lunedì 30 giugno 2008

scelte

Le persone non dovrebbero mai soffrire. Non è giusto che si soffra, perchè si soffre sempre anche se non lo si merita.
Davvero, sembra che non ci sia scampo. E' una delle poche cose che ho imparato fin qui, forse la cosa di cui sono più sicuro.
Si soffre per il male che si riceve e che si fa, ma si soffre anche per il bene che, se lasciato libero, si mescola con quell'egoismo di cui tutti siamo fatti, fino a non far più distinguere se il bene è quello che si dà agli altri o quello che ci aspettiamo ci torni indietro.
Si soffre quando non ci si aspetta niente e ci si illude che ci si possa accontentare del presente, ci si illude che tutto questo basti. Ma si soffre anche per le troppe aspettative, per i troppi sogni che si hanno.
Si soffre quando si ha paura di quello che potrebbe succedere, e forse si soffre ancora di più quando si è troppo sicuri di se stessi e di quello che si può ottenere.
Si soffre anche per lo sforzo di non far soffrire gli altri, o più semplicemente per lo sforzo di essere come gli altri ci vorrebbero.
Non è giusto, è tutto quello che mi viene da dire...

ancora un pizzico di bruce, per digerire



"Brilliant disguise"

Tonight our bed is cold
I'm lost in the darkness of our love
God have mercy on the man
Who doubts what he's sure of


bellissima..

Stanotte il nostro letto è freddo
Mi sono perso nell'oscurità del nostro amore
Dio abbia pietà dell'uomo
Che dubita di ciò di cui è sicuro

domenica 29 giugno 2008

"...che essi esistono di per sè..."

"Allora, d'accordo? Si metta in testa una volta per tutte che penso spesso a lei e con affetto. Almeno riguardo a questo, smetterà di tormentarsi. I tormenti sono tipici dell'adolescenza, ma io non voglio essere occasione o pretesto di tormento per nessuno. I sentimenti affettuosi esistono per aiutare a vivere, non per far soffrire. Se ha veramente affetto nei miei riguardi, è necessario che il ricordo che ha di me sia per lei un incoraggiamento, uno stimolo ed un conforto. Se non le è possibile deve soltanto dimenticarmi. E' segno di grande debolezza d'animo non saper trovare nei sentimenti altro che dolore. Un animo è forte in proporzione alla sua capacità di gioire. E' vero, lei è ancora una bambina, ma questo non la dispensa dal dovere di essere forte. Sappia che se pensa a me solo per tormentarsi, il suo sentimento è puramente egoistico e non ha alcun valore. Quando si amano gli altri di per sè, si è sempre felici di sapere che essi esistono. Potrebbe godersi la vita meglio se fosse capace di dimentacare se stessa"

"La ricerca della sensazione implica un egoismo che, per quanto mi concerne, mi fa orrore. Essa non impedisce di amare, ma induce a considerare gli esseri amati come semplici occasioni di godimento o di sofferenza e a dimenticare che essi esistono di per sè. Si vive in mezzo a fantasmi. Si sogna invece di vivere"

Simon Weil, Piccola cara... Lettere alle allieve

venerdì 27 giugno 2008

modi verbali: il condizionale

Mi sono sempre posto un certo tipo di domande. Sì, insomma, "quel" tipo di domande, quelle che tutti prima o poi nella vita ci poniamo, almeno una volta. Ho brancolato nel buio per anni, ma ora, finalmente, ho trovato la risposta. Ora so tutto quello che mi serviva sapere per vivere felicemente.
Su Marte si possono piantare gli asparagi.
Dico davvero, l'ho appena letto sul giornale. Sì, gli asparagi. Non è stupendo? Non vi fa sentire meglio ? Se penso a tutte le notti che ho passato in bianco, soffrendo come un cane, a pormi domande sugli asparagi.
Come avrei voluto essere io al posto dello scopritore:

"E' il tipo di suolo che potrebbe essere trovato nel vostro giardino, ricco cioè di sostanze alcaline - ha aggiunto lo scienziato - E' un suolo dove potrebbero crescere degli asparagi. Sono dati molto eccitanti per noi".

