Che domenica normale, la domenica senza te. E via dicendo.
Parlando.
Sbuffando.
Leggendo. Leggero.
Ma non troppo. Senza brio.
Ho paura di quello che sta per succedere. Non ora, ma tra qualche mese. Ho paura perché non so, e dentro il "non so" ci sta di tutto, comprese le cose che nemmeno si riesce a immaginare. Per quello si ha paura, perchè quello che non si riesce a immaginare può essere persino più brutto della più brutta cosa che si riesce a immaginare. Anche più bello, è vero, ma quello non conta. C'è di tutto, e quello che conta è che proprio tutto il tutto c'è.
Se solo i mesi non andassero così in fretta, e mi lasciassero il tempo di pensare, di organizzarmi, di prepararmi.
E invece non sono pronto, e neppure lo sarò. Le vie del signore sono infinite, ma preferirei fossero di meno e ben visibili.
O forse le vie del signore sono finite, e allora uno da che parte deve andare?
Mi serve una bussola. Adesso, qui. Non mi importa che segni il nord o il sud, basta che punti da qualche parte. Vorrei una bussola per avere qualcosa da perdere.
domenica 30 agosto 2009
sabato 29 agosto 2009
vo'
E' ora che vada, adesso. E' già tardi per troppe cose, ma per tante altre no. E anzi, sono molte di più quelle per cui no. Però è davvero ora che vada. Non serve nemmeno che mi scelga un posto dove andare, a quello posso pensare dopo. Però, adesso, considerato quello che c'è stato e quello che forse ci sarà, e considerato quello che non c'è stato e quel che non ci sarà, e che il tempo non smette un solo secondo di seguire fedelmente la corsa veloce degli orologi, ho pensato che è davvero ora che io vada. Come diceva De Andrè, comunque è ora che io vada, possibilmente non sulla cattiva strada, ma a quello ci pensiamo dopo.
Allora, come dicevo, io vado. Perchè è ora, capite?
Allora, come dicevo, io vado. Perchè è ora, capite?
mercoledì 26 agosto 2009
impressioni di quasi settembre
Fa leggermente più fresco, se Dio vuole. Dio, vuoi? Ok, vuole.
Ho scoperto che alla mia gatta non piace il tonno, il che non credo sia molto normale, per una gatta. Ma d'altra parte la mia non è una gatta normale, a parte il fatto che fa miao. Anzi, mao.
Gradirei un po' più di vita da queste parti, senza dovere andare a cercarmela altrove. Ma non ci può essere vita se non c'è qualcosa da andare a cercare. E non ci può essere vita quando si è trovato tutto quello che si cerca. Quindi non c'è altro da fare che andarsela a cercare, la vita. Insomma, gradirei un po' più di vita da queste parti, senza dovere andare a cercarmela altrove, quindi devo andare a cercarmela altrove. E poi ancora altrove, e di nuovo altrove, e via dicendo, finché non ci sono più posti dove andare a cercare. Poi mi fermo e vedo cosa ho raccattato su. Sicuramente ci sarà qualche vecchio scarpone, come succede ai pescatori dei cartoni animati.
Non mi è mai piaciuto pescare, anche perché non ho mai pescato. O forse era il contrario...sì, giusto, era il contrario.
Comunque non avrei niente in contrario se non fosse stato il contrario. E non avrei niente in contrario neppure ad andare a bere una birra, adesso. Una birra buona, però. Quindi rossa. Mi garberebbe assai, sai? Sicché andrei, sai? Suvvia, vo'. Con questo bell'accento toscano me ne vo', maremma...
Ho scoperto che alla mia gatta non piace il tonno, il che non credo sia molto normale, per una gatta. Ma d'altra parte la mia non è una gatta normale, a parte il fatto che fa miao. Anzi, mao.
