il rumore o con il peso del mondo sopra i tuoi occhi chiusi, la realtà non se ne va più, almeno finchè non si sogna o si dorme o si muore. In quest'ordine di preferenza, se permettete.
I sogni sono pezzi di realtà che si mescolano in un modo non tanto reale, ma a volte in modo troppo reale. Comunque mai in modo semplicemente reale, altrimenti sarebbero realmente realtà.
I miei sogni di stanotte saranno troppo reali, perchè ho visto troppa realtà in questi ultimi giorni,e ho paura che non me ne libererò più.
lunedì 31 marzo 2008
domenica 30 marzo 2008
luce
Ripensandoci, credo che la primavera sia arrivata davvero. Stasera ho cenato che c'era ancora luce di fuori, quindi dovremmo esserci. Potete far aprire i fiori e lasciar volare le farfalle. Gli alberi possono iniziare a diventare un po' più verdi e poi, se possibile, i fiori di pesco dovrebbero colorare un po' di più il tutto. Non ci starebbe male anche qualche rondine, se non è chieder troppo. Almeno due o tre, perchè una non basta a far primavera, dicono. Poi dovreste mettermi un po' più di azzurro nel cielo, per cortesia. Ecco, così, ci siamo. Cosa manca? Magari qualche grado in più di temperatura, e un po' di pollini in aria giusto per fare un po'di allergia. Senza la gente con l'allergia (non io, per carità) non è primavera...Bene, dovremmo esserci. Per le mie placche primaverili in gola aspetterei ancora qualche settimana, se siete d'accordo, perchè quelle sono più tipiche della primavera inoltrata.
Bene, dovrebbe essere tutto. Buona primavera a tutti
Bene, dovrebbe essere tutto. Buona primavera a tutti
la primavera e i fiori gialli
Domenica pomeriggio. Il calendario dice primavera, il cielo ancora no. Eppure ieri ogni cosa sembrava rivestita di primavera... ma forse non è stato il cielo azzurro o il caldo del pomeriggio. Forse pioveva, forse c'era il solito inverno appena oltre il mio naso, mentre io ero abbagliato da qualcos'altro che mi ha fatto credere che la primavera fosse lì di fianco a me. 
Adesso che tutto è tornato normale mi sto convincendo che quello che ho visto ieri non poteva essere reale. Certe cose non possono esistere nella realtà, credetemi.
E adesso che sono qui, con questa domenica di cui non so cosa fare, c'è un retrogusto amaro dietro la vista di ogni cosa, persino di questo bosco verde dove stamattina sono andato a passeggiare. Qualcuno sa cosa farsene di una domenica che viene subito dopo un sabato di fiori gialli? O non vi siete mai posti questa domanda? Cosa può fare uno se non pensare e ripensare?
Forse dovrei alzarmi da questa sedia e uscire per cercare dove la primavera si è nascosta, in riva al lago o in mezzo ai prati ancora un po' smorti.
O forse dovrei solo aspettare che la primavera arrivi da sola, senza fretta, e mi riprenda fra le sue braccia come fa con gli alberi indeboliti dall'inverno.

Adesso che tutto è tornato normale mi sto convincendo che quello che ho visto ieri non poteva essere reale. Certe cose non possono esistere nella realtà, credetemi.
E adesso che sono qui, con questa domenica di cui non so cosa fare, c'è un retrogusto amaro dietro la vista di ogni cosa, persino di questo bosco verde dove stamattina sono andato a passeggiare. Qualcuno sa cosa farsene di una domenica che viene subito dopo un sabato di fiori gialli? O non vi siete mai posti questa domanda? Cosa può fare uno se non pensare e ripensare?
Forse dovrei alzarmi da questa sedia e uscire per cercare dove la primavera si è nascosta, in riva al lago o in mezzo ai prati ancora un po' smorti.
O forse dovrei solo aspettare che la primavera arrivi da sola, senza fretta, e mi riprenda fra le sue braccia come fa con gli alberi indeboliti dall'inverno.