Anche per noi, caro scienziato, sono dati molto eccitanti. Sento un brulicare di farfalle nello stomaco, le gambe mi tremano. Forse devo andare in bagno.
E pensare che questo è solo l'inizio di tante altre scoperte che potrebbero attenderci in futuro. Avanti di questo passo, potremmo arrivare a scoprire, per esempio, che su Saturno potrebbero esistere degli extraterrestri, che la Luna potrebbe essere fatta di formaggio, che sulla Terra potrebbero svilupparsi forme di vita intelligente, che la via Lattea potrebbe essere spostata di 10 cm più in là. Magari su Giove potrebbero crescere delle fragole.
Potrei gettarmi dal balcone dalla felicità. Sarei contento, comunque, di scoprire anche che proprio lì vicino al terreno marziano degli asparagi si potrebbe metter su una bella risaia, dove potrebbe crescere del buon riso e si potrebbe così cucinare un bel risotto agli asparagi. Gli scienziati potrebbero arrivare a scoprirlo, chissà. Sarebbe bello. Anzi, mi piacerebbe che fossi io a scoprirlo. Sarebbe una soddisfazione.
Forse allora potrei fare anch'io lo scienziato, sarebbe interessante. Avrei già in mente quello che potrei scoprire. Le mie prime scoperte sarebbero queste: la Terra potrebbe girare per il verso opposto una volta ogni tanto; la gravità potrebbe non esistere, e tutti quelli che nascono dall'equatore in giù potrebbero così precipitare nel vuoto; l'universo potrebbe essere diverso, o anche triverso, o quante volte volete; Bruce Springsteen potrebbe cantare "Quel mazzolin di fiori"; Dio potrebbe non avere la barba; dal cielo potrebbero piovere ciambelle, come in quella puntata dei Simpson; i cani potrebbero parlare, e gli uomini abbaiare, e i gatti potrebbero miagolare; io potrei non esistere; io potrei esistere solo ogni tanto, quando ne ho voglia.
Insomm, credo che sarei proprio portato per la scienza. In fondo gli scienziati della Nasa ci hanno messo anni a scoprire che su Marte potrebbero crescere gli asparagi, e guardate io quante cose ho scoperto in 5 minuti.

giovedì 26 giugno 2008

commento a caldo

...il più grande di tutti Bruce. E ogni volta sempre più grande. Stavolta più di tutte.
Non so dove vada a prendere quella roba che trasmette sul palco. Non so come faccia a diventare sempre più intenso e dirompente man mano che invecchia. Non so come faccia a tirarti fuori quella grinta e quella voglia di vivere che quasi mi ero dimenticato di avere.
Intenso questo concerto, davvero intenso. Non mi vengono altre parole, anche se so che queste non bastano. A un certo punto ho pensato che lo stadio non ce l'avrebbe fatta a reggere quella voce e quella forza.
Durante "Because the night" la voce del pubblico è riuscita quasi a sovrastare quella di Bruce, tanta era la forza che la canzone trasmetteva.
Momenti da pelle d'oca.
E poi il regalo personale di Bruce a me, "Racing in the Street".
E poi "Born to Run" fatta ancora allo stesso modo, come se niente fosse cambiato negli ultimi 30 anni.
E poi l'immancabile "Badlands", altrimenti non sarebbe stato un concerto di Bruce.
E poi "Candy's Room", piccola perla semi-dimenticata e rispolverata per l'occasione.
E poi "She's the one", struggente e vissuta come se l'avesse cantata stasera per la prima volta.
Ti perdono, Bruce, per non avermi fatto The River. Ce la teniamo per un'altra volta. Mi piace pensare che fra un po' ripasserai di qua. Io aspetto.
Articolo corriere: http://www.corriere.it/spettacoli/08_giugno_26/springsteen_concerto_san_siro_514b4020-4340-11dd-bb33-00144f02aabc.shtml

articolo La Stampa

altro articolo

martedì 24 giugno 2008

scusate, prometto che è l'ultimo

REAL WORLD

QUESTA è UNA DELLE CLASSICHE CANZONI CHE SU ALBUM PASSANO INOSSERVATE MA DAL VIVO (SOPRATTUTTO QUESTE VERSIONI ACUSTICHE)SONO STUPENDE..

