Alcune cose hanno tre dimensioni, ma altre si fermano a due. Alcune cose sono profonde, così profonde da sprofondarci dentro. Altre cose si accontentano di essere lunghe e larghe, una superficie piatta dove il fondo è un concetto assente.
Chissà se siamo noi a scegliere se andare a fondo o rimanere in superficie, o se invece tutto dipende dalla natura delle cose su cui ci muoviamo. E cos'era questa? Una domanda? O la constatazione di un dubbio che si sa non avere soluzione?
Ma poi,è sufficiente riempire i solchi profondi per poter scivolar via sulla superficie delle cose? Oppure non c'è modo di rendere superficiale una cosa profonda? E con le cose profonde, si può solo sprofondare fino in fondo, o ci si può tuffare dentro con la stessa leggerezza e pienezza con cui si veleggia sulle rassicuranti superfici? Sì, insomma, si può andare in profondità senza andare a fondo? Immergersi senza annegare, lanciarsi senza cadere, cose così. Perchè se si può, allora siamo salvi. Anche se non avremo capito bene da che cosa ci saremo salvati, noi saremo salvi. Sì, ma si può? Questa sì, era una domanda, ne sono quasi sicuro. Dovrebbe esserci anche una risposta, se non sbaglio, qui da qualche parte, ma a dire la verità non ricordo più dove l'ho messa. Forse l'ho data in prestito. O forse me l'avevano prestata e io l'ho semplicemente restituita. Forse la risposta era "non lo so", o forse no. Chi lo sa. Ma visto che a questo punto una risposta serve, me ne posso inventare una io una adesso, di quelle risposte che non rispondono, è vero, ma dopotutto per una risposta il fatto di rispondere non è essenziale. Le risposte servono solo a riempire lo spazio bianco lasciato da una domanda, per non dare l'impressione che dopo quel punto interrogativo restino buchi troppo profondi. Allora la mia risposta è: mi salvi chi può, se si può.
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