lunedì 20 aprile 2009

verbi

Certe cose potrebbero essere diverse, forse addirittura migliori. Ma cesserebbero di essere quello che sono. Diventerebbero altre cose. Forse addirittura migliori, ma altre. E allora no, niente potrebbe essere diverso. Io non potrei essere un'altra persona, non potrei vivere un'altra vita. Perchè non sarei più io e non sarebbe più la mia vita. Non c'è niente oltre alle scelte che si fanno, non ci sono altre scelte, non ci sono altri modi di essere. Si è quello che si diventa, il resto è fantasia. Fantasie di quel che sarebbe potuto o avrebbe dovuto o sarebbe. Verbi troppo traballanti, realtà di fumo e aria. In una parola, niente. La strada è una, gli altri sono riflessi o, peggio, miraggi. La strada è una, anche se non è segnata o predeterminata e non c'è nessun destino a guidarci. La strada è una perchè si costruisce insieme ai nostri passi, mette terra nuova là dove noi mettiamo il piede, e appena noi mettiamo il piede. Terra nuova dove non c'era nulla e in mezzo al nulla che continua a rimanere nulla. Anche dove noi, guardando ai bordi della nostra strada, crediamo di vedere le inesistenti strade parallele dei tanti "sarebbe potuto" e "avrebbe dovuto" e "sarebbe" che non possono, non devono e non sono.

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