...Well tonight I just wanna shout
I feel my soul waist deep and sinkin'
Into this black river of doubt
I just wanna rise and walk along the riverside
And when the morning comes baby I don't wanna hide
I'll stand right at your side with my arms open wide...

ci siamo (II)

Bruce a Milano, domani sera. Il più grande di tutti, Bruce.
Grandi canzoni. Grandi melodie, grandi testi. Le canzoni di Bruce non sono canzoni, sono racconti, romanzi condensati in poche strofe. Personaggi ben definiti che si muovono attraverso storie commoventi, struggenti,romantiche, comunque mai banali. Personaggi carichi di vita, di sogni, di paure, di ricordi. Comunque mai anonimi.
E poi la voce di Bruce. Intensa, potente, grintosa, delicata, dolce. Tanti cantanti in uno, tanti stili in uno, senza però mai perdere l'identità. Bruce è Bruce, non ci si può sbagliare.
Difficile dire quale album o canzone di Bruce preferisco, anche se una risposta finalmente sono riuscito a darmela, quasi senza accorgermene.Quando sono partito per l'Inghilterra ho messo nel lettore mp3 un po' di canzoni indispensabili che mi avrebbero fatto compagnia per i mesi a venire. Ovviamente ho messo anche canzoni di Bruce. Ma nel momento di decidere, ho capito che l'unica canzone di cui non avrei davvero potuto fare a meno era The River. Se avessi avuto spazio per una sola canzone,insomma, avrei di sicuro messo quella. Non ero ancora nato quando Bruce l'ha scritta, è vero, ma forse è la canzone che sento più mia. Anche se poi appena lo dico mi vengono in mente decine di altre canzoni per cui vale la stessa cosa.
Sono contento che Bruce torni con la E-Street Band, e sono contento di esserci domani perchè probabilmente questo è l'ultimo tour di Springsteen con la E-Street Band (spero non l'ultimo di Bruce). Bruce è uno che nella sua carriera ha sempre fatto le cose al momento giusto, ha sempre capito quando era il momento di provare strade diverse e non ha mai vissuto di rendita. E' uscito con album acustici e malinconici dopo aver riempito stadi con leggendari concerti rock, ha lasciato la E-Street Band all'apice del successo e se l'è ripresa dopo aver dimostrato che un grande cantautore rimane un grande anche senza avere un gruppo come quello a fianco. Credo che anche questa volta tirerà dritto per la sua strada. Giunto a questo punto e a questa età, può dare tanto anche senza la E-Street Band, e con "Devils and Dust" l'ha dimostrato (quel concerto acustico a Bologna, quasi tre ore sul palco, soltanto Bruce, la sua voce, la sua chitarra, nient'altro, nessun altro...credo sia stato il migliore concerto che io abbia visto).
L'ultimo album di Bruce non mi ha molto entusiasmato, a parte qualche canzone come "Long Walk Home". Ma Bruce dal vivo può cantare qualunque cosa, riuscirà sempre a commuovermi.
Sì, insomma, sono pronto...a domani Bruce.
THE RIVER

I come from down in the valley
where mister when you're young
They bring you up to do like your daddy done
Me and Mary we met in high school
when she was just seventeen
We'd ride out of that valley down to where the fields were green

We'd go down to the river
And into the river we'd dive
Oh down to the river we'd ride

Then I got Mary pregnant
and man that was all she wrote
And for my nineteenth birthday I got a union card and a wedding coat
We went down to the courthouse
and the judge put it all to rest
No wedding day smiles no walk down the aisle
No flowers no wedding dress

That night we went down to the river
And into the river we'd dive
Oh down to the river we did ride

I got a job working construction for the Johnstown Company
But lately there ain't been much work on account of the economy
Now all them things that seemed so important
Well mister they vanished right into the air
Now I just act like I don't remember
Mary acts like she don't care

But I remember us riding in my brother's car
Her body tan and wet down at the reservoir
At night on them banks I'd lie awake
And pull her close just to feel each breath she'd take
Now those memories come back to haunt me
they haunt me like a curse
Is a dream a lie if it don't come true
Or is it something worse
that sends me down to the river
though I know the river is dry
That sends me down to the river tonight
Down to the river
my baby and I
Oh down to the river we ride

ostacoli

no, non si può studiare in queste condizioni...

buona giornata

Alzarsi male è forse il modo migliore per iniziare le giornate, così poi anche se sarà una giornata normale e insignificante mi sembrerà comunque meglio di come è iniziata. Certo che è assurdo che uno debba inventarsi queste cose per darsi un po' di coraggio, e per di più deve fare finta di crederci... se me le dicesse qualcun altro sarebbe più semplice, perchè è più semplice credere a quello che dicono gli altri che a quello che ci si racconta da soli. Anche se ultimamente sono diventato piuttosto bravo anche a credermi da solo. Solo che dopo un po' la fantasia si esaurisce, e già oggi per esempio non ho quasi più niente da raccontarmi, a parte quella scemenza che ho scritto all'inizio.
Quando avrò tempo farò un elenco di tutte le scemenze che mi sono raccontato nell'ultimo periodo facendo finta di crederci. Sono proprio tante. E sono proprio scemenze. No, meglio che non faccio l'elenco, altrimenti poi finisco con il credere l'unica cosa che riuscirei a credere senza troppi sforzi. cioè che per raccontarsi tutte queste scemenze bisogna essere proprio scemi...

