A un certo punto mi sono trovato a inseguire un filo di pensieri e di ricordi, e di pensieri sui ricordi, la cui conclusione è stata che in fin dei conti, nonostante quello che ci si racconta, la cosa cui una persona finisce con l'essere più legata e che dà un senso a tutto quanto è solo il senso del dovere che pian piano si viene a costruire verso qualcuno e verso qualcosa. Non importa più, a un certo punto, chi sia quel qualcuno e cosa sia quel qualcosa. Magari importa all'inizio, e siccome importa, uno inizia a prendersi degli impegni al riguardo. Perchè è bella l'idea di essersi preso un impegno e godersi i vantaggi dell'essere responsabile verso persone e cose di cui importa. Ma poi, quando quello che importa diventa semplicemente quello che è dato per scontato, allora tutto quello che rimane è il senso del dovere che ci si è formati. E che ci ricorda quando quelle cose avevano un significato, ci fa credere che abbiano ancora lo stesso significato, solo perchè è lo stesso senso del dovere che c'era allora e che c'è adesso.
Ho messo giù tutto troppo in fretta, forse quello che ho scritto è tutto sbagliato, forse è troppo deprimente e troppo squallido per essere vero. Forse non era neppure esattamente il pensiero che mi era venuto. Non lo so, credo si farebbe meglio a non farsi certi pensieri. Ma adesso che è scritto non si può più cancellare, e allora magari un giorno scopro anche che si tratta di un pensiero vero.
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