lunedì 3 maggio 2010

tu

Che vuoi? Sì, tu, ce l'ho con te. Sì sì, proprio tu. Che vuoi?
Perchè sei qui? Perché stai leggendo questo blog, proprio questo e non un altro?
Avevi del tempo libero? Oppure stai impegnando il tuo tempo non libero, o anzi stai liberando il tuo tempo che dovrebbe essere impegnato?
Cosa ti aspetti da me, tu che passi di qui e leggi il mio blog? Pensi che abbia qualcosa da dire, o addirittura da dirti? Forse ce l'ho. Anche se dopo due anni e mezzo di blog uno potrebbe avere esaurito la riserva di cose da dire. Non che avessi questa gran riserva, a dire il vero.

Oggi non è successo niente, cioè sono successe tantissime cose senza significato. Va bene questa, come cosa da dire? Forse non è quello che uno si aspetterebbe da un blog. Dopotutto anche questa frase è una delle cose senza significato che sono successe oggi. Ho anche alternato momenti di rabbia a momenti di moderato sollievo, oggi, con punte di contentezza verso mezzogiorno e di stanchezza verso le 5. Già più interessante, ma non abbastanza da soddisfarti, vero? Non so che farci, è così. Posso impegnarmi di più, ma non saresti davvero contento, non basterebbe a evitare il tuo andartene di qui con un senso di insoddisfazione e l'idea di aver buttato via tre minuti del tuo tempo. Forse la delusione ti porterà a non passare più da queste parti. Forse non ci rivedremo mai più, se mai ci siamo visti qualche volta. Fa niente, si sta più larghi quando si è in pochi. E da soli poi si sta larghissimi, da dio, comodissimi. Ma se tornate mi stringo, prometto, so rinunciare alle comodità.

So rinunciare persino al lusso della solitudine, al privilegio dell'autocommiserazione, alla pace della resa.
Quindi torna, e torna presto, che io resto qui, e preparo le parole per la prossima volta, preparo parole migliori, preparo significati, più significati, semino parole e aspetto che tu torni a vedere i frutti.
Ecco, ora mi metto largo, mi metto comodo, mentre esci e te ne vai per la tua strada. Ma qui di posto ce n'è, ricordati.

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