Gradirei un po' più di vita da queste parti, senza dovere andare a cercarmela altrove. Ma non ci può essere vita se non c'è qualcosa da andare a cercare. E non ci può essere vita quando si è trovato tutto quello che si cerca. Quindi non c'è altro da fare che andarsela a cercare, la vita. Insomma, gradirei un po' più di vita da queste parti, senza dovere andare a cercarmela altrove, quindi devo andare a cercarmela altrove. E poi ancora altrove, e di nuovo altrove, e via dicendo, finché non ci sono più posti dove andare a cercare. Poi mi fermo e vedo cosa ho raccattato su. Sicuramente ci sarà qualche vecchio scarpone, come succede ai pescatori dei cartoni animati.
Non mi è mai piaciuto pescare, anche perché non ho mai pescato. O forse era il contrario...sì, giusto, era il contrario.
Comunque non avrei niente in contrario se non fosse stato il contrario. E non avrei niente in contrario neppure ad andare a bere una birra, adesso. Una birra buona, però. Quindi rossa. Mi garberebbe assai, sai? Sicché andrei, sai? Suvvia, vo'. Con questo bell'accento toscano me ne vo', maremma...
lunedì 24 agosto 2009
dovere
A un certo punto mi sono trovato a inseguire un filo di pensieri e di ricordi, e di pensieri sui ricordi, la cui conclusione è stata che in fin dei conti, nonostante quello che ci si racconta, la cosa cui una persona finisce con l'essere più legata e che dà un senso a tutto quanto è solo il senso del dovere che pian piano si viene a costruire verso qualcuno e verso qualcosa. Non importa più, a un certo punto, chi sia quel qualcuno e cosa sia quel qualcosa. Magari importa all'inizio, e siccome importa, uno inizia a prendersi degli impegni al riguardo. Perchè è bella l'idea di essersi preso un impegno e godersi i vantaggi dell'essere responsabile verso persone e cose di cui importa. Ma poi, quando quello che importa diventa semplicemente quello che è dato per scontato, allora tutto quello che rimane è il senso del dovere che ci si è formati. E che ci ricorda quando quelle cose avevano un significato, ci fa credere che abbiano ancora lo stesso significato, solo perchè è lo stesso senso del dovere che c'era allora e che c'è adesso.
Ho messo giù tutto troppo in fretta, forse quello che ho scritto è tutto sbagliato, forse è troppo deprimente e troppo squallido per essere vero. Forse non era neppure esattamente il pensiero che mi era venuto. Non lo so, credo si farebbe meglio a non farsi certi pensieri. Ma adesso che è scritto non si può più cancellare, e allora magari un giorno scopro anche che si tratta di un pensiero vero.
Ho messo giù tutto troppo in fretta, forse quello che ho scritto è tutto sbagliato, forse è troppo deprimente e troppo squallido per essere vero. Forse non era neppure esattamente il pensiero che mi era venuto. Non lo so, credo si farebbe meglio a non farsi certi pensieri. Ma adesso che è scritto non si può più cancellare, e allora magari un giorno scopro anche che si tratta di un pensiero vero.
pazienza
Sto esaurendo la pazienza e le bottiglie di birra in frigorifero. Andrò a comprarne un po', più tardi. Se capita prendo anche della birra.
La mia gatta non prende bisce da almeno tre giorni, ma non sembra perdere la pazienza. Nel frattempo si dedica alle lucertole, che dal punto di vista di una gatta sono ragionevolmente assimilabili alle bisce.
La mia gatta ha della pazienza che io non ho. Forse la mia gatta ha proprio la pazienza che io non ho più. Forse la mia gatta si è rubata la mia pazienza. E così, anche se la gatta resta mia, la pazienza no, diventa solo sua.
La morsa del caldo accenna a diminuire, ma ogni tanto ritorna e anche questo, un pochino, a modo suo, mi fa perdere la pazienza. Alla mia gatta invece no perchè lei ha il suo posto fresco e terroso sotto il cespuglio.
Adesso ho da fare, quindi faccio. E pazienza.
La mia gatta non prende bisce da almeno tre giorni, ma non sembra perdere la pazienza. Nel frattempo si dedica alle lucertole, che dal punto di vista di una gatta sono ragionevolmente assimilabili alle bisce.
