domenica 31 agosto 2008

un po' di mare

alba


acquacielo




io (come si può notare dall'espressione)


(per quelli che non ci credono che le conchiglie le ho raccolte davvero sulla spiaggia, e non lo ho comprate!)

lunedì 25 agosto 2008

aggiornamenti in tempo reale

avevo detto che non avrei aggiornato il blog mentre sono al mare. Però lo aggiorno lo stesso. I casi sono due. O sono scemo o sono bugiardo. Secondo me sono scemo. Bugiardo e scemo insieme no, perchè altrimenti non potrei dire di essere scemo. E neanche bugiardo, a dire la verità.
Allora, resoconto brevissimo. Telegrafico, come dicono in televisione. Peccato non esistano più i telegrafi, si parlerebbe molto meno.

giorno 1: piccola congestione. Vomito. Film Gomorra al cinema. Disastro.
giorno 2: niente. dormito. studiato. spiaggia. letto libro. Cena. Passeggiata. Birra.letto.
giorno 3: niente. alzato alle 6. Sole che sorge sul mare, passeggiata con foto. Freddo. poi colazione. Studiato, mangiato, studiato. Spiaggia. Sole. Computer blog, poi cena.

Numero piadine romagnole mangiate: 0
seguono aggiornamenti. Forse

giorno 4: niente. alzato alle 6. Sole che sorge sul mare, passeggiata. Foto conchiglie. Colazione. Studiato mangiato. Passeggiata in pineta, lunga. Blog.
Se non fosse che il sole che sorge sul mare è diverso ogni mattina, non mi accorgerei della differenza fra un giorno e l'altro. Ma basta una nuvoletta in più, una leggera striatura nel cielo, e il colore dell'alba sul mare diventa ogni giorno uno spettacolo nuovo. Ieri era un'alba rosa, tranquilla, delicata. Stamattina un'alba rosso fuoco, potente, invadente. Spettacolare. Aspetto i colori di domani, l'unico segno di un altro giorno che è passato, di un altro giorno che comincia. Roba da mare.

giorno 5: come sopra. Alba tranquilla, pochi colori,solo un rosa tranquillo che sfumava nell'azzurro. Nuvole blu scuro. Foto alle nuvole blu scuro. Considerazione del giorno: quale meccanismo psicologico muove un marocchino a girare in una giornata di sole cocente d'agosto per le spiagge a vendere ombrelli da pioggia? Seconda considerazione del giorno: sono intollerante verso i clienti d'albergo che impegnano l'ascensore per scendere dal primo piano al piano terra, quando tu devi salire al terzo piano.
Numero piadine romagnole mangiate: 0.
Umore: tra il cupo e il rassegnato. Ma rassegnato va già bene.

giorno 6: variazione sul tema. Visita a un paio di musei a ravenna. Belli. Oddio, meglio di una spiaggia affollata. La vita e l'otium nelle case degli antichi romani. Statue, oggetti, decorazioni dei giardini. Impressione: questi romani se la godevano, e non poco. Visita a museo su pavimentazioni a mosaico bizantine, appena scoperte. Impressione di mia mamma: oltre a essere più belli dei nostri, i pavimenti bizantini erano meglio perchè non si doveva nemmeno passarli con lo spazzolone

giorno 7: ultimo giorno. Caldo infernale. Vado a farmi un bagno se no muoio. Solo fin dove tocco. Domani ultima alba, ultime foto, ultime conchiglie. Poi partenza. Chiamo la mia gatta e le dico di aspettarmi. Sarà arrabbiata, lo so già. Mi terrà il muso. Ma la mia gatta ha un bel muso, posso sopportare.

venerdì 22 agosto 2008

ciao

adesso me ne vado al mare. Odio andare al mare, ma ci vado. Spero che la settimana passi in fretta.Finchè sono via il blog non lo aggiorno, perchè quando sono al mare non succede niente di interessante. Il mare è solo tempo che passa. Sapore di sale sapore di mare. Tonno rio mare. Stessa spiaggia stesso mare. Mare mare. Odiare a mare. Pagine a mare.
Spero solo che la mia gatta se la cavi in questa settimana.

