...la chiara, netta, distinta sensazione di non avere capito niente.
In 27 anni non ho capito proprio niente. Di me, degli altri, delle cose.
...e poi quell'altra chiara, netta, distinta sensazione che gli altri abbiano capito tutto, sappiano bene che forma hanno le cose e come affrontarle.
Hanno capito tutto. Di se stessi, delle cose. No, di me no. Qualcosa è sfuggito anche agli altri,per fortuna.
Adesso aspetto che qualcuno mi spieghi. Sono pronto. Qualcuno mi spiega, per favore?
breve aggiornamento serale...sto leggendo un libro che mi sembra uno dei più belli che abbia mai letto. Ma forse è solo perchè lo sto leggendo proprio nel momento in cui avevo bisogno di un libro così, e quindi mi sta dando più di quanto mi avrebbe dato in altri momenti. Era lì sulla mensola da anni, e non so come mi è venuto l'istinto di prenderlo e aprirlo adesso. Sentivo che mi avrebbe potuto dare qualcosa, non so come spiegarlo. Il libro si chiama L'albergo delle donne tristi. Parla di un gruppo di donne tristi che stanno in un "albergo", che in realtà non è un vero e proprio albergo ma una casa di cura. Si curano dal male che la vita ha fatto loro. Per guarire usano due medicine soprattutto, il sonno e il silenzio. Non troppo silenzio però, solo quando serve. Negli altri momenti parlano, raccontano, commentano, ascoltano. Alcune di loro aspettano qualcosa, altre cercano di non aspettarsi più niente per non soffrire più. Tutte provano a essere quello che sono, che è la cosa più difficile di tutte, perchè la vita non ti fa mai essere quello che sei, non ti fa mai scegliere quello che vuoi. Bisogna fare un grosso respiro e provare a vedere cosa rimane una volta che si è soffiato fuori tutto quanto. SOprattutto, bisogna avere il coraggio di guardare, affrontare e accettare quello che rimane. Il coraggio di essere quello che si è.
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