La mia gatta ha della pazienza che io non ho. Forse la mia gatta ha proprio la pazienza che io non ho più. Forse la mia gatta si è rubata la mia pazienza. E così, anche se la gatta resta mia, la pazienza no, diventa solo sua.
La morsa del caldo accenna a diminuire, ma ogni tanto ritorna e anche questo, un pochino, a modo suo, mi fa perdere la pazienza. Alla mia gatta invece no perchè lei ha il suo posto fresco e terroso sotto il cespuglio.
Adesso ho da fare, quindi faccio. E pazienza.
venerdì 21 agosto 2009
bsss
Oggi la mia gatta, per non sapere che fare, si è presa una biscia (vipera?) che gironzolava per i fatti suoi in giardino e ne ha fatto un solo boccone. Va beh, forse due.
Sono molto contento per lei, mi fa piacere che si trovi qualche diversivo al dormire. E poi si sa che le bisce tengono la mente e i riflessi allenati, soprattutto a noi umani, è vero, ma un poco anche ai gatti. Solo, questo hobby che hanno preso di strisciare liberamente attorno alla mia casa mi sta creando qualche problema al sistema nervoso. Io non è che vorrei mandarle via in modo sgarbato, ma il fatto di dover perlustrare il terreno prima di appoggiarci il piede sta iniziando a snervarmi. Se continuano così, tra qualche giorno mi vedrò costretto a mettere un cartello di divieto di accesso alle bisce. Mi spiace essere così sgarbato, e anche la mia gatta forse non sarebbe d'accordo. Ma insomma, quest'invadenza oltre una certa soglia non è più accettabile. Se poi l'invadenza diventa invasione, finisce che una volta o l'altra mi viene davvero l'infarto. Va bene una visita ogni tanto, ma se iniziano a stazionare regolarmente in giardino per me se ne possono anche strisciare a fanculo..
Sono molto contento per lei, mi fa piacere che si trovi qualche diversivo al dormire. E poi si sa che le bisce tengono la mente e i riflessi allenati, soprattutto a noi umani, è vero, ma un poco anche ai gatti. Solo, questo hobby che hanno preso di strisciare liberamente attorno alla mia casa mi sta creando qualche problema al sistema nervoso. Io non è che vorrei mandarle via in modo sgarbato, ma il fatto di dover perlustrare il terreno prima di appoggiarci il piede sta iniziando a snervarmi. Se continuano così, tra qualche giorno mi vedrò costretto a mettere un cartello di divieto di accesso alle bisce. Mi spiace essere così sgarbato, e anche la mia gatta forse non sarebbe d'accordo. Ma insomma, quest'invadenza oltre una certa soglia non è più accettabile. Se poi l'invadenza diventa invasione, finisce che una volta o l'altra mi viene davvero l'infarto. Va bene una visita ogni tanto, ma se iniziano a stazionare regolarmente in giardino per me se ne possono anche strisciare a fanculo..
martedì 18 agosto 2009
percezione
così a occhio e croce questo dovrebbe essere l'agosto più caldo degli ultimi mesi, forse addirittura anni. Non è tanto la temperatura in sè, che se ne sta là fuori e non dà fastidio a nessuno. E' la temperatura percepita, capite? E allora, se capite, spiegatela anche a me, che continuo a essere convinto che la temperatura percepita sia una cosa che non significa niente. Però serve per spararla un po' più grossa ai telegiornali, e qui più le si spara grosse, più le cose diventano vere.
Comunque sia, se quelli del telegiornale sanno meglio di me quanto caldo io percepisco, allora dovrebbero sapere bene anche quello che io penso di loro, senza bisogno che io glielo dica.
Peraltro, gli esperti prevedono che il prossimo sarà l'autunno più autunnoso degli ultimi 500 anni, anche se l'autunno percepito sarà piuttosto invernale.
Mi sa che percepisco una mezza idea di andarmene a dormire. Se quelli del tg mi danno conferma, io saluterei e buonanotte a tutti.