no grazie

che poi a ben guardare la cosa importante è che uno trovi la propria dimensione. Non è necessario essere felici. Siamo onesti, della felicità si può fare a meno, se uno impara il modo.
Ci sono dei pensieri che mi rendono triste, davvero tanto. E allora io non voglio la felicità, se il prezzo della felicità è amplificare il male che fanno le cose tristi, quando io torno a pensarci. Se ci si abitua al pensiero delle cose tristi e si resta fedeli alla propria malinconia, alla lunga tutto quanto fa meno male, e si riesce a fare davvero i conti con quello che non si può dimenticare, con quello cui non si può non pensare.
No?
Non so, mi sembra un modo per sopportare se stessi e per accettare l'idea di non poter avere quello che renderebbe davvero felici. Io non voglio dimenticarmi delle cose che mi mancano, io non voglio non pensarci. Io voglio abituarmi all'idea, trovare la mia dimensione al di dentro, non al di fuori di quello spazio buio che comunque io non smetterei mai di avere davanti. E allora perchè fingere che il buio non ci sia? A cosa serve cercare la felicità, se la felicità non è mai una conquista definitiva, e il momento di crollare prima o poi arriva per tutti?
Le persone che riescono a essere felici, quelle che riescono a dimenticare, a non pensare, a lasciarsi alle spalle, come diavolo fanno? Come si può lasciarsi alle spalle una parte di se stessi?
La tristezza non è poi così brutta, sapete, se vista dal di dentro. Io credo che la tristezza sia il modo più sincero e autentico di essere se stessi. Come tutte le cose, anche la tristezza, se vista dal di fuori, ha un aspetto orribile che non corrisponde alla realtà della tristezza vissuta.
Io resto qui, mi troverò bene. Io non voglio la felicità, io non sono più disposto a pagarne il prezzo, io ho già dato la mia parte.
Io sono un sasso lanciato in un pozzo che sprofonda verso un buio senza fine, e adesso io voglio soltanto abituarmi all'aria che mi soffia attorno e che accompagna la mia caduta

giovedì 21 agosto 2008

vuoti a perdere II

Un sasso lanciato in un pozzo che cade nel vuoto, aspettando di scoprire dove sia il fondo. Ma nell'attesa il sasso continua a scendere, in picchiata, e il vuoto è così profondo che quasi non si vede più la luce di sopra, e il pozzo è una voragine che si chiude su se stessa.
Almeno ci fosse dell'acqua là sotto, per attutire la caduta.
Chi ha lanciato il sasso nel pozzo?
Alla lunga, questo infinito cadere nel vuoto è quasi come star fermi. Cadere, ma fermi. Lasciarsi portar giù dal proprio peso. Abbandonarsi. Chiudere gli occhi e sentire l'aria che ti soffia attorno e ti dice che la caduta non è ancora finita.

domenica 17 agosto 2008

mercoledì 13 agosto 2008

gente

la gente che ti dice "come va?" anche se non le interessa come stai.
la gente che ti dice "mi dispiace" anche quando non le dispiace.
la gente che ti dice "scusa" anche mentre sta facendo quello per cui si scusa.
la gente che ti dice "buongiorno" anche se non le importa che giornata avrai.
la gente che ti dice "bene" quando sta male.
la gente che ti dice "sì" quando pensa di no (e viceversa).
la gente che ti dice "non lo so" quando lo sa.

La gente non dovrebbe dire tutte le cose che dice. Altrimenti uno finisce con il non crederci più. Si dovrebbe dire qualcosa solo quando si ha qualcosa da dire. Per esempio quando si vuole sapere come sta una persona, quando si è davvero dispiaciuti, quando ci si vuole davvero scusare, quando si vorrebbe che una persona avesse una buona giornata, quando si sta davvero bene, quando si pensa che le cose stanno in un certo modo, quando si sa qualcosa che sarebbe meglio far sapere agli altri.
Altrimenti le parole sono solo suoni senza senso.

martedì 12 agosto 2008

strapazzo

E' che si dovrebbe sempre avere il controllo su quello che si prova. Ci sono due persone dentro a ogni persona. Una persona controlla l'altra, mentre l'altra pensa solo a lasciarsi strapazzare di qua e di là dalla vita. E poi c'è un'altra persona ancora, che si mette al di sopra delle altre due e sceglie quando essere la persona che controlla e quando essere la persona che si lascia strapazzare dalla vita. E c'è anche la quarta persona, che è la persona che viene messa a giocare la parte della persona che controlla o la parte della persona strapazzata.
Si può andare avanti fino a inventarsi un esercito di persone dentro a ciascuna persona. Ma non sarà mai abbastanza, quando la vita ti strapazza così tanto che tutte le persone si mettono a giocare la parte della persona strapazzata e non c'è nessuno, assolutamente nessuno, che abbia il controllo. Non conta quello che sai o quello che vuoi o quello che speri. Sei solo una persona in balia della vita.

domenica 10 agosto 2008

prove inconfutabili dell'inesistenza di dio

1)Ho appena sentito al telegiornale che un uomo è morto giocando a bocce, colpito alla testa da una boccia. A Lourdes.

2)Oltre alle stronzate recuperate dai fondi di magazzino tipo cuccioli in miniatura, coltelli, soldatini romani, macchinine, adesso fra le uscite in edicola ci sono anche i santini da collezione e i rosari da collezione. Con la prima uscita il rosario di padre pio viene solo 4 euro e 99. E' evidente che Dio un rosario lo vorrebbe piazzato almeno al doppio.

