domenica 29 giugno 2008

"...che essi esistono di per sè..."

"Allora, d'accordo? Si metta in testa una volta per tutte che penso spesso a lei e con affetto. Almeno riguardo a questo, smetterà di tormentarsi. I tormenti sono tipici dell'adolescenza, ma io non voglio essere occasione o pretesto di tormento per nessuno. I sentimenti affettuosi esistono per aiutare a vivere, non per far soffrire. Se ha veramente affetto nei miei riguardi, è necessario che il ricordo che ha di me sia per lei un incoraggiamento, uno stimolo ed un conforto. Se non le è possibile deve soltanto dimenticarmi. E' segno di grande debolezza d'animo non saper trovare nei sentimenti altro che dolore. Un animo è forte in proporzione alla sua capacità di gioire. E' vero, lei è ancora una bambina, ma questo non la dispensa dal dovere di essere forte. Sappia che se pensa a me solo per tormentarsi, il suo sentimento è puramente egoistico e non ha alcun valore. Quando si amano gli altri di per sè, si è sempre felici di sapere che essi esistono. Potrebbe godersi la vita meglio se fosse capace di dimentacare se stessa"

"La ricerca della sensazione implica un egoismo che, per quanto mi concerne, mi fa orrore. Essa non impedisce di amare, ma induce a considerare gli esseri amati come semplici occasioni di godimento o di sofferenza e a dimenticare che essi esistono di per sè. Si vive in mezzo a fantasmi. Si sogna invece di vivere"

Simon Weil, Piccola cara... Lettere alle allieve

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