giovedì 27 marzo 2008
pazienza
Inizia un'altra giornata, e questa è la prima buona notizia di oggi. Perdipiù è una giornata di primavera, anche se il cielo è un po' così e il freddo è un po' così e anche io sono un po' così. Il mio angioletto custode si è ammalato oggi, forse per colpa di questa primavera un po' così. Vorrei avere un braccio abbastanza lungo per arrivare ad aprire un buchino in mezzo alle nuvole e lasciare passare un solo raggio di sole che vada dritto dritto al mio angioletto custode e lo faccia guarire. Ma è difficile arrivare fino alle nuvole, non avete idea quanto, anche se io una volta ci sono stato sopra. Allora non rimane che aspettare che ci pensi la primavera da sola. Ma la primavera è timida, delicata, fa sempre tutto in punta di piedi, e fa sempre più fatica a mandar via questo inverno così invadente e robusto e arrogante. Bisogna aspettare con un po' di pazienza che i fiori del mattino non si pieghino al freddo della notte, che la luce della sera allunghi le proprie braccia fino a rubare al buio il tempo della cena , che gli angioletti possano volare in mezzo alla primavera con tutta la leggerezza che hanno dentro senza che l'inverno invada i loro sorrisi e la loro dolcezza. Il mio angioletto è fatto per la primavera, come i fiori sugli alberi che iniziano a colorare di rosa il mondo là fuori e i pensieri per quello che verrà.
martedì 25 marzo 2008
non si sa mai
Adesso che la Pasqua è passata ve lo posso dire. Per me la storia che Gesù muore e risorge è vera solo per metà. Secondo me muore punto e basta, sono quasi sicuro. Quindi della Pasqua si potrebbe anche fare a meno. Per non parlare di pasquetta. Comunque ho passato una bella pasquetta, e anche la pasquettina non è stata male.
MI piacerebbe che ci fossero meno feste religiose durante l'anno. Non intendo meno feste, intendo meno religione. Vorrei si facesse più spesso vacanza per motivi diversi, che ci fossero altre cose da commemorare e ricordare e festeggiare. Anche perchè dell'aspetto religioso delle feste non importa più niente a nessuno. (per fortuna, ma lo dico sottovoce).
Io ho un rapporto particolare con la religione, difficile da spiegare. Fondamentalmente non la sopporto. Ecco, in effetti non era tanto difficile. Credo di avere sviluppato una certa intolleranza da bambino, quando hanno pensato bene di mandarmi a scuola dalle suore. Poi, ovvio, appena diventi grande abbastanza da capire che razza di gente è la maggior parte della pretaglia inizi a distaccartene da solo, quasi per reazione automatica.Però intanto il danno è fatto. Se ci ripenso con attenzione, le persone più subdole e arroganti e spregevoli che mi è capitato di incontrare nella mia vita sono stati dei preti. Nella graduatoria dei valori di ciascun prete credo che al primo posto vengano i soldi. Al secondo la sicurezza economica. Al terzo il denaro. Non ci credono neppure loro in quello che raccontano, ma l'importante è continuare a raccontare, ne va del proprio portafogli. La cosa che più non sopporto è che i preti dicono sempre che loro non possiedono nulla, che tutto è della chiesa e che a loro è concesso solo il minimo indispensabile per vivere. Non è vero, non credete mai a un prete quando fa questi discorsi. I preti non fanno mai niente se non prevedono di intascare dei soldi. La Chiesa dà loro solo il minimo indispensabile perchè i soldi se li tieni per gestire i propri intrallazzi. E così i preti mantengono i loro vizietti prelevando quattrini direttamente ai fedeli. A parte quei vizietti gratuiti che ogni tanto saltano fuori sui giornali e che subito vengono messi a tacere.
Va bene, stasera sono un po' arrabbiato, e allora mi è venuta voglia di parlare male dei preti. Ma forse adesso è meglio se mi fermo. Dicono non porti bene parlar male dei preti. Io non ci credo, però non si sa mai. C'era un tizio (credo un filosofo, ma non mi ricordo più chi), che si dichiarava ateo e che un giorno fu visto farsi il segno della croce. "Ma come, non eri ateo?", gli chiede un amico. "Sì", risponde il filosofo, "ma ho sentito dire che Dio aiuta anche quelli che non ci credono".
Ecco, speriamo sia vero..
MI piacerebbe che ci fossero meno feste religiose durante l'anno. Non intendo meno feste, intendo meno religione. Vorrei si facesse più spesso vacanza per motivi diversi, che ci fossero altre cose da commemorare e ricordare e festeggiare. Anche perchè dell'aspetto religioso delle feste non importa più niente a nessuno. (per fortuna, ma lo dico sottovoce).
