mercoledì 28 luglio 2010

retro

Queste giornate assomigliano tanto a un momento di preparazione per qualcosa. Anzi no, lo sono per davvero. C'è qualcosa in funzione di cui faccio ogni cosa, a cui dedico ogni pensiero della giornata. Ma cosa succede se poi questo qualcosa non arriva? Cosa resta di questo periodo? Mi chiedo che senso avranno fra un anno questi mesi, che senso avrà quest'estate, e se un senso ce l'avrà, in retrospettiva.
Vedremo.
"Vedremo", sì. E' una delle parole che uso più spesso negli ultimi mesi. Ma non è curiosità, è solo angoscia. E' ansia. Vedremo. Forse è una minaccia. Vedremo. Ma bisognerà vedere in retrospettiva, e non so cosa avrò visto, tra un anno. Dev'essere proprio angoscia, sì.

Giorni caldi, poi giorni ventosi, tra poco pioggia fresca e a lungo attesa. E un'estate che ho visto passare quasi solo attraverso la mia finestra. Ma forse riesco ad afferrarne ancora un pezzo, a tenerlo stretto e giocarci e godermelo ora, almeno per essere sicuri che tra un anno, in retrospettiva, qualunque cosa succederà, un senso in quest'estate ci sarà stato. Qualcosa che non vedrò, ma che almeno posso dire di vedere ora.
Ora provo a guardare.

giovedì 22 luglio 2010

animalia

La mia gatta si è terrorizzata per questo temporale e per questo fulmine che dev’essere caduto nel mio giardino. Anche io mi sono terrorizzato, per tutt’altri motivi, ma quel che conta è che la mia gatta e io siamo in sintonia. E’ solo che lei si rifugia sotto qualcosa, un letto o un tavolo o una macchina, e questo pare tranquillizzarla, anche se non risponde e non miagola e non fa niente se non star ferma sudando fredda e pregando che il temporale passi. Sì la mia gatta prega, lo capisco dai suoi occhi, e sono sicuro che ha un dio meno stronzo del mio perché il temporale per lei alla fine passa sempre. Il mio no, inizia e poi riinizia e poi ririninizia, non cambia niente neppure se mi nascondo sotto al letto.
Il dio della mia gatta è più buono, più disponibile, e io sono molto contento per lei, d’accordo, ma a me non ne viene in tasca nulla, quello è un dio privato tutto suo che esiste solo per i gatti. E noi dobbiamo accontentarci di quel che abbiamo, tutt’al più possiamo condividerlo con altre specie animali, sempre a quattro zampi, ma comunque non dei dio gatti.

venerdì 16 luglio 2010

sete

Avrei bisogno di una ventata di aria fresca. Di quelle che arrivano inaspettate a cambiarti la vita, o anche solo la serata, va bene lo stesso. L'aspetto.
Aspetto cose inaspettate. Una persona, una notizia, un temporale, dipende dal momento.

Questa dev'essere senz'altro l'estate più calda che si ricordi a memoria d'uomo. Prima magari però faceva ancora più caldo. Il mio problema è che vado in controtendenza: più fa caldo e più mi viene voglia di mangiare. E di bere, che non è molto in controtendenza, ma tra tutte le cose che uno può fare, di certo è quella che disseta di più.
Ecco, vado per una birra.
Va...

domenica 11 luglio 2010

17

Ci sarà un momento in cui, in un modo o nell'altro, questa roba finirà? Passo i weekend di luglio a scrivere progetti che forse nessuno prenderà in considerazione. ALterno momenti di angoscia pura a momenti di semplice sconforto. Lo sconforto è la parte migliore perchè mi fa buttare sul letto sfinito, e almeno mi riposo e mi sento quasi tranquillo. Poi però arriva subito l'angoscia che mi fa schizzare su dal letto come una molla e mi spinge a rimettermi freneticamente a pigiare su questi tasti per far comparire là davanti frasi che possano sembrare sensate per questo ipotetico mister x che magari fra un po' se le leggerà e deciderà del mio futuro, accademico e non solo.
Comunque sì, arriverà un momento in cui tutto questo finirà, in un modo nell'altro, per forza. Benedetta scadenza per la consegna, che sei così lontana se mi chiedo quando tutto questo finirà, e così vicina se penso a tutto quello che c'è ancora da fare e a tutte le persone che dovrò ancora contattare e supplicare di approvare questo cavolo di progetto che forse inizia a non avere più senso neppure per me.
Non mi era mai capitato prima di parlare con un 17 agosto, sarà il caso che spenga tutto ora e metta il cervello in stand by, on black out, o in qualche altra roba inglese che non significhi starsene qui a rispondere alle richieste assurde di questo concorso.
E comunque, secondo me, forza Spagna.
Vamos

martedì 6 luglio 2010

giovedì 1 luglio 2010

Nuove teorie morali

Ho sviluppato nelle ultime 6-7 ore un'interessante posizione morale favorevole all'eutanasia attiva involontaria contro gli stronzi.
La posizione è razionalmente giustificata.
Lo stronzo per definizione diminuisce la quantità di benessere nel mondo, e in quanto tale deve essere messo nelle condizioni di non nuocere. Tra i vari modi in cui lo stronzo può essere messo nelle condizioni di non nuocere, la morte è senz'altro il migliore perché arreca il maggior grado di soddisfazione a quanti sono vittima dello stronzo in questione, in maniera neanche lontanamente paragonabile al grado di benessere che allo stronzo deriva dal fatto di essere vivo anziché morto.
Quindi gli stronzi vanno eliminati.
Come eliminarli? Ora, in quanto stronzi, abbiamo detto che la morte è la soluzione moralmente migliore, a prescindere dalla volontà espressa dallo stronzo (quindi può essere involontaria) ma in quanto pur sempre esseri senzienti, la morte deve arrecare loro la minor sofferenza fisica e psichica possibile. Quindi il semplice omicidio dello stronzo non è moralmente lecito. Per questo l'opzione corretta è l'eutanasia, la giusta morte (in quanto data allo stronzo) praticata in modo indolore (in quanto data a un essere senziente), che oltre che (come già detto) involontaria deve essere attiva, perché lo stronzo non muore mai di per sè, naturalmente, ma ha bisogno dell'aiutino.
Di conseguenza, l'eutanasia attiva involontaria praticata sugli stronzi è un dovere morale razionalmente giustificato.