mercoledì 27 ottobre 2010

racconti

Sono stato rimproverato di stare trascurando il blog. È vero, lo sto trascurando. Credo che sia perché non ho tempo per pensare e scrivere di altre cose che non siano bioetica e lavoro ed eccetera. L’eccetera soprattutto. Ma magari no, magari non è il tempo che manca. Il tempo lo si trova sempre, se si vuole, ce n’è dappertutto. Credo che sia vera e propria e banale e imbarazzante mancanza di cose da dire. Non ne ho. Non ho cose da dire. Al limite ne avrei da raccontare, e molte, perché di cose ne succedono, ne faccio, ne preparo, ne progetto. Ecco sì, soprattutto quelle che progetto, dio quante sono. Ma anche quelle che faccio, madonna mia quante sono. Quelle che succedono sono al terzo posto, ma gesù quante sono anche loro. Solo che io qui dentro non ho mai “raccontato” nulla, ecco. Cioè, a volte sì, ma molto raramente. Questo è un ripostiglio di pensieri, non di racconti, Di cose astratte, finte, fumose, irreali, facili. Di cose che dovrei avere il tempo di pensare nei momenti in cui non penso alle cose che succedono, che faccio, che preparo, che progetto. Ma questo tempo ora non c’è più. Io sono diventato le cose che mi succedono e che faccio e che preparo e che progetto. Io non ci sono più. E questo potrebbe essere un bene, non lo so. Vedremo. Solo che non lascia spazio per altro se non per le cose dovrei raccontare. Raccontare quello che faccio, che succede, e insomma il solito elenco di prima. Ma non credo sia molto interessante, anche se a me un po’ interessa perché un po’ quello che mi succede, che faccio ecc. mi condiziona la vita. Può darsi che mi metterò a raccontarlo qui dentro. Ma può anche darsi di no. Sarebbe un cambiamento abbastanza radicale, e devo ancora capire se sono radicale abbastanza. Ne riparleremo, io e io. Me ne riparlerò

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