Comunque sia, se quelli del telegiornale sanno meglio di me quanto caldo io percepisco, allora dovrebbero sapere bene anche quello che io penso di loro, senza bisogno che io glielo dica.
Peraltro, gli esperti prevedono che il prossimo sarà l'autunno più autunnoso degli ultimi 500 anni, anche se l'autunno percepito sarà piuttosto invernale.
Mi sa che percepisco una mezza idea di andarmene a dormire. Se quelli del tg mi danno conferma, io saluterei e buonanotte a tutti.
domenica 16 agosto 2009
riprese
Adesso che la mia gatta sta meglio, e ha vinto la sua diffidenza verso il veterinario, la mia estate può riprendere da dove si era fermata. Il ferragosto è passato via senza far danni, e anche un po' senza senso, proprio come si addice al ferragosto. Da qui a settembre dovrebbe essere tutta in discesa, per fortuna e purtroppo, perchè in discesa si va più facile ma anche più veloce.
Comunque perlomeno quest'anno sarà meno traumatico riprendere, anche considerando che non c'è niente da riprendere, quando non ci si è mai fermati. Insomma, riparto già allenato, o forse già stanco, in ogni caso senza traumi da rientro. Non ho neppure l'abbronzatura da mantenere, un pensiero in meno.
Adesso che è domenica, però, ne approfitto anch'io per fare un po' di niente, tanto per rendere poi un pochino più traumatico il lunedì. Nel mio piccolo.
Comunque perlomeno quest'anno sarà meno traumatico riprendere, anche considerando che non c'è niente da riprendere, quando non ci si è mai fermati. Insomma, riparto già allenato, o forse già stanco, in ogni caso senza traumi da rientro. Non ho neppure l'abbronzatura da mantenere, un pensiero in meno.
Adesso che è domenica, però, ne approfitto anch'io per fare un po' di niente, tanto per rendere poi un pochino più traumatico il lunedì. Nel mio piccolo.
venerdì 14 agosto 2009
bisce
Se becco l'animale che ha ferito la mia gatta in quel modo, lo faccio nero. A meno che non sia un animale grosso e feroce, ovviamente. Nel qual caso potrei anche perdonarlo, sempre che il veterinario oggi guarisca la mia gatta. E a meno che non sia una biscia, naturalmente. Nel qual caso me la do a gambe. Come ieri, per esempio, che ero fuori nel giardino a fare le mie cose, volto la testa un attimo e chi mi vedo? Una biscia che se ne sta lì immobile per i fatti suoi. Allora mi faccio venire un infarto, poi chiamo la mia gatta ma la mia gatta non arriva. Allora penso "ecco, sempre lì a giocare con le lucertole, e una volta che c'è bisogno di lei per una cosa seria, lei non c'è. VAtti a fidare dei gatti". Ma io mica lo sapevo che la mia gatta si era fattoa male..Mi è ricomparsa la sera con una zampina tutta maciullata..e tutta impaurita..Altrimenti sarebbe sicuramente venuta a difendermi dalla biscia. Anche se magari è stata proprio quella biscia a morsicarla.
Insomma, fatto sta che la mia gatta non se la sta passando tanto bene adesso. Quindi non me la passo tanto bene neanch'io. Come quando si è in pensiero, solo un po' di più.
Insomma, fatto sta che la mia gatta non se la sta passando tanto bene adesso. Quindi non me la passo tanto bene neanch'io. Come quando si è in pensiero, solo un po' di più.
mercoledì 12 agosto 2009
ritorno
Sono andato e sono tornato. Come essere stati fermi, insomma, solo con qualcosa nel mezzo. Qualcosa come una vacanza, solo più breve, come un weekend, solo più lungo.
Mi sono venuti in mente dei pensieri bellissimi a un certo punto, una sera che ero sul balcone da solo ad ascoltare Vecchioni. Solo che non me li sono scritti, quindi me li sono dimenticati. Ma magari tra un po' mi ritornano in mente. E magari quando mi ritornano in mente mi accorgo che non erano poi così belli, una volta che li si pensi senza una buona dose di birra e di whisky in corpo.
