Rieccomi, dopo il matrimonio più bello della mia vita, e più stressante della mia vita, e più commovente della mia vita. Il mio matrimonio insomma. Con la sposa più bella che si sia mai vista, tutta nera, tutta sorrisi e tutta lacrime, i sorrisi più belli del mondo e le lacrime più dolci. E ora mia compagna di viaggio, e io compagno suo di viaggio, verso Melbourne e verso una vita che sarà nuova come nuove sono queste mie sensazioni finora sconosciute, che ancora attendono che trovi loro un nome per poter essere comprese e addomesticate.
Nel frattempo, siamo arrivati alla settimana decisiva. Due giorni alla partenza. Cadrezzate-Melbourne solo andata. Passato-futuro senza ritorno. Eppure, non riesco ad apprezzare appieno la grandezza del cambiamento. Preparo la valigia come se fosse una partenza qualunque, solo con qualche giorno di anticipo così da avere più tempo per farmi venire in mente più roba che potrei mettere nel mucchio. Quello che poi ci starà nella valigia è un altro discorso. Forse tirerò a sorte. Francesca dice che non dovrei portare l’accappatoio: me lo compro là e guadagniamo spazio. è una tesi ragionevole, ci mediterò sopra.
Ho salutato quasi tutti, ma c’è sempre ancora l’ultimo saluto da fare perché la gente fa fatica a concepire che si possa salutare 4 o 5 giorni prima di partire, come se l’istante “prima di partire” durasse solo il giorno prima della partenza. Comunque ciao a quelli che non ho salutato e non saluterò.
Credo davvero che cambierò blog, per raccontare della mia nuova vita da marito e da emigrante in Australia e da … uno che fa un mestiere che ancora non so quale sarà. Il blog dovrebbe essere questo: philopigs.blogspot.com. E' ancora vuoto, ma conto (contiamo?) di inaugurarlo presto. Così portiamo un po’di Australia in Europa, un po’ di Italia in Australia, un po’ di passato nel presente, se mai qualcuno dei miei (nostri) amici europei fosse interessato a seguire le avventure di due filosofi neo-coniugati e pelosi in Australia.
Vi racconterò come andrà, e forse raccontarlo renderà tutto più semplice fin da subito, perché il racconto sarà come un filo che lega persone lontane e posti lontani e momenti lontani mentre tengo tutto in pugno dentro alle parole.
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