venerdì 5 febbraio 2010

uguali

C'è una coccinella che cammina sulla foto di un gatto sopra un tavolo in legno sistemato sotto la foto di un gatto appesa a una parete bianca.
Adesso la coccinella se ne è andata.
Avrà avuto i suoi buoni motivi. Buon per lei.
Oggi ha nevicato. La cosa mi ha lasciato indifferente, perché non sono più un bambino. Mi sono accorto che più il tempo passa, più divento indifferente alle cose che mi succedono, persino a quelle che mi toccano da vicino. Una delle ultime cose su cui ho sviluppato un'insensibilità che a volte mi preoccupa sono i sentimenti delle altre persone. Credo che la maggior parte delle parole che la gente usa per parlarti di quello che sente, che prova, che pensa, che soffre, siano completamente senza senso. O forse semplicemente non vere. Le persone soffrono tutte allo stesso modo, anche se ciascuna per cose diverse. Non vedo come la sofferenza o la gioia di qualcun altro possano essere qualcosa di diverso dalla sofferenza e gioa mie. Non mi interessa sapere come stiano gli altri perchè già lo so, stanno come me, cioè male il più delle volte, e bene quando si dimenticano di quello che davvero provano. Sono stufo di sentire persone che si lamentano, come se loro fossero speciali, come se il loro stare bene o stare male fossero qualcosa di diverso o addirittura più intenso dello stare bene o stare male mio o di chiunque altro.
Non so, tutto questo è preoccupante?

Nessun commento: