venerdì 24 settembre 2010

il tempo non c'è

Il tempo non c'è, per fermarsi a scrivere e pensare.
Il tempo se n'è andato, e mi ha lasciato solo. Una volta, mi ricordo bene, il tempo lo possedevo, lo avevo tutto per me, ero io il suo padrone. Non è passato poi tanto tempo, solo fino a pochi mesi fa scrivevo e pensavo molto di più, non ogni giorno, ma quasi. Ma adesso quel tempo è passato, e quello che non è passato se ne è andato, e non sono più padrone del tempo, neanche di una misera parte.
Non fa niente, farò senza.
Senza il tempo, la vita fila via lo stesso, con la sola differenza che non me ne accorgo. Ma senza tempo si vive lo stesso, è questo che conta.
Mi fanno incazzare molte cose, molte persone. Altre cose mi fanno stare bene, nonostante tutto. E persino delle persone mi fanno stare bene, sì, proprio a me, che avevo perso fiducia nelle persone, adesso scopro che il bene può arrivare anche da loro, non solo dai gatti dai libri e dai ricordi.
Le persone, proprio loro...chi l'avrebbe mai detto?

mercoledì 8 settembre 2010

tecnicamente

Allora se ho capito bene è successo così: il PD ha invitato alla propria festa a Torino Schifani. Va bene, uno alle proprie feste invita chi vuole.
Ora, Schifani. Se scrivo che è un mafioso poi magari uno legge e mi denuncia. Quindi non scrivo che Schifani è un mafioso. Tecnicamente. Schifani è solo uno che ha fatto consulenza a un mafioso per consentirgli di riciclare denaro di provenienza mafiosa senza essere beccato dalla guardia di finanza. Quindi tecnicamente Schifani non è un mafioso. Schifani è solo uno che dopo aver fatto consulenza a questo mafioso in un affare per cui il mafioso è stato condannato, si è iscritto al partito (Forza Italia) fondato da un tecnicamente mafioso (Dell'Utri) e da un tecnicamente non mafioso (Berlusconi). Non scrivo che Berlusconi è mafioso per lo stesso motivo prima. Comunque, Schifani adesso è il presidente tecnicamente non mafioso del Senato.
Che fa il PD? Lo invita alla propria festa. Perché? Non so, contentii loro... Però sorprendentemte gli elettori del PD, anziché accogliere con applausi e ovazioni il tecnicamente non mafioso Schifani, lo fischiano e lo invitano a levare le tende. Il PD è sgomento e condanna la cosa. Non si capacita della mancanza di spirito democratico dei propri elettori. Il PD non capisce. Il PD è un partito aperto. Il PD ama il confronto. Il PD rispetta l'avversario politico. Guccini lo diceva bene, il PD "si dichiara di sinistra e democratico, però amico di tutti, perché non si sa mai, e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico".
L'episodio è molto simile a quello successo qualche giorno fa a Como con il tecnicamente (perché condannato) mafioso Dell'Utri, costretto a levare le tende dalla gente, che stranamente di accogliere con applausi e tappeti rossi un mafioso non ne voleva sapere. Anche lì gli organizzatori non si capacitavano, chiedevano perché la polizia non intervenisse a bloccare i contestatori, erano indignati da questa mancanza di rispetto.
I due episodi, a loro volta, sono molto simili a quelli successi oggi, sempre alla festa del PD a Torino, con il sindacalista della Cisl che è stato "invitato" a suon di fischi e fumogeni a levare le tende. Il PD condanna, Vendola condanna, tutti condannano. Il popolo non ha rispetto, non è democratico, non accetta il confronto.

