venerdì 8 gennaio 2010

questa cosa qui

Ci dovrebbe essere una cosa che comincia per ogni cosa che finisce. Esattamente nello stesso istante in cui qualcosa finisce. Esattamente uguale alla cosa che finisce. Anche se si tratta di qualcos'altro, non dovrebbe essere niente di diverso. Come se non fosse altro, come se niente dovesse mai finire per davvero.
E invece eccomi qui, con questi tre anni che stanno per finire, e con niente che si apre se non un tempo indefinito che, visto da qui, sembra persino infinito, senza interruzioni, snodi, boe, senza niente a dare un significato a una porzione futura di tempo facendolo diventare il tempo di qualcosa, il tempo per qualcosa. Senza niente che segni un "momento", un "periodo", come invece un periodo preciso e significativo sono stati questi ultimi tre anni. Un po' italiani, un po' inglesi, un po' di tutto. Vissuti. Sensati, Sì, soprattutto sensati. Come forse non lo saranno i prossimi mesi. O i prossimi anni. Un senso, ecco, ci vorrebbe un senso per il futuro. O, meglio, ci vorrebbe qualcosa che desse un senso. Qualcosa da fare. Qualcosa per cui dire "ecco, io sono uno che fa questa cosa qui. E' questo ciò che io sono". Questa cosa qui, appunto, mi servirebbe questa cosa qui. E magari anche scoprire di cosa, precisamente, sto parlando.

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