Le cose da sobri sono più brutte, cioè più vere, ma se si impara ad apprezzare la bellezza che c'è nel vero, allora le cose da sobri diventano più belle. Io per non sbagliare sto un po' qua e un po' là, anche se non si può mai stare in un posto da cui vederle tutte e due insieme e confrontarle. Le cose da sobri sembrano più brutte quando si è ubriachi e più belle quando si è sobri, e lo stesso vale per le cose quando le si guarda da ubriachi.
Quindi sì, forse quelle cose che ho pensato non erano poi così belle, nella vita vera. Sono contento di averle dimenticate. Dovrei provare a fare lo stesso con tante altre cose, una volta che passa l'ubriachezza che le ha accompagnate.
Mi sono venuti in mente dei pensieri bellissimi a un certo punto, una sera che ero sul balcone da solo ad ascoltare Vecchioni. Solo che non me li sono scritti, quindi me li sono dimenticati. Ma magari tra un po' mi ritornano in mente. E magari quando mi ritornano in mente mi accorgo che non erano poi così belli, una volta che li si pensi senza una buona dose di birra e di whisky in corpo.
Le cose da sobri sono più brutte, cioè più vere, ma se si impara ad apprezzare la bellezza che c'è nel vero, allora le cose da sobri diventano più belle. Io per non sbagliare sto un po' qua e un po' là, anche se non si può mai stare in un posto da cui vederle tutte e due insieme e confrontarle. Le cose da sobri sembrano più brutte quando si è ubriachi e più belle quando si è sobri, e lo stesso vale per le cose quando le si guarda da ubriachi.
Quindi sì, forse quelle cose che ho pensato non erano poi così belle, nella vita vera. Sono contento di averle dimenticate. Dovrei provare a fare lo stesso con tante altre cose, una volta che passa l'ubriachezza che le ha accompagnate.
venerdì 7 agosto 2009
oppure
Oppure, altra variante della stessa storia di qui sotto:
"che mi venga un colpo se non sta per venirmi un infarto", avrebbe detto il vecchio Dexter secondo il vecchio Frank. La vecchia lince McLogan chiamò allora Baldwin. "Abbiamo risolto il caso, Baldwin, chiama la centrale. Il vecchio Dexter è morto d'infarto". "Infarto, signore?", rispose Baldwin, sempre più sospettoso dopo che McLogan aveva iniziato a manifestare i primi segni di demenza senile, ventidue anni prima. "Sì, Baldwin, infarto. Il vecchio Dexter si è suicidato procurandosi un infarto in modo logico. O forse,è stato semplicemente troppo stupido".
In effetti, una nuova autopsia avrebbe poi confermato che al vecchio Dexter non stava per venire un infarto appena prima che l'infarto gli venisse.
Baldwin decise che ne aveva abbastanza di questa storia e della demenza senile della lince McLogan, e pregò l'autore di questo blog di smetterla lì e lasciarlo in pace.
Il tribunale del Massachussets diede poi ragione a Baldwin.
"che mi venga un colpo se non sta per venirmi un infarto", avrebbe detto il vecchio Dexter secondo il vecchio Frank. La vecchia lince McLogan chiamò allora Baldwin. "Abbiamo risolto il caso, Baldwin, chiama la centrale. Il vecchio Dexter è morto d'infarto". "Infarto, signore?", rispose Baldwin, sempre più sospettoso dopo che McLogan aveva iniziato a manifestare i primi segni di demenza senile, ventidue anni prima. "Sì, Baldwin, infarto. Il vecchio Dexter si è suicidato procurandosi un infarto in modo logico. O forse,è stato semplicemente troppo stupido".
In effetti, una nuova autopsia avrebbe poi confermato che al vecchio Dexter non stava per venire un infarto appena prima che l'infarto gli venisse.