lunedì 23 giugno 2008

sabato 21 giugno 2008

sabato pomeriggio

Un pomeriggio sdraiato sull'erba. Il lago, il cielo, le nuvole. Il verde, il blu, il bianco. Solo io. Un po' di gente attorno, sì, e bambini che corrono. Ma comunque solo io, tutto il resto è paesaggio. Barche e battelli. Un campanile sulla riva opposta. Io e il paesaggio, il mondo finisce qui.
Pensieri.
Ricordi.
Sempre più ricordi. Troppi.
Poi di nuovo pensieri. Tanti.
Ma lì attorno niente cambia. Il verde, il blu, il bianco. Non importa come sto, rimaniamo allo stesso modo io e il paesaggio.
Non importa come sto..come vorrei crederci

venerdì 20 giugno 2008

tanti auguri a me

Oggi compio un po' di anni. Ne compio 2008-1981= 27. Bel numero 27, mi piace: i 30 anni sono ancora lontani ma hai già abbastanza anni per essere considerato una persona matura. Anche se poi è vero che uno può essere maturo a 18 anni e un altro può non esserlo a 30. Ma insomma, qualcosa ci si dovrà pur raccontare per dare una lettura positiva dei 27 anni.
Ma non voglio nè fare bilanci nè pensare a quello che mi aspetta nel futuro.
Non faccio bilanci perchè ho paura di scoprire la verità su questi 27 anni.
Non penso a quello che mi aspetta perchè ho paura del futuro.
La sola cosa di cui sono sicuro, insomma, è che ho paura. Forse è solo che sono in una fase della mia vita che non riesco bene a capire, a inquadrare. Ho mille motivi per essere felici e mille e uno motivi per non esserlo. Dei mille motivi per essere felice, però, tendo sempre a dimenticarmi. Gli altri invece li ho sempre in mente. Non ho molti motivi per "festeggiare" questo compleanno, ma d'altra parte ho smesso di "festeggiare", nel vero senso della parola, i compleanni dalla quinta elementare.
Come regalo di compleanno vorrei ritrovare un po' di quell'equilibrio che negli ultimi tempi ho perso, con me stesso e con gli altri. Vorrei che tutto quanto si riassestasse. Vorrei un po' più di tranquillità. Vorrei che il nervoso sparisse. Vorrei che la mia angoscia sparisse. Vorrei che per alcune cose il tempo non passasse. Vorrei forse troppe cose..

giovedì 19 giugno 2008

passi

Ti si secca la bocca, Floreana. L'amore è un passo falso. Devi fare attenzione a come cammini. Anzi, ancora meglio, evita di camminare. Meglio fermarsi. Ognuno resti ibernato nel suo angolino: così non ci si farà del male a vicenda.
Il tuo istinto più forte è quello di proteggerti, ma non hai la fermezza per rinunciare completamente all'amore: c'è qualcosa dentro di te che si sente ancora attratto dal pericolo. Insomma, Floreana, qual è la cosa peggiore che potrebbe capitarti? Non essere amata.
E' proprio così grave?

(Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi)

martedì 17 giugno 2008

proviamo

forza, un bel sorriso...


no, no, più spontaneo..bisogna proprio "ridere". Riproviamo



ecco, sì, già meglio

provare a sorridere fa bene, lo dicono i più autorevoli scienziati:

lunedì 16 giugno 2008

lezioni

...la chiara, netta, distinta sensazione di non avere capito niente.
In 27 anni non ho capito proprio niente. Di me, degli altri, delle cose.
...e poi quell'altra chiara, netta, distinta sensazione che gli altri abbiano capito tutto, sappiano bene che forma hanno le cose e come affrontarle.
Hanno capito tutto. Di se stessi, delle cose. No, di me no. Qualcosa è sfuggito anche agli altri,per fortuna.
Adesso aspetto che qualcuno mi spieghi. Sono pronto. Qualcuno mi spiega, per favore?

