giovedì 28 febbraio 2008

barber shop

Febbraio finisce. Lo sapevo che sarebbe successo, non ci puoi far niente.Fra un paio di settimane anche questi sei mesi finiscono. Su questo avevo un po' piu' di dubbi, ma la cosa non mi ha colto tanto di sorpresa.Quando i primi mesi sono volati via e all'improvviso era natale ho iniziato a sospettare che il momento di tornare a casa sarebbe arrivato. E infatti eccomi qui. Ma ho preso le mie precauzioni, per far finire il tutto nel migliore dei modi. Ho fatto un salto a Dublino. Settimana prossima faccio un salto a Windsor. Faccio salti molto piu' frequenti ai pub, casomai trovassi qualche birra che non ho ancora assaggiato. Ogni tanto faccio anche un salto a sentire dei concerti di musica classica, qui ce ne sono ogni sera e non costano quasi niente. Non so niente di musica classica, neppure la differenze fra la viola e il violino. Pero' non mi dispiace, e' rilassante, anche se secondo me quelli che la suonano si prendono un po' troppo sul serio.
Le cose che non mi mancheranno sono la mia bicicletta cigolante e scricchiolante e traballante e i barbieri inglesi. Non andate mai da un barbiere inglese. Ti chiede 10 pounds per tagliare poco e male. Ne ho provati due, tutti e due uguali. Magari pero' anche quelli italiani sono cosi', non lo so.
L'altra notte c'e' stato il terremoto qui. Dicono. Io dormivo, non ho sentito niente. Pero' sospettavo qualcosa, quando mi sono svegliato nella vasca da bagno e il letto era in cucina.
No, non e' vero, era tutto al suo posto. I terremoti inglesi sono piu' ordinati, lasciano tutto com'era e dicono "sorry" quando hanno finito. Poi ti fai una tazza di te' e tutto prosegue calmo, normale. Inglese, molto inglese, anche il terremoto.

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