Baldwin decise che ne aveva abbastanza di questa storia e della demenza senile della lince McLogan, e pregò l'autore di questo blog di smetterla lì e lasciarlo in pace.
Il tribunale del Massachussets diede poi ragione a Baldwin.
giovedì 6 agosto 2009
piccole storie con morale incorporata
Il caso irrisolto di Dexter, l'uomo avvelenato con il vino, aveva letteralmente tolto il sonno al commisario McLogan, che in 30 anni di una carriera più onorevole che onorata non aveva mai, e dico mai, consentito a un solo delinquente di farla franca. Ma stavolta era diverso. Per quante strade avesse battuto il commissario, ognuna si era rivelata un vicolo cieco. L'assassino non si trovava,e ormai anche il commissario stava lasciandosi sedurre dalla comoda idea di un suicidio apparentemente immotivato, ma pur sempre sufficiente per archiviare il caso. Finché un giorno, proprio sotto Natale, le indagini subirono una sterzata decisiva grazie alla dichiarazione spontanea resa da un testimone, che si trovava con la vittima nell'istante stesso in cui questa morì. Il testimone in questione era il vecchio Frank, secondo il quale le ultime parole pronunciate Dexter erano state, per la precisione, "che mi venga un colpo se questo non è un vino coi fiocchi!". Un lampo attraversò subito la mente di McLogan, che alzò la cornetta e chiamò il suo collega Baldwin. "Baldwin, che vino era quello ingerito da Dexter prima di morire?". "Tavernello, signore", rispose subito Baldwin. "Abbiamo risolto il caso, Baldwin, chiama la centrale. Il vecchio Dexter è morto d'infarto".
Un altro caso chiuso con successo da McLogan, la vecchia lince.
Oppure, variante della medesima storia:
"che mi venga un colpo se questo non è il vecchio Frank", avrebbe detto Dexter secondo la testimonianza rilasciata dallo stesso, nonchè vecchio Frank. McLogan guardò allora Frank con occhio sospettosamente indagatore. "Frank...Frank..", prese a ripetere ad alta voce, ma quasi parlando tra sè, McLogan la lince. "Avevo uno zio, giù nell'Ohio, che si chiamava Frank, lo sai?", "e sai cosa ti dico, amico?", disse la lince rivolgendosi stavolta senza indugi al sedicente testimone, "Mio zio non assomigliava per niente a te..no, amico, tu non hai la faccia da Frank". Puntandogli la pistola alla tempia, il commissario intimò "coraggio, vecchio Frank, o forse dovrei chiamarti "Frank"?..fammi vedere un documento". L'uomo, tremando ma non potendo evitare di obbedire all'ordine, estrasse lentamente il portafogli dalla tasca dei pantaloni, lo aprì, sfilò la patente di guida e, già prefigurandosi le ombre sul proprio futuro, la mostrò a McLogan la lince. "Tom Cricket III..proprio come sospettavo". Quasi dimenticandosi dell'uomo che aveva di fronte, con un sorriso beffardo sulle labbra McLogan alzò il ricevitore, fece il numero e chiamò il suo collega Baldwin. "Abbiamo risolto il caso, Baldwin, chiama la centrale. Il vecchio Dexter è morto d'infarto". "Che diavolo vuoi, McLogan? Perchè non la chiami tu la centrale?". "Già, la chiamerò io", rispose beffardo McLogan la lince. "Vai al diav.." fece in tempo a dire Baldwin, prima che McLogan riattaccasse la cornetta imbarazzato, ma pur sempre in modo beffardo.
Epilogo: sfortunatamente per McLogan, a seguito del processo Tom Cricket III fu scagionato da ogni accusa, dopo che la corte d'appello del Massachussets stabilì, con una sentenza che ha fatto epoca nella giurisprudenza, che non è una colpa imputabile al soggetto interessato il fatto di chiamarsi Tom anzichè Frank.
Vacca boia, che storie, punto esclamativo
Un altro caso chiuso con successo da McLogan, la vecchia lince.