Io ho un rapporto particolare con la religione, difficile da spiegare. Fondamentalmente non la sopporto. Ecco, in effetti non era tanto difficile. Credo di avere sviluppato una certa intolleranza da bambino, quando hanno pensato bene di mandarmi a scuola dalle suore. Poi, ovvio, appena diventi grande abbastanza da capire che razza di gente è la maggior parte della pretaglia inizi a distaccartene da solo, quasi per reazione automatica.Però intanto il danno è fatto. Se ci ripenso con attenzione, le persone più subdole e arroganti e spregevoli che mi è capitato di incontrare nella mia vita sono stati dei preti. Nella graduatoria dei valori di ciascun prete credo che al primo posto vengano i soldi. Al secondo la sicurezza economica. Al terzo il denaro. Non ci credono neppure loro in quello che raccontano, ma l'importante è continuare a raccontare, ne va del proprio portafogli. La cosa che più non sopporto è che i preti dicono sempre che loro non possiedono nulla, che tutto è della chiesa e che a loro è concesso solo il minimo indispensabile per vivere. Non è vero, non credete mai a un prete quando fa questi discorsi. I preti non fanno mai niente se non prevedono di intascare dei soldi. La Chiesa dà loro solo il minimo indispensabile perchè i soldi se li tieni per gestire i propri intrallazzi. E così i preti mantengono i loro vizietti prelevando quattrini direttamente ai fedeli. A parte quei vizietti gratuiti che ogni tanto saltano fuori sui giornali e che subito vengono messi a tacere.
Va bene, stasera sono un po' arrabbiato, e allora mi è venuta voglia di parlare male dei preti. Ma forse adesso è meglio se mi fermo. Dicono non porti bene parlar male dei preti. Io non ci credo, però non si sa mai. C'era un tizio (credo un filosofo, ma non mi ricordo più chi), che si dichiarava ateo e che un giorno fu visto farsi il segno della croce. "Ma come, non eri ateo?", gli chiede un amico. "Sì", risponde il filosofo, "ma ho sentito dire che Dio aiuta anche quelli che non ci credono".
Ecco, speriamo sia vero..
lunedì 24 marzo 2008
paure
Bondi a Di Pietro: "Lei è un uomo che mi fa orrore"
Di Pietro: " Sono orgoglioso che le faccio orrore"
(Ballarò 18 marzo)
Di Pietro: " Sono orgoglioso che le faccio orrore"
(Ballarò 18 marzo)
sabato 22 marzo 2008
esodo
La primavera è iniziata. Non so bene quando a dire la verità. ALcuni dicono che è iniziata ieri, il 21 marzo. Altri dicono che è iniziata l'altro ieri, il 20 marzo, perchè quest'anno è bisestile e quindi il 21 è come se in realtà fosse il 20. La questione non mi interessa più di tanto, purchè mi assicuriate che adesso siamo in primavera.
Io ho iniziato la primavera ammalandomi. Però adesso sono già guarito, è durata solo un giorno e mezzo, e sono stato fortunato perchè alla fine ho vomitato una volta sola. Scusate, prometto che "vomitato" è l'ultima parolaccia che scrivo.
L'altra novità è che domani è Pasqua. Pasqua pasquetta. Il weekend di Pasqua. L' "esodo" pasquale. Si usano ancora le uova di Pasqua? A casa mia non ce n'è neanche una, però magari oggi me la compro.
Ieri siccome ero malato ho fatto il pieno di televisione, anche perchè erano mesi che non guardavo la televisione italiana. Dopo mezz'ora ero già su internet che cercavo un biglietto per scappare di nuovo in Inghilterra. La cosa che più mi è rimasta impressa è la pubblicità delle suonerie del cellulare con il topo. C'è questo topo che canta una canzone che più o meno dice "bella topolona quanto sei bona", e poi ti chiede se vuoi mandare anche tu i COMPLIMENTI a una ragazza tramite cellulare. L'Italia deve essere cambiata parecchio in questi sei mesi in cui sono stato via, perchè prima che partissi giurerei che "bella topolona quanto sei bona" non era la frase migliore da usare per fare un complimento (a meno che il tuo scopo non fosse di farti lasciare l'impronta di 5 dita sulla faccia).
Comunque sono contento che oggi sto un po' meglio. Non solo di salute intendo, ma anche di umore. Ho riletto il post qua sotto, mamma mia che depressione.Probabilemnte era anche un po' colpa del virus intestinale, che prima di andare nell'intestino si era messo a girarmi un po' per il cervello. Ma adesso che sono tornato di buon umore sono pronto a rituffarmi con rinnovato entusiasmo nel mare frizzante della vita e...no, aspettate, mi sta tornando il cattivo umore..
Io ho iniziato la primavera ammalandomi. Però adesso sono già guarito, è durata solo un giorno e mezzo, e sono stato fortunato perchè alla fine ho vomitato una volta sola. Scusate, prometto che "vomitato" è l'ultima parolaccia che scrivo.
