lunedì 25 maggio 2009

senza titolo, senza niente

Diventa tutto un po' più semplice, a volte, così all'improvviso. Qualcosa se ne resta momentaneamente sullo sfondo, si nasconde e uno quasi si dimentica che esiste. Altre cose vengono in superficie, e per il tempo che durano riescono a riempire il panorama. Non ci si deve fidare, ma ci si fida lo stesso. Si sa che quello che è sullo sfondo non è sparito, che da un momento all'altro tornerà in primo piano. Ma si finge di non saperlo.Oppure, forse, si pensa che quello che si sa non sia importante, che la nostra vita possa essere controllata solo dalle sensazioni del momento, che la verità non ci riguardi.
Ma poi la verità torna e le nostre bugie crollano, persino quelle che raccontiamo a noi stessi. La verità torna e la si riconosce fin troppo bene, perchè di tutte le cose che esistono e di tutte le cose con cui ci inganniamo, la verità è l'unica cosa che non si riesce a capire. C'è, torna, ci schiaccia, ma non la capiamo. La viviamo, più spesso la subiamo. E' la parte essenziale di noi stessi, tanto essenziale che non abbiamo un punto da cui guardarla, studiarla, capirla. Forse "verità" è una parola che non dovrebbe neanche esistere. La verità è già qui, prima della sua parola, la verità è già colui che parla, non ciò di cui parla.
La verità è il nostro non conoscerla.

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