Oppure, variante della medesima storia:
"che mi venga un colpo se questo non è il vecchio Frank", avrebbe detto Dexter secondo la testimonianza rilasciata dallo stesso, nonchè vecchio Frank. McLogan guardò allora Frank con occhio sospettosamente indagatore. "Frank...Frank..", prese a ripetere ad alta voce, ma quasi parlando tra sè, McLogan la lince. "Avevo uno zio, giù nell'Ohio, che si chiamava Frank, lo sai?", "e sai cosa ti dico, amico?", disse la lince rivolgendosi stavolta senza indugi al sedicente testimone, "Mio zio non assomigliava per niente a te..no, amico, tu non hai la faccia da Frank". Puntandogli la pistola alla tempia, il commissario intimò "coraggio, vecchio Frank, o forse dovrei chiamarti "Frank"?..fammi vedere un documento". L'uomo, tremando ma non potendo evitare di obbedire all'ordine, estrasse lentamente il portafogli dalla tasca dei pantaloni, lo aprì, sfilò la patente di guida e, già prefigurandosi le ombre sul proprio futuro, la mostrò a McLogan la lince. "Tom Cricket III..proprio come sospettavo". Quasi dimenticandosi dell'uomo che aveva di fronte, con un sorriso beffardo sulle labbra McLogan alzò il ricevitore, fece il numero e chiamò il suo collega Baldwin. "Abbiamo risolto il caso, Baldwin, chiama la centrale. Il vecchio Dexter è morto d'infarto". "Che diavolo vuoi, McLogan? Perchè non la chiami tu la centrale?". "Già, la chiamerò io", rispose beffardo McLogan la lince. "Vai al diav.." fece in tempo a dire Baldwin, prima che McLogan riattaccasse la cornetta imbarazzato, ma pur sempre in modo beffardo.
Epilogo: sfortunatamente per McLogan, a seguito del processo Tom Cricket III fu scagionato da ogni accusa, dopo che la corte d'appello del Massachussets stabilì, con una sentenza che ha fatto epoca nella giurisprudenza, che non è una colpa imputabile al soggetto interessato il fatto di chiamarsi Tom anzichè Frank.
Vacca boia, che storie, punto esclamativo
lunedì 3 agosto 2009
avanti e indietro
C'è modo e modo di fare le cose, in un modo o nell'altro le cose si fanno. Oggi, per esempio, io le ho fatte a modo, come dio comanda. Uno si alza, fa quello che deve fare, e un po'anche quello che non deve, e poi quando è ora smette. Tutto a modo, insomma. A modo mio, va bene, ma è pur sempre un modo. Non ne conosco di diversi, d'altra parte. E anche se li conoscessi farei lo stesso a modo mio. Anzi, no, a dire il vero faccio spesso a modo degli altri. Così posso discolparmi quando le cose vanno storte. Ciò non toglie che, qualunque sia il modo, uno si alza, fa quello che deve fare, e un po' anche quello che non deve, e poi quando è ora smette. E cosa succede quando uno smette? Per esempio succede come adesso, che uno ha del tempo da impiegare e di solito lo impiega nel modo sbagliato, stando davanti a un computer a farsi divorare da internet quando vorrebbe continuare a leggere quel libro, aspettando che diventi troppo tardi e si abbia troppo sonno per leggere. Di solito comunque non si può evitare di usare male il tempo, è più o meno una regola. Forse perchè il tempo non è fatto per essere usato, forse perchè il tempo non è fatto per nessuno motivo in genere, forse perchè il tempo non è fatto, forse perchè il tempo non c'è. Che è una cosa che non vuol dire niente ma di solito fa un bell'effetto dirla. Il tempo non c'è, il tempo non c'è , il tempo non c'è. Però, anche se non c'è, ci si viaggia bene lo stesso, avanti e indietro nel tempo, dentro e fuori dall'universo, sul confine fra lo spazio il tempo. Bello, tremendamente bello, quanto adoro la stupidità
Iscriviti a:
Post (Atom)