L'idea che in questi casi la gente possa aver ragione non li sfiora minimamente. Loro non si capacitano. Non comprendono. Ma che loro non comprendano era già evidente, senza bisogno di questi episodi. Il Paese affonda da una parte, loro vivacchiano dall'altra. Per fortuna che succedono ancora cose come queste, per fortuna che c'è gente che fischia, che si indigna, che se potesse prenderebbe a randellate certi personaggi. Lo diceva bene quell'attore italiano di cui non ricordo il nome, premiato a Cannes qualche mese fa: gli italiani sono migliori di chi lo governa. Io non ci credevo, ma questi fatti un po' di speranza me la danno.
Io spero che prima o poi qualcuno di questi , se non con un duomo di milano magari con una mole antonelliana, che è anche più appuntita, riesca a fare comprendere a questi più o meno tecnicamente mafiosi, più o meno tecnicamente corrotti, più o meno tecnicamente politici, che cosa la gente intende con "rispetto" e "democrazia". Che applaudire chi ti ruba i soldi sotto gli occhi per costruirsi la sua stanza di potere dorata e vivacchiare in mezzo a puttane, mafiosi, vescovi, cocaina, festini, mentre tu guadagni 500 euro al mese, con un lavoro che oggi c'è e domani no, o mentre ricevi un calcio in culo dall'università devastata dai tagli e intanto con i soldi pubblici si finanziano i meeting di CL, o mentre aspetti per anni e anni di avere una cattedra nella scuola pubblica dove per risparmiare sugli insegnanti si fanno classi di 35 persone ma il governo dà 800 000 euro alla Libera Scuola Padana di Bossi, che applaudire in questi casi non è segno di rispetto o di democrazia, ma sarebbe solo passiva accettazione di una schiavitù cui ci stanno tacitamente condannando. E che siamo arrivati a un punto in cui il dialogo non funziona più, perché chi comanda è diventato volontariamente sordo, ed è contento di esserlo.
Questa classe politica, con tutto il contorno di industriali, mafiosi, cardinali, giornalisti, non potrà mai cambiare,gli ultimi fatti lo dimostrano, e il PD che invita il non tecnicamente mafioso Schifani e si sorprende dei fischi ne è l'emblema. Le loro parole sono autoreferenziali, appartengono a un linguaggio artificiale che ha significato solo per loro, e ha significato per loro proprio nella misura in cui non significa niente per le persone che vivono oggi in un Paese allo sfascio e, a differenza dei politici "rispettosi" e "democratici", lo sfascio lo pagano sulla prorpia pelle. Parlando questo linguaggio che assomiglia a quello della gente reale solo nei suoni, ma non nei significati, si mettono al sicuro nel proprio mondo dove le idee, le proteste, i valori non possono filtrare. Non c'è proprio via d'uscita, se non lasciarli nel loro mondo, finchè dura,e provare a scappare da questo Paese schifoso. Perchè quando neppure il linguaggio funziona più, quando i significati si perdono nelle chiacchiere e nei giochi di parole di abili manovratori che si fan chiamare "politici", o "giornalisti", o "industriali", allora la situazione è pericolosa, si è vicini a un punto critico in cui i fatti prendono il posto delle parole. E non necessariamente questo è un male, se serve a fare piazza pulita da un po' di merda.

Solo un'ultima precisazione. Non scrivo che Schifani e Berlusconi sono mafiosi perché, tecnicamente, non sono mafiosi. Tecnicamente vuol dire che non sono stati condannati per mafia. Se questo sia sufficiente a rendere non mafiosa una persona è una questione di parole, su cui ci si può sempre mettere d'accordo, e sicuramente Schifani Dell'Utri PD ecc. troveranno un modo di andare d'accordo che non è il modo che troverebbe la gente normale. Su questa faccenda, comunque, Paolo Borsellino aveva le idee chiare: "C'è un equivoco di fondo. Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onesto. NO! La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziario. Le istituzioni hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali". Evidentemente anche queste parole non valgono più, han perso significato. E senza le parole non si può far nulla, o quasi...

giovedì 2 settembre 2010

stallo

Stallo.
Dall'ostello allo stallo.
Passerà, come tutti gli stalli.
Aspetto. In silenzio, per forza: stallano anche le parole.
Aspetto anche loro. Arriveranno. Certo non un giovedi 2 settembre
Arriveranno un altro giorno, magari sul finire della settimana, o dell'estate.
Saranno parole nuove, fresche, vive, come tutto quello che viene dopo ogni stallo.
Aspettiamo...