L'altra novità è che domani è Pasqua. Pasqua pasquetta. Il weekend di Pasqua. L' "esodo" pasquale. Si usano ancora le uova di Pasqua? A casa mia non ce n'è neanche una, però magari oggi me la compro.
Ieri siccome ero malato ho fatto il pieno di televisione, anche perchè erano mesi che non guardavo la televisione italiana. Dopo mezz'ora ero già su internet che cercavo un biglietto per scappare di nuovo in Inghilterra. La cosa che più mi è rimasta impressa è la pubblicità delle suonerie del cellulare con il topo. C'è questo topo che canta una canzone che più o meno dice "bella topolona quanto sei bona", e poi ti chiede se vuoi mandare anche tu i COMPLIMENTI a una ragazza tramite cellulare. L'Italia deve essere cambiata parecchio in questi sei mesi in cui sono stato via, perchè prima che partissi giurerei che "bella topolona quanto sei bona" non era la frase migliore da usare per fare un complimento (a meno che il tuo scopo non fosse di farti lasciare l'impronta di 5 dita sulla faccia).
Comunque sono contento che oggi sto un po' meglio. Non solo di salute intendo, ma anche di umore. Ho riletto il post qua sotto, mamma mia che depressione.Probabilemnte era anche un po' colpa del virus intestinale, che prima di andare nell'intestino si era messo a girarmi un po' per il cervello. Ma adesso che sono tornato di buon umore sono pronto a rituffarmi con rinnovato entusiasmo nel mare frizzante della vita e...no, aspettate, mi sta tornando il cattivo umore..
mercoledì 19 marzo 2008
scarpe nuove
Uno capisce che c'è qualcosa che non va quando il momento più bello della sua giornata è quello in cui si infila sotto le coperte e si addormenta. Non che ci sia qualcosa di sbagliato nello sprofondarsi nel sonno e godersi il riposo, ma bisognerebbe che le cose che uno fa di giorno fossero qualcosa in più che ingannare il tempo nell'attesa che venga sera.
Se guardo la mia vita, mi pare che stia prendendo una piega che non mi piace. Non si dovrebbe mai guardare la propria vita, altrimenti si finisce con il vedere tutto quello che non vorremmo vedere. Si finisce con il chiedersi se facciamo ogni giorno le cose che facciamo perchè è quello che vogliamo, oppure se non sia tutto quanto un modo di accumulare stanchezza per godersi meglio il sonno della notte. Non so quale risposta abbia questa domanda, ma forse fermarsi a guardare la propria vita non è il metodo giusto per rispondere. Si rischia di vedere le cose come in realtà sono, e sarebbe meglio evitare di riconoscere troppa realtà.
La mia vita non è una brutta vita, finchè non ci penso su troppo. Quasi mi vergogno a lamentarmi, perchè so che la mia vita è molto migliore di quella di tanti altri che non possono nemmeno permettersi il lusso di fermarsi a pensare a tutte queste cose inutili e fumose. Ne hanno già abbastanza di viverla la propria vita.
Ma non è colpa mia se tutto questo non basta a farmi credere che la mia vita vada bene. La mia vita non va bene,e non voglio nemmeno provare a convincermi del contrario.
Quando la vita non va bene, uno deve cercare di cambiare. Ma come si fa? Posso cambiare le cose fuori di me, il lavoro, le scarpe, la gente che vedo...ma come faccio a cambiare me? Uno non può scegliere il modo in cui è. Le persone cambiano, sì, ma non cambiano mai da sole. E' sempre qualcos'altro, o qualcun altro, che le fa cambiare. Per questo quando le persone cambiano, cambiano senza accorgersene. Qualcuno o qualcosa ha dato loro uno scossone, ma loro cosa ne sanno? Loro facevano la loro vita, prendevano le misure al loro mondo. Poi succede qualcosa che ti scombussola tutte le misure e tutti i progetti che avevi fatto secondo queste misure. Ma tu che ne sai di quello che sta succedendo? Sei troppo impegnato a vivere, misurare, progettare per accorgerti la tua prospettiva poco a poco cambia..Finchè a un certo punto ti accorgi di trovarti in un altro mondo, e che tutte le cose intorno a te hanno una luce e un peso e un valore diverso...
Allora ecco cosa faccio. Mi metto qui e aspetto che lo scossone arrivi. Quando mi vedrete cambiato, per favore, fatemelo sapere.
Così magari riuscirò ad andare a letto senza pensare che c'è qualcosa di sbagliato nel fatto di rannicchiarsi sotto le coperte e dormire, dormire, dorm....
Se guardo la mia vita, mi pare che stia prendendo una piega che non mi piace. Non si dovrebbe mai guardare la propria vita, altrimenti si finisce con il vedere tutto quello che non vorremmo vedere. Si finisce con il chiedersi se facciamo ogni giorno le cose che facciamo perchè è quello che vogliamo, oppure se non sia tutto quanto un modo di accumulare stanchezza per godersi meglio il sonno della notte. Non so quale risposta abbia questa domanda, ma forse fermarsi a guardare la propria vita non è il metodo giusto per rispondere. Si rischia di vedere le cose come in realtà sono, e sarebbe meglio evitare di riconoscere troppa realtà.
La mia vita non è una brutta vita, finchè non ci penso su troppo. Quasi mi vergogno a lamentarmi, perchè so che la mia vita è molto migliore di quella di tanti altri che non possono nemmeno permettersi il lusso di fermarsi a pensare a tutte queste cose inutili e fumose. Ne hanno già abbastanza di viverla la propria vita.
Ma non è colpa mia se tutto questo non basta a farmi credere che la mia vita vada bene. La mia vita non va bene,e non voglio nemmeno provare a convincermi del contrario.
Quando la vita non va bene, uno deve cercare di cambiare. Ma come si fa? Posso cambiare le cose fuori di me, il lavoro, le scarpe, la gente che vedo...ma come faccio a cambiare me? Uno non può scegliere il modo in cui è. Le persone cambiano, sì, ma non cambiano mai da sole. E' sempre qualcos'altro, o qualcun altro, che le fa cambiare. Per questo quando le persone cambiano, cambiano senza accorgersene. Qualcuno o qualcosa ha dato loro uno scossone, ma loro cosa ne sanno? Loro facevano la loro vita, prendevano le misure al loro mondo. Poi succede qualcosa che ti scombussola tutte le misure e tutti i progetti che avevi fatto secondo queste misure. Ma tu che ne sai di quello che sta succedendo? Sei troppo impegnato a vivere, misurare, progettare per accorgerti la tua prospettiva poco a poco cambia..Finchè a un certo punto ti accorgi di trovarti in un altro mondo, e che tutte le cose intorno a te hanno una luce e un peso e un valore diverso...
Allora ecco cosa faccio. Mi metto qui e aspetto che lo scossone arrivi. Quando mi vedrete cambiato, per favore, fatemelo sapere.
Così magari riuscirò ad andare a letto senza pensare che c'è qualcosa di sbagliato nel fatto di rannicchiarsi sotto le coperte e dormire, dormire, dorm....
martedì 18 marzo 2008
Geova s.p.a.
Oggi è stata una giornata così insignificante che non capisco perchè l'abbiano messa in calendario. Se ne poteva anche fare a meno. Non so se era così anche prima che partissi, mi sembra di ricordare qualcosa di un pochino meglio. La cosa più interessante che mi è capitata oggi è stato l'incontro con dei testimoni di Geova. Li ho visti mentre passeggiavo vicino a casa, e quando si sono accorti della mia presenza hanno sfoderato una Bibbia e me l'hanno puntata contro. Ho pensato di reagire in modo violento, in fondo sarebbe stato per leggittima difesa. Ma ho preferito darmi alla fuga. Sono stato fortunato, sono riuscito a seminarli, ma che paura... Ogni volta che vedo dei testimoni di Geova mi viene da chiedermi cosa facciano nella vita e come si mantengano, considerando che invece di lavorare passano le giornate in missione. Magari li paga questo Geova, anche se probabilmente sono tutti contratti a prgetto. Ma per tatno così, se io fossi Geova mi affiderei direttamente a un call center, che oggi è più conveniente. Fra l'altro se avete notato i testimoni di Geova girano sempre in coppia, il che mi fa venire in mente un paragone con una cosa che non si può dire.
Il fatto che sia qui a parlare di testimoni di geova la dice lunga su che razza di giornata sia stata questa, e mi fa pensare che forse è meglio se vado a dormire.
Buonanotte, che Geova vi benedica
Il fatto che sia qui a parlare di testimoni di geova la dice lunga su che razza di giornata sia stata questa, e mi fa pensare che forse è meglio se vado a dormire.
Buonanotte, che Geova vi benedica
lunedì 17 marzo 2008
punto e a capo
Parentesi chiusa.Punto e a capo.
Ci avete fatto caso che ultimamente il tempo è passato molto più in fretta del solito? Ero qui che mi organizzavo per partire, pensavo a quanto sarebbero durati sei mesi. Mi sembravano un'eternità, un periodo così lungo che non vale nemmeno la pena di mettersi lì a pensare a come sarà, e come io sarò, quando i sei mesi finiranno. E invece lo sapete quanto sono lunghi sei mesi? Io lo so: sono lunghi soltanto sei mesi.Il tempo di prendere un aereo, ambientarsi un po' nel posto nuovo, fare un salto a casa per natale, ritornare e ambientarsi di nuovo un po', e a un certo punto ti trovi all'aeroporto con un biglietto sola andata per casa in tasca.
E adesso sono qui, esattamente nello stesso punto, sulla stessa sedia, dove sei mesi fa mi chiedevo quanto sarebbero stati lunghi sei mesi, e come sarebbe stato aprire questa lunga parentesi. Possibile che questi mesi siano esistiti davvero? Eppure mi sembra tutto così identico a sei mesi fa, talmente identico che è difficile credere che ci sia stato qualcosa in mezzo. La sola differenza è che quello che ho in mente sono ricordi, non aspettative e progetti.
E' stato bello, è stato intenso, è stato soprattutto difficile. In certi momenti almeno. C'era sempre qualcosa che mi mancava. E una cosa che mi mancava più di tutte. E' stata la prima cosa che ho ritrovato, che ho voluto ritrovare, appena sono tornato qui. Ed era anche l'ultima cosa che avevo voluto lasciare quando ero partito. Che strano. Il momento in cui la parentesi si è aperta e quello in cui la parentesi si è chiusa sono stati così simili...così stupendamente simili..
E adesso? Ho tante cose da fare, tante cose da sistemare. Fogli di appunti sparsi, idee da riorganizzare, persone da rivedere, abitudini da riprendere in mano. E un po' di peso da recuperare (ma questo non sarà molto difficile). Insomma, provare a raccogliere un po' i frutti di questi sei mesi. O almeno provare a vedere se dei frutti ci sono stati.
In ogni caso, parentesi chiusa. Punto e a capo.
Ci avete fatto caso che ultimamente il tempo è passato molto più in fretta del solito? Ero qui che mi organizzavo per partire, pensavo a quanto sarebbero durati sei mesi. Mi sembravano un'eternità, un periodo così lungo che non vale nemmeno la pena di mettersi lì a pensare a come sarà, e come io sarò, quando i sei mesi finiranno. E invece lo sapete quanto sono lunghi sei mesi? Io lo so: sono lunghi soltanto sei mesi.Il tempo di prendere un aereo, ambientarsi un po' nel posto nuovo, fare un salto a casa per natale, ritornare e ambientarsi di nuovo un po', e a un certo punto ti trovi all'aeroporto con un biglietto sola andata per casa in tasca.
E adesso sono qui, esattamente nello stesso punto, sulla stessa sedia, dove sei mesi fa mi chiedevo quanto sarebbero stati lunghi sei mesi, e come sarebbe stato aprire questa lunga parentesi. Possibile che questi mesi siano esistiti davvero? Eppure mi sembra tutto così identico a sei mesi fa, talmente identico che è difficile credere che ci sia stato qualcosa in mezzo. La sola differenza è che quello che ho in mente sono ricordi, non aspettative e progetti.
E' stato bello, è stato intenso, è stato soprattutto difficile. In certi momenti almeno. C'era sempre qualcosa che mi mancava. E una cosa che mi mancava più di tutte. E' stata la prima cosa che ho ritrovato, che ho voluto ritrovare, appena sono tornato qui. Ed era anche l'ultima cosa che avevo voluto lasciare quando ero partito. Che strano. Il momento in cui la parentesi si è aperta e quello in cui la parentesi si è chiusa sono stati così simili...così stupendamente simili..
E adesso? Ho tante cose da fare, tante cose da sistemare. Fogli di appunti sparsi, idee da riorganizzare, persone da rivedere, abitudini da riprendere in mano. E un po' di peso da recuperare (ma questo non sarà molto difficile). Insomma, provare a raccogliere un po' i frutti di questi sei mesi. O almeno provare a vedere se dei frutti ci sono stati.
In ogni caso, parentesi chiusa. Punto e a capo.
mercoledì 12 marzo 2008
back
Comunque secondo me l'acqua calda e' stata una grande invenzione, checche' se ne dica. Non so se hanno inventato prima il fuoco o prima l'acqua, ma l'idea di far passare l'acqua vicino al fuoco e' stata grandiosa. Fino a quel momento nessuno aveva capito a cosa servisse il quadratino rosso sui rubinetti delle docce. Ma dopo la scoperta dell'acqua calda tutto ha iniziato ad avere senso. Non mi va che la gente dica "la scoperta dell'acqua calda" in tono cosi' sarcastico e sprezzante. Scrivero' una lettera al Presidente per fare le mie rimostranze al riguardo.
Sara' la prima cosa che faro' al mio rientro in Italia. Anzi, la seconda. La prima non posso dire cosa sara', ma sara' dolce e lunga e forte.
Mancano 5 giorni, credo. Mercoledi', giovedi', venerdi' sabato. Sono 4. Spero che l'Italia sia pronta al mio rientro, perche' non so se io lo sono. Ho iniziato a pensare a come sarebbe stato il momento del ritorno da quando sono partito, ma non pensavo che il momento del ritorno sarebbe arrivato per davvero. Era solo un pensiero, una di quelle cose che uno non crede succederanno veramente. E invece a un certo punto ti accorgi che succede. Giuro! ho anche il biglietto aereo gia' pronto sul comodino.
Magari domani vado a farmi l'ultimo giretto per l'Inghilterra. A Norwich. Sempre che il vento non mi porti via. In questi giorni e' una continua bufera, anche se oggi c'e' il sole. Non ho mai visto da nessuna parte un vento come quello inglese. Non solo perche' il vento non si puo' vedere, ma perche' da nessuna parte c'e' un vento cosi'forte.
Anche in Italia comunque, a quanto leggo, c'e' aria di tempesta. Veltroni e' gia' stato costretto a indignarsi due volte nelle ultime settimane. I sondaggi dicono che i valori tradizionali sono in crisi, e scivolano sempre piu' in basso nella graduatoria di priorita' delle persone. E' probabile che non si qualifichino neppure per l'Uefa. La Juve comunque va abbastanza bene considerando tutto. Rimane al di sopra della famiglia basata sul matrimonio fra un uomo e una donna e della Fiorentina. Anche se la vita continua a rimanere sacra.
No, direi che non mi sento pronto per l'italia...
Sara' la prima cosa che faro' al mio rientro in Italia. Anzi, la seconda. La prima non posso dire cosa sara', ma sara' dolce e lunga e forte.
Mancano 5 giorni, credo. Mercoledi', giovedi', venerdi' sabato. Sono 4. Spero che l'Italia sia pronta al mio rientro, perche' non so se io lo sono. Ho iniziato a pensare a come sarebbe stato il momento del ritorno da quando sono partito, ma non pensavo che il momento del ritorno sarebbe arrivato per davvero. Era solo un pensiero, una di quelle cose che uno non crede succederanno veramente. E invece a un certo punto ti accorgi che succede. Giuro! ho anche il biglietto aereo gia' pronto sul comodino.
Magari domani vado a farmi l'ultimo giretto per l'Inghilterra. A Norwich. Sempre che il vento non mi porti via. In questi giorni e' una continua bufera, anche se oggi c'e' il sole. Non ho mai visto da nessuna parte un vento come quello inglese. Non solo perche' il vento non si puo' vedere, ma perche' da nessuna parte c'e' un vento cosi'forte.
Anche in Italia comunque, a quanto leggo, c'e' aria di tempesta. Veltroni e' gia' stato costretto a indignarsi due volte nelle ultime settimane. I sondaggi dicono che i valori tradizionali sono in crisi, e scivolano sempre piu' in basso nella graduatoria di priorita' delle persone. E' probabile che non si qualifichino neppure per l'Uefa. La Juve comunque va abbastanza bene considerando tutto. Rimane al di sopra della famiglia basata sul matrimonio fra un uomo e una donna e della Fiorentina. Anche se la vita continua a rimanere sacra.
No, direi che non mi sento pronto per l'italia...
lunedì 10 marzo 2008
soprassalti...il plagio del monsignore
"L'Italia ha bisogno di un soprassalto di amore" ("monsignor" Bagnasco)
"C'e' bisogno d'amore per dio, di un overdooooooooooooooooooooooose d'amore" (Zucchero)
mi diverte mettere citazioni che si commentano da sole..
per esempio
"Confermiamo la linea di non coinvolgimento, come Chiesa, e dunque come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito: linea che già ci ha caratterizzato nelle precedenti consultazioni" (sempre il monsignore)
Occorre anche fronteggiare, con pari determinazione e chiarezza di intenti - ha citato dall'intervento pontificio - il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell'essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell'ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale (il monsignore, due minuti dopo la frase di prima)
"C'e' bisogno d'amore per dio, di un overdooooooooooooooooooooooose d'amore" (Zucchero)
mi diverte mettere citazioni che si commentano da sole..
