Pertanto, credo sia troppo presto per dire che è meglio quel che c'è stato di quel che ci sarà. Il fatto di accontentarsi del fatto di aver fatto quel che si è fatto non è roba per me. Non ancora. Preferisco ancora le cose che non ho ancora fatto, e le cose che non farò ma che mi capitaranno lo stesso, e il fatto di non sapere quel che sarà fatto di quel che ancora non è fatto.
Stiamo a vedere insomma, che tanto se poi la cosa non mi piacerà, ci sarà sempre tempo per dire: "quel che ho fatto l'ho fatto". Il passato non è ancora passato tutto quanto, c'è ancora tempo per cavarci fuori qualcosa di buono, per avere poi un buon passato da vedere quando si guarderà indietro. Poi. Bisogna ancora lavorare un bel po' prima di farsi un passato all'altezza del modo in cui tutti oggi rimpiangono e parlano del proprio passato. Bisogna dare un po' di contenuto alla forma vuota di questi discorsi vuoti su un passato che, se fosse per noi, inizierebbe troppo presto, quando ancora il futuro è troppo grande per starci tutto dentro all'idea del passato.
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