Grilli. Fuori, per i fatti loro. Un suono unico che sono tanti suoni insieme, anzi tanti suoni uno dentro l'altro, o dopo l'altro, e comunque un suono. Come una vibrazione continua, ma non monotona, anche se sempre uguale. Grilli, insomma. Dal prato e dal bosco e da tutto quello che è fuori e filtra attraverso una finestra spalancata, sì, ma non per tutto e per tutti. Di certo spalancata per il buio, di certo spalancata per i grilli. E forse per nient'altro, a meno che non sia fatto di pensiero. A meno che non siano grilli. Come l'estate scorsa, e come quella prima. E quella prima ancora, sì, soprattutto quella. I grilli di quell'estate erano diversi, che ancora me li ricordo, e mi tornano a uno a una quelle parole insieme al loro suono, che è lo stesso suono di adesso. Ma è tutta un'altra storia. Davvero,tutt'altro. Forse solo una copia. E se lo è, è come tutte le copie, una brutta copia. Perché non è lei. Solo cose che le si aggrappano. Disperate.
Non si capisce niente, lo so, e va bene così, per me va bene così. Perché tanto è così, o niente.
mercoledì 30 giugno 2010
lunedì 28 giugno 2010
change
Non escludo che questo mio non avere niente da dire sia dovuto al fatto che avrei troppe cose da dire.
Credo anzi di avere cose da dire su:
vita
lavoro
mia gatta
amore
fortuna
futuro
dio
persone varie
Me ne sono andato per il weekend, che all'improvviso è finito e mi sono ritrovato qui. Di nuovo.
Il weekend è stato bello, il ritorno meno, il risveglio di stamattina tragico. Cioè, normalmente tragico, niente di particolare, solo acuito dal confronto con i 3 giorni precedenti.
La normalità non andrebbe mai abbandonata, perché si rischia di ritrovarla un po' peggiore e anormale di quanto fosse. Bisognerebbe fare una vita più normale, ecco tutto.
Abituarsi a quel che c'è, per evitare di ricaderci dentro.
Un giorno sono sicuro che avrò una visione diversa su tutto quanto. Credo di avercela già avuta per qualche tempo in passato. Ma adesso i motivi che avevo non ci sono più.
Ma bisogna vedere la vita in un modo diverso, non c'è dubbio, altrimenti da grande rischio di diventare troppo simile a me stesso.
E bisogna scrivere cose più allegre, non c'è dubbio.
Ci penserò.
Credo anzi di avere cose da dire su:
vita
lavoro
mia gatta
amore
fortuna
futuro
dio
persone varie
Me ne sono andato per il weekend, che all'improvviso è finito e mi sono ritrovato qui. Di nuovo.
Il weekend è stato bello, il ritorno meno, il risveglio di stamattina tragico. Cioè, normalmente tragico, niente di particolare, solo acuito dal confronto con i 3 giorni precedenti.
La normalità non andrebbe mai abbandonata, perché si rischia di ritrovarla un po' peggiore e anormale di quanto fosse. Bisognerebbe fare una vita più normale, ecco tutto.
Abituarsi a quel che c'è, per evitare di ricaderci dentro.
Un giorno sono sicuro che avrò una visione diversa su tutto quanto. Credo di avercela già avuta per qualche tempo in passato. Ma adesso i motivi che avevo non ci sono più.
Ma bisogna vedere la vita in un modo diverso, non c'è dubbio, altrimenti da grande rischio di diventare troppo simile a me stesso.
E bisogna scrivere cose più allegre, non c'è dubbio.
Ci penserò.
domenica 20 giugno 2010
va..
Fortuna che non sono uno di quelli che usa il proprio compleanno per fare dei bilanci, perché sarebbe tragica. L'ultimo anno è stato uno schifo, quasi quanto quello prima, e le prospettive sul prossimo non sono incoraggianti. Quindi direi che è meglio evitare sia i bilanci che le previsioni. Sì sì, lasciamo proprio perdere.
Mi do cinque stellette solo sulla salute, va...per il resto lasciamo perdere, dalle tre in giù. Rimandiamo il tutto a capodanno, va...sempre che le cose nel frattempo non peggiorino.
Ci sono molti modi in cui le cose potrebbero andar male. La vita è così straordinariamente e meravigliosamente varia, che non sai mai in quale direzione le cose peggioreranno. A parte ovviamente quelle cose brutte che sono talmente brutte che non puoi far altro che aspettartele e che inevitabilmente succedono benché tu abbia pensato che non sarebbe stato possibile che le cose sarebbero andate proprio così. O fossero andate. L'italiano non dovrebbe avere i congiuntivi, ecco la verità.
Mondo cane.
Comunque, se fossi uno di quelli che usa i compleanno per fare progetti previsioni propositi o futurismi simili, mi chiederei dove mai sarò e come e con chi e quando festeggerò i 30 anni. Fortuna che non sono uno di quelli.
Anche se a dire il vero sul quando potrei già far fin da ora qualche stima attendibile, con un buon calendario e affidandomi sul pur sempre fallibile metodo induttivo
Me ne vado a dormire, che domani comincio il 30mo anno, e non voglio partire già stanco.
Mi do cinque stellette solo sulla salute, va...per il resto lasciamo perdere, dalle tre in giù. Rimandiamo il tutto a capodanno, va...sempre che le cose nel frattempo non peggiorino.
Ci sono molti modi in cui le cose potrebbero andar male. La vita è così straordinariamente e meravigliosamente varia, che non sai mai in quale direzione le cose peggioreranno. A parte ovviamente quelle cose brutte che sono talmente brutte che non puoi far altro che aspettartele e che inevitabilmente succedono benché tu abbia pensato che non sarebbe stato possibile che le cose sarebbero andate proprio così. O fossero andate. L'italiano non dovrebbe avere i congiuntivi, ecco la verità.
Mondo cane.
Comunque, se fossi uno di quelli che usa i compleanno per fare progetti previsioni propositi o futurismi simili, mi chiederei dove mai sarò e come e con chi e quando festeggerò i 30 anni. Fortuna che non sono uno di quelli.
Anche se a dire il vero sul quando potrei già far fin da ora qualche stima attendibile, con un buon calendario e affidandomi sul pur sempre fallibile metodo induttivo
Me ne vado a dormire, che domani comincio il 30mo anno, e non voglio partire già stanco.
venerdì 18 giugno 2010
To
Me ne vado a Torino. Poche città in Italia mi piacciono più di Torino. Di sicuro Firenze. Venezia non so. Venezia è più bella, sì, ma Torino mi piace di più, perché se la mena di meno, c'è meno acqua e non c'è la puzza di mare.
Se mai da grande dovesse passarmi per la testa la malaugurata idea di abitare in città, dopo aver fatto una visita allo psichiatra, di sicuro sceglierei di abitare a Torino, anche se è un discorso che non ha senso perchè la scelta della città è una conseguenza di altri fattori, come il lavoro o l'amore o robe così, e quindi non è una scelta.
Vabbè, allora non scelgo, ma almeno lo spero.
Magari allora a Torino ci vado a vivere quando andrò in pensione, cioè mai. O forse prima di mai, ma comunque quando sarò troppo vecchio per godermela.
E insomma, per intanto mi accontento di andarmene oggi a Torino, per i prossimi 50 anni vedremo domani
Se mai da grande dovesse passarmi per la testa la malaugurata idea di abitare in città, dopo aver fatto una visita allo psichiatra, di sicuro sceglierei di abitare a Torino, anche se è un discorso che non ha senso perchè la scelta della città è una conseguenza di altri fattori, come il lavoro o l'amore o robe così, e quindi non è una scelta.
Vabbè, allora non scelgo, ma almeno lo spero.
Magari allora a Torino ci vado a vivere quando andrò in pensione, cioè mai. O forse prima di mai, ma comunque quando sarò troppo vecchio per godermela.
E insomma, per intanto mi accontento di andarmene oggi a Torino, per i prossimi 50 anni vedremo domani
domenica 13 giugno 2010
sabato 12 giugno 2010
sabato 5 giugno 2010
delle due
A volte è davvero troppo difficile.
Tutto quanto è troppo difficile.
Comportarsi, essere, vivere secondo le proprie aspettative.
E anche avere aspettative commisurate a ciò che si è e si vive.
Una cosa rincorre l'altra, la raggiunge, la supera, e l'altra allora rincorre la prima, la raggiunge, la supera, e via così.
Via così, e via e poi ancora via.
Non combaciano, non si placano, non si prendono per mano mai.
Le aspettative e la vita, vanno sempre a velocità diverse.
Mondo cane.
Se non avessi aspettative così grandi forse non riuscirei a sopportare l'aridità del presente.
Se non avessi aspettative così grandi forse riuscirei a sopportare l'aridità del presente.
Una cosa e la sua negazione possono essere entrambe vere?
No, io sono razionale, anzi io sono troppo razionale, per fortuna. Quindi so che non possono esserlo. Quindi so che una delle due è vera, e solo una. Ma se così fosse sarebbe troppo semplice. No, non è così che stanno le cose. E' che una delle due devo renderla vera.
Ma le mie aspettative non se ne vanno. E questo presente arido neppure.
E io, in quale delle due parti abito? Sono il mio presente, o sono le mie aspettative al di là del presente?
Delle due l'una.
L'una.
Delle due.
Ma devo sceglierla, devo scoprirla, o che altro?
C'è, o aspetta che io decida?
Se mi capissi, se capissi quel che dico e che scrivo, forse tutto sarebbe più semplice
Tutto quanto è troppo difficile.
Comportarsi, essere, vivere secondo le proprie aspettative.
E anche avere aspettative commisurate a ciò che si è e si vive.
Una cosa rincorre l'altra, la raggiunge, la supera, e l'altra allora rincorre la prima, la raggiunge, la supera, e via così.
Via così, e via e poi ancora via.
Non combaciano, non si placano, non si prendono per mano mai.
Le aspettative e la vita, vanno sempre a velocità diverse.
Mondo cane.
Se non avessi aspettative così grandi forse non riuscirei a sopportare l'aridità del presente.
Se non avessi aspettative così grandi forse riuscirei a sopportare l'aridità del presente.
Una cosa e la sua negazione possono essere entrambe vere?
No, io sono razionale, anzi io sono troppo razionale, per fortuna. Quindi so che non possono esserlo. Quindi so che una delle due è vera, e solo una. Ma se così fosse sarebbe troppo semplice. No, non è così che stanno le cose. E' che una delle due devo renderla vera.
Ma le mie aspettative non se ne vanno. E questo presente arido neppure.
E io, in quale delle due parti abito? Sono il mio presente, o sono le mie aspettative al di là del presente?
Delle due l'una.
L'una.
Delle due.
Ma devo sceglierla, devo scoprirla, o che altro?
C'è, o aspetta che io decida?
Se mi capissi, se capissi quel che dico e che scrivo, forse tutto sarebbe più semplice
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