3)Un po' di tempo fa il papa ha detto che il limbo non esiste più. Ci sono solo i buoni e i cattivi. Lui si mette tra i buoni, ovviamente. Quelli che prima stavano al limbo sono stati sfrattati, evidentemente. Comunque se ne deve concludere (o almeno il papa spera che se ne concluda) che l'inferno e il paradiso esistono realmente,mentre il limbo era solo un'invenzione. E' evidente che Dio non farebbe mai papa uno così.

4)Un'altra prova dell'inesistenza di Dio la conosco bene io, ma non la racconto. Riguarda la storia della mia vita.

5)Su in cielo c'è solo il cielo. Anche a guardar bene, non si vede altro che cielo. Dove non si vede, c'è lo spazio, i pianeti, le stelle, il sole. Magari c'è vita su Marte e magari c'è acqua sulla Luna. Avvistamenti di Dio non si sono finora registrati.

6) Le madonne stanno sempre a piangere. Non si è mai sentito di una Madonna che rideva. Cosa piangono a fare? Se Dio ci fosse, quanto meno avrebbe procurato loro gli scottex.

7)La Chiesa è ricca. Quindi la Chiesa non crede in quello che predica. Non credere in quello che si predica significa dire le bugie. La Chiesa insegna che Dio esiste. Quindi che Dio esiste è una bugia. Quindi Dio non esiste

8)Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. Quindi Dio assomiglia a noi. Se assomiglia a noi, è stronzo proprio come noi. E cattivo proprio come noi. Ho cambiato idea, forse Dio esiste

venerdì 8 agosto 2008

momenti

Dovrei cambiar vita, lo so. Ma dove ne trovo un'altra?
E' come se ogni giorno ne perdessi un pezzetino, e a poco a poco la parte vuota diventa più grande di quella piena. Oggi come oggi non è che questa vita abbia un gran valore, e forse non è una buona idea cambiarla quando è così svalutata. Di sicuro non troverei nessuno disposto a prendersela.
Non lo so come si faccia a cambiar vita, anche se ci ho provato tante volte. O forse ho davvero cambiato vita tante volte, e non me ne sono mai accorto. Sta di fatto che sono sempre al punto di partenza. Sono qui, ci sono io e c'è la mia vita.
Magari il problema è un altro. C'è qualcosa che mi ha stufato più di questa vita. Sono io.

mercoledì 6 agosto 2008

cielo grigio

finalmente una giornata di cielo grigio. Mi fa sentire meglio, è più in sintonia con il mio umore, quindi anch'io sono più in sintonia con il mondo.
Oggi non voglio vedere il sole, non voglio vedere il mondo. Voglio solo il cielo grigio fuori dalla finestra. Voglio stare con le mie cose, i miei impegni, i miei pensieri. Voglio arrivare a sera con la testa immersa solo in quello che devo fare. Voglio sentire i muri della mia stanza, toccarli, disegnare con il pensiero il limite del mio mondo. Voglio che il cielo grigio metta un freno a tutti i pensieri che potrebbero venirmi guardando fuori dalla finestra. Voglio che il cielo grigio mi faccia percepire il limite di tutte le cose, senza quelle stupide illusioni con cui il cielo azzurro mi ubriaca.

lunedì 4 agosto 2008

/(%&//&

vorrei arrendermi, ma non so da che cosa. vorrei trovare una via d'uscita, ma da dove?
è come stringere forte un coltello, pensando di stare tenendo in pugno il manico, e a un certo punto accorgersi che in realtà si stava tenendo la lama, e il palmo è tutto coperto di tagli.
stanotte vorrei solo dormire, senza sogni, perchè ci sarebbe spazio solo per degli incubi,o forse perchè i sogni renderebbero un incubo svegliarsi.
domani andrà meglio, questo è sicuro. due giornate così non possono capitare una dopo l'altra.
domani andrà meglio

domenica 3 agosto 2008

agosto

Agosto. Le ferie d'agosto, il sole d'agosto, il ferragosto.
Le prime due settimane d'agosto.
La seconda e la terza settimana d'agosto.
Le ultime due d'agosto.
Tre settimane ad agosto.
Dove vai ad agosto? Cosa fai ad agosto? Ce ne andiamo via ad agosto? Lasciamo passare agosto.
Non mi puoi chiamare il 4 di agosto. Mi tocca lavorare pure ad agosto. Chiudiamo ad agosto, tanto tutte le ditte chiudono ad agosto. Anche volendo non si può lavorare ad agosto.
L'esodo di agosto. Il controesodo di agosto. Le spiagge prese d'assalto ad agosto.
Un weekend ad agosto. Un weekend lungo ad agosto. La benzina sale ad agosto. La temperatura percepita ad agosto. Il boom dei gelati ad agosto. Il bagno nelle fontane ad agosto. L'allarme siccità ad agosto.
Io dico che ce la faremo anche quest'anno. A noi due, agosto.