breve aggiornamento serale...sto leggendo un libro che mi sembra uno dei più belli che abbia mai letto. Ma forse è solo perchè lo sto leggendo proprio nel momento in cui avevo bisogno di un libro così, e quindi mi sta dando più di quanto mi avrebbe dato in altri momenti. Era lì sulla mensola da anni, e non so come mi è venuto l'istinto di prenderlo e aprirlo adesso. Sentivo che mi avrebbe potuto dare qualcosa, non so come spiegarlo. Il libro si chiama L'albergo delle donne tristi. Parla di un gruppo di donne tristi che stanno in un "albergo", che in realtà non è un vero e proprio albergo ma una casa di cura. Si curano dal male che la vita ha fatto loro. Per guarire usano due medicine soprattutto, il sonno e il silenzio. Non troppo silenzio però, solo quando serve. Negli altri momenti parlano, raccontano, commentano, ascoltano. Alcune di loro aspettano qualcosa, altre cercano di non aspettarsi più niente per non soffrire più. Tutte provano a essere quello che sono, che è la cosa più difficile di tutte, perchè la vita non ti fa mai essere quello che sei, non ti fa mai scegliere quello che vuoi. Bisogna fare un grosso respiro e provare a vedere cosa rimane una volta che si è soffiato fuori tutto quanto. SOprattutto, bisogna avere il coraggio di guardare, affrontare e accettare quello che rimane. Il coraggio di essere quello che si è.

venerdì 13 giugno 2008

lucciole

Ieri sera uscendo dal garage ho visto che il bosco di fianco a casa mia era pieno di lucciole. Saranno state centinaia, era come un immenso albero di natale sdraiato in mezzo ai cespugli. Non si vedeva nient'altro, solo il buio e tante piccole scintille che si accendevano e si spegnevano. E' stata una sensazione stranissima, non me l'aspettavo.
Quando ero piccolo mi ricordo che passavo serate intere a guardare le lucciole dalla terrazza di casa. Poi a un certo punto le lucciole sono sparite, e per tanti anni quel pezzo di bosco è rimasto triste e buio. Fino all'anno scorso, quando una sera di maggio, chissà come e chissà perchè, le lucciole sono ricomparse, anche se erano davvero poche poche.
E ieri sera invece c'era questa scena lì fuori che mi ha dato qualcosa come una piccola scossa. C'era tutto, la pioggia, i lampi, il vento...e poi quello che non penseresti mai di vedere sotto la pioggia, i lampi e il vento..una miriade di piccole luci che si accendevano e si spegnevano, nonostante l'acqua, indifferenti a un'estate che non c'è.
Non so perchè adesso, mentre penso alle lucciole che continuano a brillare anche sotto la pioggia, mi viene così da piangere. Non so perchè mi si debbano bagnare gli occhi in questo modo, che quasi non vedo quello che scrivo. Non so perchè non si possa semplicemente guardare piovere sopra le lucciole e lasciarsi le lacrime dentro, per un'alta volta, per altre cose. E non so quante lacrime ci siano ancora qua sotto, e quante volte devo ancora vedere piovere sopra le lucciole prima che tutte quante siano uscite...

lunedì 9 giugno 2008

fatica

difficile. molto.
riempire certe sensazioni di vuoto.
capire quanto è grande il vuoto.
se è possibile riempirlo con qualcos'altro.
se è possibile addirittura riempirlo come prima.
esattamente come prima.
se l'adesso e il dopo fossero come il prima.
Se le cose più preziose che uno ha non andassero mai via.
Mai.

..ero partito con delle domande. Senza accorgermene ho finito con dei desideri.

..se l'adesso e il dopo fossero come il prima.
Se le cose più preziose che uno ha non andassero mai via.
Mai.

martedì 3 giugno 2008

Può essere che per un po' non aggiorni il blog. Non so quanto è "un po'". Forse un giorno, forse una settimana, forse qualche ora. Solo che per questo po' la cosa migliore che possa fare è non mettermi lì troppo a pensare. Insomma,stare un po' di più nella realtà, tra le cose concrete, lasciar perdere tutto quello che non è presente. Poi può anche essere che cambio idea e in realtà continuo normalmente. Non so. E' che adesso, 3 giugno 2008 alle ore 19.06, credo sia meglio che per un po' non mi metto lì a pensare troppo. Non so se ne sono capace, in fondo mi ci sono già messo, e questo è già diventato un post come tutti gli altri.
E' che sto facendo i conti con la felicità, voglio scoprire se è una cosa possibile, nonostante tutto. Ma bisogna non pensarci troppo. Io ci provo