per esempio
"Confermiamo la linea di non coinvolgimento, come Chiesa, e dunque come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito: linea che già ci ha caratterizzato nelle precedenti consultazioni" (sempre il monsignore)
Occorre anche fronteggiare, con pari determinazione e chiarezza di intenti - ha citato dall'intervento pontificio - il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell'essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell'ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale (il monsignore, due minuti dopo la frase di prima)
giovedì 6 marzo 2008
mercoledì 5 marzo 2008
miao

La cosa che piu' adoro dei gatti e' il loro menefreghismo assoluto. La loro supponenza e disprezzo davanti a tutto e a tutti. Puo' succedere il finimondo attorno a loro, la cosa li lascia del tutto indifferenti, purche' si possa schiacciare un pisolino.
Ieri vado ad ascoltare questa conferenza. Ci sono diverse persone gia' sedute, e tutto e' quasi pronto per iniziare. Allora entra lui. Il gatto. Nero, occhi verdi. Se la prende comoda, guarda con supponenza tutti quanti e poi prende posto su una sedia verso le ultime file. C'erano dei posti liberi piu' avanti, ma lui sceglie di stare in disparte. Ci vuole qualche minuto prima che trovi la posizione giusta. Intanto la conferenza e' iniziata, ma lui sulla sua sedia sembra preoccupato piu' di trovare il posto per appoggiare la testa che dei paradossi dell'autoconoscenza. Non prende appunti, mi chiedo cosa sia venuto a fare. Finalmente trova la posizione. Volta le spalle al relatore e a tutto il resto del mondo, infila la testa fra le zampre e inizia a fare quello per cui era venuto. Dorme. Ci tiene a mostrare il suo disprezzo per tutta quella gente venuta li' ad ascoltare uno che parla, e anche per quello che parla. Ogni tanto fa riemergere gli occhietti verdi dal nero delle zampe, e guarda intorno con l'aria di uno a meta' fra l'annoiato e lo scocciato. E' evidente che il tema dell'autoascrizione di credenze di second'ordine non lo tocca minimamente. Piuttosto, sembra che sia lui ad avere qualcosa di piu' importante da dire, ma quel tizio dietro la cattedra continua coi suoi discorsi e non lascia spazio al gatto di dire la sua. Ma al gatto non serve parlare, gli basta abbassare un pochino le palpebre e tenere gli occhi appena appena aperti, e tutti capiscono quello che gli passa per la mente. Il gatto sta pensando: "dovete proprio venire a fare questa discussione qui dove io ho deciso di dormire?". Non puoi provare a spiegare al gatto che e'stato lui a venire a dormire dove gia' era in programma una conferenza, il gatto non ha la concezione che ogni tanto sia lui a doversi adeguare al resto del mondo. Nessuno sembra disposto a prestare attenzione al gatto, cosi' lui si rigira e si rimette a dormire, probabilmente offeso. Quando il tizio finisce di parlare, c'e' un applauso da parte del pubblico. E qui il gatto perde del tutto la pazienza. Si alza in piedi sulla sedia, lancia un'occhiataccia a tutti quanti e toccato nell'orgoglio siincammina verso l'uscita.
I gatti si credono i padroni del mondo. Per questo i gatti SONO i padroni del mondo. Quando inizi una discussione con un gatto, sai che alla fine sara' lui ad avere ragione. Succede sempre cosi' anche fra me e la mia gatta. E devi essere sempre pronto a dargli da mangiare quando ha fame, a fargli spazio per dormire quando ha sonno, a grattargli il musino quando vuole essere coccolato. Se non sei all'altezza di quello che lui ti chiede, il gatto ti licenzia e va a cercarsi qualcun altro che gli riempie meglio a ciotola, o che gli gratta il musino senza dargli fastidio.
Si', adoro i gatti. Soprattutto quando li vedi tornare a casa il mattino e aspettare di entrare dalla porta per iniziare il loro sonno di 12 ore, dopo aver passato la notte chissa' dove. Non devono lavorare, nessuno gli chiede niente, ma loro pretendono che la ciotola sia piena per lo spuntino di mezzogiorno. Lo capisci che lo pretendono, non c'e' nient'altro che quegli occhietti sprezzanti possono voler dire.
I cani, non so perche', mi danno l'idea di essere un po' piu' ottusi...
Iscriviti a:
Post (Atom)